Haarlem Baseball Week: il resoconto di Italia – Giappone 2-8

L’Italia e l’imbattuto Giappone hanno aperto la quinta giornata della Haarlem Baseball Week, dando vita per lunghi tratti ad una delle partite più combattute del torneo.

Per la sfida ai Samurai, l’Italia ha scelto il seguente lineup: Ricardo Paolini, 2B; Tommaso Battioni, LF,  Lorenzo Morresi, C; Jesus Carrera, DH; Filippo Agretti, RF; Samuele Gamberini, 1B; Federico Celli, CF; Marco Servidei, 3B; Gabriele Angioi, SS e Mattia Aldeghieri, P. 

Di fronte, per gli Azzurri, una sfida ardua contro un forte staff di lanciatori giapponesi. Basti pensare che prima dell’inizio della partita il Giappone poteva contare sui rilievi Yuya Fujii, due vittorie (5.1 IP, 1.69 ERA), e Kentaro Shinogi con una vittoria (6.0 IP, 0.00 ERA). A contrapporre il lineup italiano è stato, per i primi tre inning, il veterano trentacinquenne Hayato Takagi, il quale ha debuttato in NPB nel 2015 per gli Yomiuri Giants prima di passare con i Saitama Seibu Lions (2017) ed ai Kanagawa Future Dreams (2021, 2023-2024). In questo periodo ha lanciato anche nelle leghe messicane.

L’Italia ha puntato invece su Mattia Aldeghieri, chiamato ad affrontare una delle migliori squadre offensive del torneo. Ad inizio giornata, infatti, il ricevitore Taiga Kojima guidava tutti i battitori con una media battuta di .636 (7 su 11 con due doppi, un fuoricampo e sette RBI). Non molto distante l’interno Kengo Yanagidate con una media battuta di .455 (5 su 11 con due doppi, un fuoricampo e due RBI).

Il Giappone non ha perso tempo segnando il primo punto della partita proprio nella parte alta del primo inning sfruttando l’hit-by-pitch di Mattia Aldegheri sul leadoff Ayuto Matsushita, evento al quale ha prontamente fatto seguito il doppio da punto di Seiya Watanabe. Un singolo tra il lanciatore e il prima base ha messo Kengo Yanagidate in prima base e la base ball concessa a Tsubasa Yoshino ha caricato le basi ma il lanciatore veronese ha prontamente trovato uno strikeout su Masahiro Tateishi per limitare i danni.

Nella parte alta del secondo inning la difesa italiana ha aiutato Mattia Aldeghieri a uscire da una situazione potenzialmente difficile nella parte alta del secondo inning dove, dopo un singolo d’apertura di Tachi IndeNaru Katsuda ha raggiunto la prima base su una scelta difensiva, quindi Ayuto Matsushita è rimasto vittima di un doppio gioco 6-4-3 che ha concluso l’inning. Mattia Aldeghieri ha mostrato la sua forza anche nel terzo, chiuso con un rapido 1-2-3 inning, ma anche il lanciatore avversario, Hayato Takagi, è stato bravo a tenere l’attacco italiano permettendo una sola valida (Gabriele Angioi) nei primi tre inning nei quali ha messo a referto quattro strikeout.

Nonostante il dominio di Takagi, nella parte bassa del quarto inning il Giappone ha preferito chiamare in causa il bullpen puntando sul mancino Issei Watanabe il quale ha un inizio complicato colpendo Tommaso Battioni prima di incassare il doppio dell’1-1 da Lorenzo Morresi. Jesus Carrera mantiene vivo il momento propizio facendo avanzare il corridore in terza base con una battuta sul prima base, poi ad Issei Watanabe viene chiamato un balk che permette a Lorenzo Morresi di segnare dalla terza base e dare alla squadra italiana un vantaggio di 2-1.

I Samurai rispondono e nella parte alta del quinto inning riprendono il controllo della partita portandosi sul 3-2 con le valide di Ayuto Matsushita, Misho Nishikawa (ruberà poi la seconda base) e, nonostante la visita sul monte da parte del pitching coach Rolando Cretis, approfittando di una battuta in diamante per portare il corridore in terza, andato a punto su lancio pazzo.

Nella parte alta del sesto inning Mattia Aldeghieri (5 IP, 5 H, 3 R, 2 BB, 2K) viene rimpiazzato dal rilievo Marco Artitzu. Dopo un out in diamante ed un out al volo, il Giappone torna in base con un doppio di Masahiro Tateishi facilitato dal vento di Haarlem che toglie la palla dalla disponibilità di Gabriele Angioi ma la difesa azzurra si dimostra più forte della sfortuna grazie alla sensazionale presa dell’esterno centro Federico Celli, sopra la testa, per il terzo out.

Marco Artitzu si dà una mano nel settimo inning concluso senza punti concessi nonostante l’aver Ayuto Matsushita. Fondamentale è stato un doppio gioco da manuale 1-4-3. Anche il rilievo destrimano del Giappone, Azuma Sotomaru, ha lanciato un settimo inning senza punti concessi.

Si arriva così alla parte alta dell’ottavo inning dove problemi di controllo perseguitano Marco Artitzu. Dopo aver passato in base il pericoloso Taiga Kojima, Marco Artitzu subisce un singolo Kengo Yanagidate e colpisce Tsubasa Yoshino per riempire le basi. Il terza base Marco Servidei difende in maniera pulita una rimbalzante e forza l’out a casa, ma un altro colpito(Riku Kamizato) consegna al Giappone il vantaggio di 4-2, destinato a crescere. Dopo un’altra base ball conquistata da Naru Katsuda, infatti, il Giappone aggiunge un altro punto chiamando l’ingresso in campo di Francesco Pomponi, ma la battuta di Ayuto Matsushita è un triplo da tre punti che porta il Giappone sull’8-2.

Al cambio campo l’Italia non capitalizza le valide di Federico Celli Ricardo Paolini mentre Francesco Pomponi lancia un nono inning da zero punti nonostante un triplo di Taiga Kojima.

L’ultimo ad arrendersi è Filippo Agretti, che produce un singolo contro Hiromasa Takasu nella parte bassa del nono senza conseguenze negative per la difesa giapponese.

IL TABELLINO

VIDEO REPLAY

L’Italia tornerà in campo mercoledì 17 luglio, alle ore 11.30, contro Cina Taipei per l’ultima partita della prima fase. 

CALENDARIO E RISULTATI

IL SITO UFFICIALE DELLA HAARLEM WEEK

LIVE STREAM

Comunicato FIBS

Foto copertina: Il rilievo giapponese Ren Noguchi, protagonista nel sesto inning con due strikeout (credit RL-Mate)

Foto: Lorenzo Morresi corre puntando alla terza base per poi segnare il punto del provvisorio 2-1 italiano nella parte alta del quarto inning su balk. Nella stessa ripresa è stato lui a battere il punto del pareggio. Credit: RL-Mate.

Foto orizzontale: Una azione in seconda base con protagonisti l’italiano Ricardo Paolini ed il corridore giapponese Nishikawa Misho. 

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