La SIS Roma conquista la UnipolSai Cup
Lido di Ostia, 20 Marzo 2022
L’undicesima Coppa Italia è della SIS Roma, che al Polo Acquatico Frecciarossa trionfa nella UnipolSai Cup. Le giallorosse sollevano il trofeo per la seconda volta, dopo averlo fatto nel 2019 battendo il Rapallo. Sconfitta per 6-4 la Plebiscito Padova, vincente nel 2015, nel 2016 e nella stagione 2019/2020.
Le venete conducono 3-2 a metà gara; poi, dopo il 3-3 di Galardi, il mini break decisivo delle giallorosse con i gol delle “azzurre” Giustini e Tabani per il 5-3. Nel finale il botta e risposta tra Alessia Millo e La Roche mantiene invariata la distanza tra le due squadre. Il successo della SIS porta anche la firma di Eichlberger autrice di un paio d’interventi decisivi sulla centroboa russa Borisova.
In precedenza le campionesse uscenti dell’Ekipe Orizzonte si erano imposte per 12-10 sulla Vetrocar CSS Verona nella finale per il terzo posto che aveva aperto il programma al Centro Federale di Ostia. Lo strappo decisivo delle etnee, avanti 7-4 al cambio di campo, nel terzo tempo con le reti del 9-5 di Bettini e Vukovic, autrice di una cinquina. In acqua, tra le campionesse d’Italia, nel quarto tempo, anche la presidente 41enne Tania Di Mario, con il Setterosa oro olimpico ad Atene 2004 e argento a Rio 2016, nonché campionessa mondiale a Fukuoka nel 2001 tra i tantissimi successi.
SINCRONETTE UCRAINE MADRINE. Uniti per la pace. Le campionesse ucraine di nuoto sincronizzato sono state le madrine della finale. La nazionale Ucraina, medagliata olimpica e campionessa del mondo e d’Europa, è ospite al centro federale di Ostia dall’8 marzo scorso grazie alla missione di soccorso pianificata e coordinata da Paolo Barelli, presidente della Federazione Italiana Nuoto e del gruppo di Forza Italia alla Camera dei Deputati.
“Le sincronette ucraine hanno accompagnato sul bordovasca il Plebiscito Padova e la SIS Roma, indossando per l’occasione una tuta dell’Italia con un cuore che raccoglie i colori delle bandiere nazionali italiana e ucraina – racconta il presidente Barelli – L’inno nazionale ucraino con piscina adornata di gialloblu e il claim NO WAR ha dato poi il via alla presentazione della finale. Anche le sincronette ucraine da oggi sono rappresentanti italiane”.
Finale 1° posto
CS PLEBISCITO PADOVA-SIS ROMA 4-6
CS PLEBISCITO PADOVA: Teani, Barzon 1 (rig.), Gottardo , Borisova 1, Queirolo 1, Casson, A. Millo 1, Dario , Tognon, Meggiato , Centanni , Grigolon , Giacon. All. Molena.
SIS ROMA: Eichelberger, Cocchiere, Galardi 1, Avegno, Giustini 1, Ranalli 2, Picozzi, Tabani 1, Nardini, Di Claudio, Storai, La Roche 1, Brandimarte. All. Capanna
Arbitri: Ferrari e Nicolosi
Note: parziali 2-2, 1-0, 0-2, 1-2. Uscita per limite di falli Ranalli (S) a 5’53 del secondo tempo. Superiorità numeriche: Plebiscito 2/8 + un rigore e SIS Roma 1/7. In porta Teani (P) ed Eichelberger (S). Ammonito per proteste il tecnico Capanna (S) a 5’57 del quarto tempo. Espulso il dirigente Trevisan (P) a 7’41 del terzo tempo. In tribuna il commissario tecnico del Setterosa Carlo Silipo
Cronaca. I ritmi sono subito alti e non potrebbe essere altrimenti. La SIS passa al primo affondo con il fendente da zona uno di Ranalli, che capitalizza un assist al bacio di Picozzi. L’equilibrio lo ristabilisce la russa Borisova con una sciarpata tutta potenza che non lascia scampo ad Eichelberger (1-1). Altro botta e risposta immediato: tra la stessa Ranalli (extra player) e Queirolo (perimetro) per il 2-2. Teani e Eichelberger dicono no a Tabani e Barzon.
In apertura di secondo parziale Picozzi sbaglia una comoda conclusione dal perimetro. Dario si conquista il fallo da rigore che Barzon trasforma per il primo vantaggio Plebiscito (3-2). Tabani spreca una ghiotta occasione in extra player e poi Teani è reattivissima su una sassata ravvicinata di Avegno. Le giallorosse perdono per tre falli Ranalli e sprecano un’altra chance in superiorità numerica (1/5) con Giustini. Così Padova va all’inversione di campo avanti 3-2.
