Un gol per tempo e l’Inter batte la Roma 2-0

Vittoria netta e meritata dei nerazzurri, che all’Olimpico conquistano i tre punti grazie al 2-0 firmato Dimarco e Lukaku.

La squadra di Inzaghi sale a quota 63 in Serie A

Avanti, avanti, avanti. Avanti Inter, ancora con i gol, ancora con la porta inviolata, ancora con una trasferta vincente.

Quarta vittoria consecutiva in campionato, quinto match vinto di fila, coesione, determinazione, generosità, idee brillanti.

E’ bella l’Inter di Roma, è una grande bellezza, solida e concreta. 2-0 all’Olimpico, Dimarco nel primo tempo, Lukaku nella ripresa.

Due gol, tre punti, una prova di personalità e autorevolezza importanti, alla vigilia dell’andata della semifinale di Champions League. Un mix di ingredienti potenzialmente pericolosi: una sfida di campionato fondamentale per la corsa verso le prime quattro posizioni e, lì dietro l’angolo, la semifinale.

L’Inter, però, è brava: all’Olimpico va con la testa sgombra, le gambe reattive, le idee chiare. Brozovic, architetto geniale, conduce per mano la squadra: lo fa dal primo al novantasettesimo minuto, lo fa dominando a centrocampo, sfruttando la sinergia con i compagni.

Li trova ovunque, fin da inizio partita: corridoi spalancati per le corse di Dumfries e Dimarco, palloni giocati con Barella e Calhanoglu.

Funziona l’Inter, in un match approcciato comunque bene dalla Roma – carica di assenze ma anche di voglia di fare bene.

La voglia dell’Inter di non lasciare nulla per scontato la si vede, chiara, nelle chiusure: Acerbi, Dumfries, lo stesso Brozovic sono fondamentali in chiusura.

La partita non è bella, non lo sarà per tutto il match: tanti scontri, interruzioni, un nervosismo mai mascherato che porta a lunghe diatribe con il direttore di gara.

Mantenere alta l’attenzione non è facile, l’Inter lo fa egregiamente.

Alla mezz’ora ne dà prova: gestione infinita del pallone, con la Roma incapace di recuperarlo, poi, all’improvviso, la verticalizzazione di Brozovic per Dumfries.

Si spalanca un’autostrada, imboccata a tutta velocità dall’esterno olandese: il pallone al centro è preciso, Dimarco chiude sul secondo palo e segna.

Un gol pesante, che porta Federico a quota 6 gol e 6 assist in campionato, un primato. La Roma si affida tanto ai calci piazzati e alle iniziative personali.

I difensori nerazzurri, con Darmian e Acerbi sugli scudi, chiudono ogni possibilità a Belotti, sempre spalle alla porta.

Poi, quando c’è occasione, si riparte.

Barella è il più lesto a dettare i contropiedi.

Ma dietro, bisogna soffrire. Nel momento di massima pressione giallorossa è Onana, con uno straordinario balzo, a dire no a Ibanez.

I cambi di Inzaghi aiutano ad allentare il forcing della squadra di Mourinho.

Ed è proprio Lautaro, generoso in ogni giocata, a recuperare il pallone perso da Ibanez sulla trequarti. Un tocco in avanti per Lukaku, ed ecco che Romelu è solo, davanti a Rui Patricio.

Il mancino dal limite è violento, preciso, vincente. 2-0, che non si trasforma in un tris perché la traversa nega la gioia proprio a Lautaro.

Si corre così, tra un’interruzione e l’altra, fino al 97′, fino al triplice fischio.

Vince l’Inter.

Ufficio Stampa F.C. Inter

Mister Mourinho ha commentato con queste parole la partita con l’Inter e la prestazione dei giallorossi.


Ci racconta quell’abbraccio finale con il saluto alla Curva? Cosa ha detto ai suoi ragazzi?

