Santiago Giraldo e Steve Darcis lasciano il tennis professionistico

Come ogni anno la conclusione della stagione corrisponde anche al momento degli addii. Addii di chi ha deciso di dire basta con il tennis professionistico e concludere la propria carriera agonistica. I tennisti più celebri ad aver appeso la racchetta al chiodo in questo 2020 sono sicuramente Mike e Bob Bryan, capaci di vincere in coppia 1108 incontri durante una carriera iniziata nel 1995. La loro ultima apparizione è avvenuta a febbraio nel torneo di Delray Beach, coronata con l’ennesimo successo che va ad aggiungersi ai 16 Slam, 39 Masters 1000 e la medaglia d’oro Olimpica di doppio.

Il ritiro dei fratelli Bryan era stato annunciato già alla fine dello scorso anno e proprio in quel periodo era arrivata la stessa notizia da parte di Steve Darcis. Il belga ha giocato come ultimo torneo gli Australian Open perdendo al primo turno di qualificazione 7-5 7-5 da Elliot Benchetrit. “Sono tornato con successo nel 2019, ma dopo Wimbledon ho avuto di nuovo problemi alla spalla. Mentalmente e fisicamente, non sono più al meglio” ha detto il belga nell’ottobre 2019. “Un sacco di bei momenti della mia carriera rimarranno con me per sempre” ha poi aggiunto, e fra questi spicca la vittoria del 2013 sui prati londinesi contro Rafael Nadal.

L’altro tennista di singolare che ha deciso di dire basta alla sua esperienza tennistica in questo 2020 è Santiago Giraldo, ex n. 28 nel 2014. Il colombiano ha messo a segno 168 vittorie nel circuito raggiungendo la finale in due eventi ATP (nel 2011 a Vina del Mar perdendo da Robredo, e nel 2014 a Barcellona perdendo da Nishikori) aggiudicandosi inoltre 10 titoli a livello Challenger. “Ho iniziato a 15 anni e ora, a quasi 33 anni, ho deciso di ringraziare tutti e di mettere la parola fine a questo viaggio” ha detto Giraldo ai microfoni dell’ATP. Il suo ultimo incontro, una sconfitta contro Juan Londero, è stato giocato a marzo durante il tie di Coppa Davis contro l’Argentina.

Negli Slam il miglior risultato è il terzo turno, raggiunto in tre occasioni, mentre il suo torneo più memorabile resta quello di Madrid 2014. Sulla terra spagnola, in quella che fu la sua miglior stagione, batté consecutivamente Lleyton Hewitt, Jo-Wilfried Tsonga e Andy Murray raggiungendo i quarti di finale. Parlando del suo lungo percorso Giraldo ha aggiunto: “Ho fatto del mio meglio e ho dato tutto quello che avevo. Ricordo quel ragazzo curioso, unico, amante dei viaggi e ribelle che lasciò la sua casa a soli 12 anni, portandosi solo le sue racchette e i suoi sogni, fino ad arrivare qui oggi. Non rimpiango niente di ciò che ho fatto”.