Roland Garros: Gaston fa impazzire Thiem che si salva al quinto
[3] D. Thiem b. [WC] H. Gaston 6-4 6-4 5-7 3-6 6-3
Sembrava la classica giornata in ufficio per Dominic Thiem che probabilmente era felice di incontrare la wild-card francese classe 2000 Hugo Gaston invece di Stan Wawrinka al quarto turno: dopo meno di un’ora l’austriaco veleggiava serenamente verso i quarti con due set di vantaggio, durante i quali l’unica sorpresa era stato l’acquazzone che ha costretto gli organizzatori a chiudere ancora una volta il provvidenziale tetto del Philippe Chatrier.
Per un soffio la serena giornata da timbro del cartellino, non si è trasformata in una delle peggiori della sua carriera: il francese lo manda letteralmente fuori di testa con una serie infinita di variazioni basate sulla smorzata su cui il due volte finalista di Parigi non sa più che cosa fare. Ogni volta sbaglia il recupero oppure viene infilato da un lob di rimbalzo o al volo. Alla fine le statistiche ufficiali del torneo riportano 9 smorzate vincenti del francese ma per capire esattamente quante ne ha giocate forse è meglio guardare al numero di punti giocati a rete da Thiem. Giocati a rete sì ma non per sua volontà perché era il suo avversario a obbligarlo ad andarci in continuazione. 64 presenze a rete in un match per Thiem sul rosso, dove risponde costantemente sui teloni di fondo campo, sono un numero irreale anche in un match arrivato al quinto set. Un numero più da Federer o Shapovalov per dire.
E così il piccolo francese, praticamente sconosciuto ai più fino a pochi giorni fa, ha mostrato chiaramente i limiti di un grande colpitore, un grandissimo atleta che però quando è costretto a uscire dalla sua comfort zone fatto di catenate dal fondo e accelerazioni pesantissime e cariche, sembra improvvisamente un giocatore normale, battibile.
Sì perché Gaston ha fatto girare il match con l’astuzia e un tocco di palla fuori dal comune di questi tempi ma con i tre fondamentali era anni luce lontano dai livelli del suo avversario. Una prima di servizio che in media viaggiava a 164 km/h e che ha raggiunto una velocità massima di 192 km/h, numeri quasi da singolare femminile o poco più. Eppure Thiem non ne voleva sapere di rispondere più avanti nel campo per cercare di limitare poi l’arma letale di Hugo: la smorzata appunto.
Il poco pubblico che può accedere allo Chatrier è in delirio per un ragazzino capace di inventare tennis con una serie infinita di trucchi per nascondere l’enorme differenza a livello fisico rispetto al ben più titolato avversario.
Si arriva fino al 3 pari del quinto set e la palla corta che fino a quel punto gli aveva regalato solo gioie, improvvisamente smette di funzionare più per stanchezza che per mancanza di mano. Dopo i 5 set con Wawrinka, un’altra maratona contro Thiem è dura da digerire. L’austriaco si aggrappa disperatamente al servizio e alla fine anche dopo averla vinta ha la faccia di chi non ha capito bene che cosa sia successo. Una faccia sollevata certamente ma consapevole che la prossima settimana, quando gli si potrebbe presentare davanti in sequenza un terzetto Schwartzman- Nadal-Djokovic servirà tutto un altro livello. Anche se per sua fortuna nessuno dei tre gioca la smorzata con la stessa frequenza e precisione del piccolo folletto francese. Loro però hanno tutto il resto…