Roland Garros, Berrettini: “Non ho saputo reagire. Devo digerire questa dura sconfitta e ripartire”

Scuro in volto come non l’avevamo mai visto, Matteo Berrettini è arrivato nella sala interviste principale del Philippe Chatrier per bere fino in fondo l’amaro calice della sconfitta. “Sono arrabbiato, mi sentivo male in campo, non mi sento bene adesso, ho giocato male, su un campo importante – ha esordito Matteo davanti ai rappresentanti della stampa internazionale – è doloroso, ma il tennis è così”.

 

Sapevo che tipo di giocatore fosse, anche se l’ultima volta che l’ho visto è stato tanto tempo fa, ha giocato bene, mi ha fatto muovere molto, ha giocato bene di rovescio, ha servito bene, e io non sono riuscito a esprimere il mio miglior tennis. Le condizioni erano pesanti, non avevo buone sensazioni, ho provato a lottare con le armi che avevo, ma credo che abbia meritato la vittoria. Nel passato è già successo di partire male, ma poi con l’allungarsi della partita ho trovato gli stimoli dentro di me per reagire. Oggi non ci sono riuscito, ma lui è stato bravo perché ha giocato bene, sempre presente, c’era una energia diversa nel suo gioco rispetto al mio”.

Non è stata l’ora mattutina, non è stato il freddo, ma quest’oggi Berrettini non si è sentito la meglio: “Quando non ti senti bene mentalmente, anche il tuo tennis ne risente. Ho fatto fatica a trovare la giusta energia, ero nervoso, e quando provavo a calmarmi ero troppo calmo. Ciononostante sono quasi riuscito a vincere un set giocando in questo modo, e questo è positivo”.

Ciò che però ha fatto male a Matteo è stata l’incapacità di vedere una via d’uscita nella situazione: “A volte capita che anche quando perdi vedi la luce. Oggi non vedevo la luce, continuavo a ripetermi di continuare a resistere, ma evidentemente giocavo troppo male”.

Matteo Berrettini – Roland Garros 2020 (via Twitter, @rolandgarros)

Si è trattato di un pessimo esordio per Berrettini sul campo Philippe Chatrier, uno dei più importanti al mondo: “Due giorni fa ho giocato sul Suzanne Lenglen e mi sembrava diverso, con meno terra. Non sono un grande esperto perché non ho mai giocato su questo campo neanche in allenamento, stamattina è stata la prima volta. Probabilmente ero io, probabilmente era il mio avversario che mi faceva sembrare il campo più lento. Naturalmente un campo più grande sembra più lento di un campo più piccolo, ma ora che sto giocando per merito sui campi più grandi è giusto che mi abitui”.

Adesso il programma di Matteo prevede una lista piuttosto densa di impegni indoor in Europa: “Sono iscritto a tutte le settimane: Vienna, Anversa, San Pietroburgo, Bercy. Prenderò sicuramente un paio di giorni di riposo. Se fossi andato molto avanti qui non avrei giocato tutti i tornei, ma avendo fatto terzo turno vediamo cosa fare. L’idea era di giocare tutte le settimane, ma Adesso non lo so, è difficile prendere decisioni. Ora bisognerà digerire questa sconfitta, non sarà semplice, e poi ripartire”.