Chi è il re degli ace della stagione ATP?
Un’altra stagione va negli archivi e con sé anche tutti i suoi record. Uno dei più interessanti è sicuramente quello degli ace, una delle statistiche più importanti del tennis moderno, vista la sempre maggiore importanza del servizio. Non stupisce quindi che la classifica sia dominata dai giganti, nuove leve come Reilly Opelka o Alexander Zverev o veterani del circuito come John Isner.
E’ proprio il tennista canadese a guidare la classifica degli ace per quanto riguarda la martoriata stagione 2020. Raonic guarda tutti dall’alto in basso forte dei suoi 529 ace, con un distacco di ben 104 servizi vincenti dal secondo classificato, John Isner. L’americano conferma le sue abilità da grande battitore chiudendo la stagione con 425 ace. Meno fortunata la resa sul campo di Long John, che ha vissuto una stagione molto travagliata chiusa con solo 12 vittorie su 23 partite giocate. Molto vicini a 422 e 411 ace gli altri due giocatori ai piedi del podio, Alexander Zverev e Andrey Rublev. A differenza dell’americano la resa al servizio per i due giovani tennisti è valsa sul campo, visti i 5 tornei vinti dal russo in questa stagione e la finale Slam raggiunta dal russo-tedesco.
Chiudono la top6 altri due ottimi battitori, non meno giovani di Rublev e Zverev. Il secondo americano in lista, Reilly Opelka, e il canadese Felix Auger-Aliassime. Tante ombre e poche luci nella stagione del nativo del Michigan, che dopo i quarti di Cincinnati sembrava pronto per un buon finale di stagione e invece ha tradito le aspettative. E’ andata meglio a Felix, soprattutto nella prima parte di stagione. Il canadese ha raggiunto due finali a Marsiglia e Rotterdam, perse contro Monfils e Tsitsipas, ma dopo la ripresa non è riuscito a replicare la forma del pre lockdown, raggiungendo comunque un’altra finale (persa) a Colonia 2.
Cambia la situazione per quanto riguarda la statistica degli ace per partita. Il primatista Raonic viene surclassato da John Isner, che in virtù delle minori partite giocate rispetto al numero 14 del mondo non si prende il primato anche nella classifica assoluta. Risaltano in top4 due grandi assenti del finale di stagione 2020, anche se per motivi diversi. L’australiano ha giocato solamente 9 partite ufficiali quest’anno, con le sue medie “drogate” dal fatto che quattro match sono stati disputati in uno Slam. Discorso diverso per Querrey, che dopo la positività riscontrata durante il torneo di San Pietroburgo si è reso protagonista di un caso degno di un film di Hitchcock. Ad oggi nessuno sa dove sono lui e la sua famiglia, un mistero che è passato sottotraccia nell’ultimo mese.