Roma Salisburgo 2-0 Belotti e Dybala e la Roma vola agli ottavi

Servivano due gol e due gol sono arrivati! Belotti e Dybala, entrambi nel primo tempo, hanno regalato alla Roma una meritatissima qualificazione ai danni del Salisburgo.


Leonardo Spinazzola ha parlato al termine di Roma-Salisburgo, playoff di ritorno di Europa League. L’esterno è stato protagonista con due assist.

Ecco le sue parole.

Leo, sembri davvero tornato quello dell’Europeo.

“Ma no, sempre a parlare di questo Europeo del passato. Io mi alleno e lavoro al massimo ogni giorno per fare bene, per stare al mio livello il più possibile. Sono felice di questa partita, di come abbiamo giocato e della qualificazione”.

È stata una prestazione convincente, collettiva.

“Come sempre. È difficile che questa Roma non giochi in modo collettivo, di squadra. Chiunque scende in campo dà sempre il meglio per la squadra”.

Sei molto migliorato anche a livello fisico. Si era già visto contro il Verona.

“Cerco di migliorarmi e poi spero di avere continuità. Mi alleno sempre al massimo per stare sempre al meglio”.

Il processo per tornare da un infortunio è sempre lungo e difficile. Hai fatto una prestazione straordinaria, con due assist fondamentali.

“Grazie. È vero, queste due partite mi danno una bella scossa mentale, ci voleva”.


Andrea Belotti ha parlato al termine di Roma-Salisburgo, playoff di ritorno di Europa League. Il Gallo ha stappato la gara con un gran gol.

Ecco le sue parole.

Questa è la migliore partita per te da quando sei a Roma?

“Sì, penso di sì. Sono contento perché era veramente importante. L’avevamo preparata bene sia a livello tattico, sia mentale. La qualificazione è meritatissima”.

Sei uscito dal campo accompagnato da una standing ovation. Quanto hai lavorato per arrivare a questo punto?

“All’inizio, dopo essere arrivato, avevo trovato un po’ di difficoltà, anche a livello fisico non avendo fatto la preparazione con il resto dei compagni. Ad un certo, punto, poi ho avuto degli infortuni che mi hanno buttato giù. Ora sto bene e voglio dare tutto in campo. Voglio vincere, sempre”.

Come ti trovi in questa condizione nella Roma?

“Quando sono venuto a Roma ero consapevole di questa situazione. La squadra è forte, aveva appena vinto la Conference League. Mi sono messo in gioco, sapendo che nel mio ruolo c’è un attaccante veramente forte come Tammy. Ma io ho lavorato sempre per migliorare, perché è normale che tutti vogliamo giocare. Però l’importante è essere a disposizione della squadra, si vince tutti insieme”.


La Roma rimonta la sconfitta dell’andata e vola agli ottavi di Europa League! Così mister Mourinho ha commentato la qualificazione!

Una qualificazione strameritata. È la Roma più bella della stagione?

“È una Roma bella che ha fatto un risultato importante. Ma anche una Roma completa, a tutti i livelli. E una volta in più, mi è piaciuto tutto: la squadra, l’empatia, la solidarietà.

Ma lasciatemi dire che il mio staff ha fatto un lavoro fantastico. Dico sempre che noi allenatori siamo sempre il risultato finale del lavoro di tanta gente e i miei analisti hanno fatto un lavoro molto, molto esaustivo, per permettere a me e a Foti di preparare la squadra nel modo migliore possibile.  

E devo anche parlare di El Shaarawy, perché è stato il calciatore che ho sacrificato: non avevo infatti un piano B, se Stephan avesse giocato dal primo minuto. Perché non c’era Tammy, perché poteva fare solo qualche minuto. E non c’era Solbakken. Non avevo un piano B. El Shaarawy era il mio uomo per entrare e cambiare la struttura, la dinamica, l’intensità, per giocare venti minuti, trenta se necessario. E mi è dispiaciuto, perché sta giocando benissimo, ha fatto l’ultimo mese di campionato ad altissimo livello. Mi dispiace per lui, ma anche questa è la dimostrazione di come funziona tra noi. Gliel’ho spiegato e lui lo ha accettato. Sono davvero contento di questo spirito di squadra. È una grande vittoria contro una squadra di Champions League. Una squadra pienissima di qualità”.

Ci sono tante belle storie da raccontare, per la Roma e per il calcio italiano: quando ha capito che Spinazzola stava tornando ai suoi livelli?

“Se non sbaglio, Fiorentina, Juventus, noi e la Lazio ci siamo tutti…”.

No, mi riferivo a Spinazzola.

“Sì ma lasciami dire che siamo quattro squadre italiane che si sono qualificate, con l’Inter, il Milan e il Napoli in vantaggio nelle loro gare a eliminazione diretta. Noi quattro abbiamo due piedi agli ottavi, il Napoli un piede e mezzo, l’Inter e il Milan un piede e gli manca il secondo. Quindi, bene. Spinazzola è tornato molto forte dall’ultima partita e oggi ha fatto di nuovo una gara fantastica. Però è più facile a livello individuale giocare bene quando la squadra gioca bene. Oggi ho sofferto solo per il risultato. Ma la partita è stata tranquillissima. Zero rischi. È stata dominata. Anche quando loro avevano palla, negli ultimi 15, 20 minuti, noi eravamo tranquillamente in controllo. E la gente ha capito la dinamica. Gini sta tornando. Quando entra in campo, si vede che a livello di qualità e di esperienza la musica è diversa”.

E poi la generosità di Belotti: è uscito dal campo con tutto lo Stadio che lo applaudiva.

“Applausi meritatissimi. Ci sono attaccanti che se non fanno gol, non fanno niente. Questo ragazzo, anche quando non fa gol, lavora tanto per la squadra. È un lavoratore incredibile. Al di là del gol, ha fatto una grandissima prestazione. E non solo io, ma tutti noi siamo ultra felici per la riconoscenza mostrata dallo Stadio al lavoro svolto dal Gallo”.

Ufficio Stampa A.S. Roma