“Semplice. Che provavo un orgoglio tremendo per loro, che ringraziavo di cuore per tutto il loro sforzo. Lo sforzo di chi era stanco, lo sforzo di chi ha giocato con una sola gamba, lo sforzo di quello che ha giocato con una frattura intercostale con un’infiltrazione locale per non provare tanto dolore. Ho ringraziato i bambini che lavorano sempre con noi e hanno dato il loro contributo. 

E ovviamente ho poi ringraziato uno Stadio che è qualcosa di assolutamente incredibile. Quello che i ragazzi sono riusciti a creare è qualcosa di fantastico. Tu mi conosci, sai che per me una sconfitta è sempre dura, però ti dico con sincerità che vado a casa con un orgoglio tremendo per questi ragazzi. Domani finalmente ci sarà un giorno libero per loro. Io sarò al Tre Fontane con i ragazzi della Primavera e giovedì saremo qua”.

È ottimista per questa doppia sfida europea? Recupererà qualcuno?

“No, non sono ottimista sul fatto di recuperare qualcuno. Io sono ottimista per merito dei miei ragazzi: oggi abbiamo giocato contro la squadra più forte d’Italia, contro una squadra in semifinale di Champions. Come dicevo, c’erano cinque, sei calciatori stanchissimi, perché giocano sempre: il Mancio, Cristante, Lorenzo… Questa gente è stanca morta. Poi ci sono infortunati come Paulo e come Belotti e i bambini… Quando guardo Bove, penso che quando sono arrivato lui andava in prestito – se non sbaglio – alla Triestina, e oggi gioca contro l’Inter nel modo in cui ha giocato. 

Al di là del risultato, sono motivi che mi rendono molto felice. Dopo, ci sono degli episodi nel corso della partita dei quali se la società vuole parlarne, che ne parli, e se non ne vuole parlare, non sono io a farlo. Anche perché sono stato distrutto, attaccato, sotto il profilo della mia etica e della mia educazione. Ma questo mi dà anche un po’ di gioia, perché lo ha fatto una persona che ha avuto una squalifica di tre anni per scommesse nel calcio. Ed essere attaccato sulla mia etica da una persona così, mi fa anche un grande piacere”.

Ufficio Stampa A.S. Roma

ROMA-INTER 0-2 | TABELLINO

Marcatori: 33′ Dimarco (I), 74′ Lukaku (I)

ROMA (3-5-1-1): 1 Rui Patricio; 23 Mancini, 4 Cristante, 3 Ibañez; 59 Zalewski (58 Missori 93′), 20 Camara (76 Pisilli 93′), 8 Matic (68 Tahirovic 93′), 52 Bove (21 Dybala 72′), 37 Spinazzola; 7 Pellegrini; 11 Belotti (9 Abraham 75′). A disposizione: 63 Boer, 99 Svilar, 6 Smalling, 14 Llorente, 18 Solbakken, 25 Wijndaldum, 60 Keramitsis, 62 Volpato, 82 Falasca, 92 El Shaarawy. Allenatore: José Mourinho.

INTER (3-5-2): 24 Onana; 36 Darmian, 15 Acerbi, 95 Bastoni; 2 Dumfries (12 Bellanova 60′), 23 Barella (5 Gagliardini 82′), 77 Brozovic, 20 Calhanoglu (22 Mkhitaryan 71′), 32 Dimarco (6 De Vrij 71′); 90 Lukaku, 11 Correa (10 Lautaro 60′). A disposizione: 1 Handanovic, 21 Cordaz, 9 Dzeko, 14 Asllani, 45 Carboni, 46 Zanotti, 47 Fontanarosa. Allenatore: Simone Inzaghi.

Ammoniti: Mancini (R), Pellegrini (R), Lautaro (I), Spinazzola (R), Gagliardini (I) Recupero: 5′ – 6′.

Arbitro: Maresca. Assistenti: Imperiale, Bresmes. Quarto ufficiale: Colombo. VAR: Di Paolo. Assistente VAR: Paganessi.