Europei di Roma: Pellacani-Santoro terzi nel sincro mixed da tre metri

Manita azzurra. Chiara Pellacani e Matteo Santoro sono le “facce di bronzo” del sincro mixed da tre metri e conquistano la quinta medaglia consecutiva dell’Italia dei tuffi agli Europei di Roma. Nelle prime tre giornate di gare due ori con team event e Bertocchi da un metro, tre bronzi con Pellacani da un metro, Tmbretti e Jodin Di Maria dalla piattaforma mixed e adesso Pellecani e Santoro nei tre mixed. 
Il programma è lo stesso dei Mondiali di giugno e degli Europei di maggio 2021 ed uguale, anche nella sequenza, a quello dei tedeschi Lou Massenberg e Tina Punzel che sono i nuovi campioni europei della specialità. Il loro record di punti rimane il 300.69 del 12 maggio 2021 a Budapest, mentre il 29 giugno sempre alla Duna Arena erano rimasti circa sette punti sotto. Chiudono terzi con 283.56, sei centesimi avanti agli svedesi Emilia Nilsson Garip e Elias Petersen (283.50). I tedeschi, d’argento agli Europei 2011 dietro agli azzurri, vincono con 294.89 e al secondo posto si inseriscono gli inglesi James Heatly e Grace Reid con 290.76.
Salgono sui trampolini da campioni d’Europa e vicecampioni del mondo. Sono i super favoriti ma ciò rende soltanto tutto più incerto, perché come afferma il direttore tecnico della Nazionale Oscar Bertone “gareggiare in casa, davanti al pubblico che ti acclama, può diventare un boomerang. Devi saper gestire anche le emozioni e non è mai facile, soprattutto allo loro età”.
Matteo Santoro e Chiara Pellacani, trentacinque anni in due, sono stanchi ma sorridenti. “Sono contenta di questa gara con Matteo perché c’erano veramente tante aspettative e un po’ di pressione – dice Chiara – e credo che l’abbiamo affrontata nel modo giusto, cercando di divertirci. Una medaglia di bronzo agli Europei di Roma è sempre una medaglia speciale”. “La pressione si faceva sentire – continua Matteo – e ho cercato di gestirla nel migliore dei modi, divertendomi e pensandola più leggera. Ho saltato bene. Per quanto mi riguarda è mancata l’abitudine a gareggiare con tutto questo pubblico ed avere tutta questa pressione”. “Ci sono stati dei piccoli errori nel sincro nel doppio con uno e forse si poteva fare qualcosa di più nel doppio e mezzo ritornato – spiega Chiara, che nella coppia è quella che conta prima del salto – però alla fine va bene così. Questa volta gli altri sono stati più bravi”.
Ai Mondiali erano stati sfrontati e coraggiosi, secondi soltanto ai cinesi Zifeng Zhu e Shan Lin (324.15); l’anno prima agli Europei ungheresi, quasi perfetti battendo i tedeschi Lou Massenberg e Tina Punzel e i russi (assenti per i noti motivi); qui a Roma, allo Stadio del Nuoto, hanno dovuto gestire la pressione superando un altro esame che li farà crescere. Dopo i due obbligatori erano primi, poi Chiara ha avuto un’indecisione nel presalto del doppio e mezzo avanti con un avvitamento che alla lunga si è rivelata fatale e sulla quale i tedeschi, che erano dietro 1.40, hanno costruito la vittoria. Nel quarto salto, il triplo e mezzo avanti recuperano qualcosa agli inglesi ma non basta. Chiudono con il doppio e mezzo ritornato carpiato (61.20) e mantengono la terza posizione.

COME FRATELLI. Chiara e Matteo sono un tutto si considerano come fratelli perché si conoscono praticamente fin dalla nascita. Romani di Roma, cresciuti nella stessa società e allenati dagli stessi allenatori fin dalle giovanili: Alice Palmieri, Domenico Rinaldi, Tommaso e Nicola Marconi. Sembrano nati, come dice Tommaso Marconi, “per saltare insieme” e così è. Santoro, sedici anni da compiere il 9 ottobre, è il più giovane medagliato della storia dei tuffi italiana e il più giovane della spedizione azzurra a Roma 2022; Pellacani, dopo il debutto sul podio mondiale a giugno e vent’anni da festeggiare il 12 settembre (probabilmente negli Usa dove si è trasferita da ottobre per studiare) non è più una sorpresa e si conferma di nuovo a livelli d’eccellenza dopo la medaglia di bronzo dal conquistata 24 ore fa nella finale da un metro, vinta dall’azzurra Elena Bertocchi.  