Si riparte con gli attacchi che faticano a pungere. Sale quindi in cattedra Galardi, servita bene al centro da Giustini, che piazza una rovesciata d’autore per il 3-3 che rimette tutto in gioco. Borisova spreca a tu per tu con Eichelberger; le giallorosse piazzano il controsorpasso con l’alzo e tiro della talentuosa Giustini (4-3). Teani ed Eichelberg neutralizzano dal perimetro Picozzi e Queirolo.
Da vivere tutto d’un fiato il quarto conclusivo. Veloce botta e risposta tra Tabani (diagonale) ed Alessia Millo (extra player) per il 5-4. La Roche toglie la ragnatela dal sette e timbra il 6-4 per il nuovo +2 SIS. Padova si disunisce. Queirolo sbaglia, in superiorità numerica, la chance del rientro a novanta secondi dalla fine. La SIS Roma non rischia più nulla, difende bene e trionfa.
Le parole di Marco Capanna, allenatore della SIS Roma. “Sono felice per questa società e per le nostre ragazze che sono meravigliose. Questo successo sono convinto che aiuterà tutto l’ambiente e lo caricherà ulteriormente per arrivare ad altri traguardi. Le vittorie aiutano ad acquisire una mentalità vincente. Godiamoci questa gioia. Oggi abbiamo disputato una grande partita, contro un avversario ostico e di assoluto livello”.
Le parole di Domitilla Picozzi, capitano della SIS Roma. “Sapevamo che sarebbe stata una partita sofferta perché Padova è sempre difficile da affrontare. Vincere così è ancora più bello e gratificante. Sono orgoglioso delle mie compagne: è un piacere giocarci insieme”.
Ulteriori immagini della finale autore Roberto Bettacchi
Finale 3° posto
L’EKIPE ORIZZONTE-VETROCAR CSS VERONA 12-10
L’EKIPE ORIZZONTE: Santapaola, Halligan 2, Spampinato, Viacava 1, Gant, Bettini 2, Di Mario, Greco, Vukovic 5, Leone 2, Condorelli. All. Miceli
VETROCAR CSS VERONA: Sparano, Esposito , Ivanova, Zanetta 1, Kempf 1, Marchetti , Marcialis 2, Bianconi 2, Gragnolati , Di Maria , Altamura 2, Sbruzzi 2, Gabusi . All. Zizza
Arbitri: D. Bianco e Pinato
Note: parziali 4-3, 3-1, 3-2, 2-4. Uscita per limite di falli Gant (O) a 1’44 del quarto tempo. Superiorità numeriche: Orizzonte 3/5 + 2 rigori e Verona 3/7 + un rigore. In porta Condorelli (O) e Sparano (V). Santapaola (O) subentra a Condorelli a inizio secondo tempo. Condorelli (O) subentra a Santapaola a inizio terzo tempo. Ammonito per proteste il tecnico Zizza (V) a 6’55 del terzo tempo. In tribuna il commissario tecnico del Setterosa Carlo Silipo. Orizzonte con 11 giocatrici a referto.
Cronaca. Avvio sparagnino di match. Nel giro di novanta secondi vanno referto Zanetta (angolo lungo), Vukovic (rigore) e Leone (quattro metri) per il 2-1 Orizzonte. Strappo delle etnee con la sciarpata di Viacava, ben servita da Gant (3-1). Verona ricuce subito con Sbruzzi (perimetro) e Marcialis (palomba) per il 3-3. L’aussie Halligan in ripartenza, ben coadiuvata da Viacava, timbra il 4-3 dopo un tempo.
Ritmi buoni anche nel secondo quarto. Il giro palla de L’Ekipe è veloce: Halligan è liberata al tiro dai cinque metri da Bettini e realizza il 5-3. Poi botta e risposta nel giro di trenta secondi tra Altamura (extra player) e Bettini (lato corto) per il 6-4. Quindi arriva un’ulteriore accelerata delle siciliane con un bellissimo tocco morbido da posizione defilata di Vukovic che vale il 7-4 all’inversione di campo.
Si riprende con Sbruzzi che sorprende Condorelli, portando il punteggio sul 7-5. Poi il determinante strappo delle campionesse d’Italia con Bettini (posizione uno) e Vukovic che trasforma il rigore del 9-5 che scava il solco decisivo. Le venete perdono d’incisività in avanti; Condorelli compie un miracolo su Ivanova; poi capitola su Bianconi che sfrutta la superiorità numerica (9-6). Sempre in extraplayer il 10-6 di Vukovic che conclude il terzo periodo.
Match che cala inevitabilmente d’intesità nel quarto tempo. Miceli inserisce anche la 41enne presidentessa e campionessa di tutto Tania Di Mario. Bianconi (perimetro) e Leone (superiorità numerica) timbrano l’11-7. Verona rientra in scia, sfruttando un momento di appannamento delle siciliane, con le brucianti ripartenze di Altamura prima e Kempf poi e con il rigore di Marcialis (11-10). Le etnee si ricompattano e mettono in ghiaccio il successo con l’ennesima sassata di Vukovic a venti secondi dalla fine per il 12-10 conclusivo.