DOPPI TURNI? NO, GRAZIE!
Penso di sfondare una porta aperta, ma vorrei elevare l’ennesima forte protesta contro l’assurdità dei doppi turni. E’ inutile ricordare che non siamo atleti professionisti, tutti giovani e allenati. Come si può chiedere a un 4.4 cinquantatreenne con la panza (come il sottoscritto), appena uscito vincente (chissà come) da una lotta in 3 sets di scendere subito in campo contro un 4.3 venticinquenne e per giunta riposato che ha anche avuto modo di studiare il suo avversario nella partita precedente? Che senso può avere un match del genere? E non sempre c’è la giustificazione della pioggia che ha ritardato il programma. Da N.C. mi è capitato addirittura il primo giorno di un torneo estivo (il 12 agosto!) in un periodo di siccità: 2 ore e mezza sotto il sole di mezzogiorno e poi, in teoria, di nuovo in campo! Invito tutti a fare come feci io in quell’occasione: per rispetto dell’avversario (che non aveva colpa) l’ho invitato a entrare subito in campo, e senza palleggio di riscaldamento ho servito un doppio fallo e sullo 0-15 mi sono ritirato. Gli organizzatori dovrebbero considerare la durata del torneo, i campi disponibili nonché il periodo dell’anno (in quanto è evidente che a novembre la probabilità di pioggia è alta) e fissare un numero massimo di partecipanti gestibili, non accettando iscrizioni oltre quel numero. Si, sto parlando di tornei a numero chiuso, e non credo che sia una bestemmia. Personalmente, mi rifiuterò sempre di giocare doppi turni. Certo per me è facile dirlo, dal momento che non ho il fisico adatto, per cui invito anche i giovani pieni di vigorìa fisica e voglia di giocare a mettere in pratica questa forma di protesta civile, perché questo malcostume deve finire.
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