I tuffi di Santoro e Pellacani agli Europei di Roma 2022 (283.56) terzo posto

201B ordinario indietro carpiato 48.60
301B rovesciato carpiato 45.60
5152B doppio salto mortale e mezzo avanti con un avvitamento carpiato 61.20
107B triplo salto mortale e mezzo avanti carpiato 66.96
405B doppio salto mortale e mezzo ritornato carpiato 61.20

Il confronto con i Mondiali di Budapest 2022 (293.55) secondo posto

201B ordinario indietro carpiato 46.80
301B rovesciato carpiato 42.00
5152B doppio salto mortale e mezzo avanti con un avvitamento carpiato 69.30
107B triplo salto mortale e mezzo avanti carpiato 69.75
405B doppio salto mortale e mezzo indietro carpiato 65.70

Il confronto con gli Europei di Budapest 2021 (300.69) primo posto

201B ordinario indietro carpiato 49.80
301B rovesciato carpiato 46.20
5152B doppio salto mortale e mezzo avanti con un avvitamento carpiato 64.80
107B triplo salto mortale e mezzo avanti carpiato 67.89
405B doppio salto mortale e mezzo indietro carpiato 72.00

JODOIN DI MARIA QUINTA DAI 10 MT. Una generosa Sarah Jodoin di Maria, pesantemente condizionata dall’infortunio al polso e al tricipide del braccio destro, chiude al quinto posto la finale dalla piattaforma, conclude la terza giornata dei XXXVI europei di Roma. L’oro è dell’italobritannica Andrea Spendolini con 333.60, l’argento è dell’ucraina Sofiia Lyskun con 329.80 e il bronzo della tedesca Christina Wassen con 314.10. Chiude decima Maia Biginelli, alla prima finale europea della carriera, con 260.80
La 22enne italocanadese – tesserata per Marina Militare e MR Sport Fratelli Marconi, oro nel Team Event e bronzo nel sincro mixed dai 10 mt con Eduard Timbretti Gugiu e settima ai Mondiali di Budapest – è quarta dopo la penultima routine ma paga, proprio in chiusura, l’ingresso non perfetto della verticale verticale con doppio salto mortale indietro con un avvitamento e mezzo (59.20).
Nessun rimpianto per la 19enne romana – tesserata per Fiamme Oro e seguita da Francesco Dell’Uomo – che strappa applausi con un triplo salto mortale e mezzo ritornato raggruppato da “big” (65.70), ma poi sbaglia la rotazione del doppio salto mortale e mezzo indietro carpiato (34.80) e scivola in graduatoria

La gara di Jodoin di Maria e Biginelli. Jodoin di Maria apre con un doppio salto mortale e mezzo indietro con un avvitamento e mezzo (54.40) leggermente sporcato in chiusura e con un triplo salto mortale e mezzo avanti carpiato (60.00) finalmente bello nella parte finale.Biginelli con un doppio salto mortale e mezzo rovesciato (50.40) buon in fase di volo ma scarso in in entrata e con un ottimo triplo salto mortale e mezzo avanti carpiato (54.00). Le azzurre dopo le prime due routine sono rispettivamente sesta con 114.40 e undicesima con 104.40. Comanda l’ucraina Sofiia Liskun con 138.10, seguita dalla britannica Andresas Spendolini 125.60 e dall’olandese Praasternik con 123.90.Poi Sarah si esibisce un triplo salto mortale e mezzo ritornato raggruppato veloce e pulito (64.00) e Maia in un superbo triplo salto mortale e mezzo ritornato raggruppato che vale 65.70 punti contro i 40.00 delle eliminatorie. Di Maria risale al quinto posto con 178.40 punti e Biginelli addirittura al settimo con 170.00: davanti sempre Lyskun con 196.90 e Spendolini con 189.60. Penultimo round e margine d’errore sempre più ridotti. Alza i giri Jodoin di Maria e strappa applausi con un doppio salto mortale e mezzo indietro carpiato (63.80) perfetto in tutte e tre le fasi: l’azzurra è quarta con 242.20 a meno di quattro punti dalla tedesca Christina Wassen (246.90); per l’oro è lotta tra Lyskun (259.30) e Spendolini (256.80). Biginelli sbaglia la rotazione del doppio salto mortale e mezzo indietro carpiato (34.80) e scivola al decimo posto con 204.80. Chiusura con la verticale con doppio salto mortale indietro con un avvitamento e mezzo per Sarah Jodoin di Maria: la verticale è tenuta alla perfezione ma l’ingresso è sporco e i 59.20 fanno scivolare l’italocanadese al quinto posto con 301.40. Vince la britannica Spendolini con 333.60, seguita dall’ucraina Lyskun con 329.80 e dalla tedesca Wassen bronzo con 314.10.

I tuffi di Sarah Jodoin di Maria – 301.40 punti – quinto posto
5253B doppio salto mortale e mezzo indietro con un avvitamento e mezzo 54.40 (7)
107B triplo salto mortale e mezzo avanti carpiato 60.00 (6)
407C triplo salto mortale e mezzo ritornato raggruppato 64.00 (5)
205B doppio salto mortale e mezzo indietro carpiato 63.80 (4)
6243D verticale con doppio salto mortale indietro con un avvitamento e mezzo 59.20 (5)

I tuffi di Maia Biginelli – 260.80 punti – decimo posto
305C doppio salto mortale e mezzo rovesciato 50.40 (11)
107B triplo salto mortale e mezzo avanti carpiato 54.00 (11)
407C triplo salto mortale e mezzo ritornato raggruppato 65.70 (7)
205B doppio salto mortale e mezzo indietro carpiato 34.80 (10)
5253B doppio salto mortale e mezzo indietro con un avvitamento e mezzo 56.00 (10)

Articolo Ufficio Stampa FEDERNUOTO