US Open femminile: “È l’ultima chance per Serena Williams? La favorita è Osaka, se sta bene…”

La preview di Ubaldo e Steve Flink: “Lo US Open è nelle mani di Djokovic”

Seconda parte della conversazione fra il Direttore Ubaldo Scanagatta e il suo compagno e collega di quasi 40 US Open, l’Hall of Famer Steve Flink. Stavolta l’attenzione si concentra sul tabellone femminile, dove Serena Williams ha una chance forse irripetibile di raggiungere i 24 Slam di Margaret Court. La domanda però rimane: con tutte queste assenze, sarebbe vera gloria? Nella seconda parte del video, si dirà qualche cosa in più sul nuovo libro di Steve, “Pete Sampras. Greatness Revisited”, disponibile su Amazon dal primo settembre.

LE PARTI SALIENTI DELL’INTERVISTA

00:00 – Quesito amletico: asterisco o non asterisco per questo US Open femminile? Steve: “Be, sei Top 10 non ci saranno, quindi propenderei per il sì. Va detto che molto dipenderà dalla vincitrice: se Serena dovesse alzare il trofeo, nessuno potrebbe metterne in dubbio la legittimità, visto quanto ha già vinto in passato. Se però la vincitrice dovesse essere una giocatrice fuori dalle prime venti, allora qualche dubbio sorgerebbe spontaneo”.

02:24 – Ma Serena Williams può effettivamente pensare di vincere? “Dalla ripartenza del tour è andata al terzo in tutti i suoi match, rimontando anche uno svantaggio importante contro Venus a Lexington. Ha dimostrato di voler ancora vincere, ma non ha giocato ai suoi livelli, e credo che le avversarie possano sentirsi meno intimidite da lei”.

06:10 – Ubaldo però rilancia: Durante uno Slam si hanno sempre due giorni per recuperare, e questo potrebbe aiutarla molto!”. “Sì ma se per vincere ha bisogno di quel riposo vuol dire che non è così dominante da spaventare le altre giocatrici”.

07:21Le porte chiuse la condizioneranno molto, durante i suoi primi match ha cercato di incoraggiarsi ma visibilmente le manca la connessione con il pubblico newyorchese – se Federer fosse venuto sarebbe stata la stessa cosa, sono giocatori abituati ad avere il tifo a favore”. Ubaldo aggiunge: “Siamo onesti, senza pubblico sarà un po’ più complicato condizionare i giudici di sedia come ogni tanto fa”. Si prospetta un terzo turno interessante con la vincitrice del 2017, Sloane Stephens, che però non sta più vincendo match (una sola vittoria nel 2020).

12:05 – Secondo turno fra ori olimpici? “Williams vs Puig sarebbe molto interessante, la portoricana è una che non si lascia intimidire, anche se da Rio in avanti si è persa, ed è totalmente imprevedibile”.

14:56“Serena potrebbe giocare un ottavo contro Maria Sakkari, che l’ha appena battuta sugli stessi campi, per poi affrontare Muguruza o Keys – con chi vorresti che giocasse, Ubaldo?”. “Credo che avrebbe meno problemi a battere Keys, che è cresciuta idolatrandola. Non abbiamo idea di quali siano le condizioni di Muguruza, visto che non ha ancora fatto una partita, ma non dimentichiamoci che ha fatto una finale Slam pochi mesi fa”.

17:12 – Si resta sulla parte bassa del tabellone: Kenin dovrebbe incrociare Sabalenka ai quarti, ma credo che potrebbe soffrire la varietà di Jabeur, se la dovesse incontrare al terzo turno…”  

19:24 – Ubaldo: “Su Sabalenka non ho grandi certezze, Jo Konta è nel suo ottavo e la reputo una molto più costante, è difficile che non rispetti i pronostici, mentre tante altre sono discontinue, non è difficile immaginarle fuori presto”. Previsioni finali sulla parte bassa: in finale potrebbero andare Muguruza, Serena o Kenin, o al limite Sabalenka.

21:57 – Parte alta: Pliskova è tds N.1, ma potrebbe incrociare Garcia e Brady ai primi turni, e queste sono giocatrici che valgono più della loro classifica – anche la ceca potrebbe perdere nelle prime battute”. Varrà anche per Kerber, che esordirà contro Tomljanovic?

24:17Osaka è la favorita per fare come minimo finale, ma probabilmente è la favorita anche per vincere”. Due dubbi: il forfait con Azarenka è stato solo precauzionale, o potrà condizionarla? E la sua presa di posizione sulle ingiustizie a livello razziale la distrarrà? “Finora non è stata molto continua, soprattutto con Kontaveit, con cui peraltro potrebbe giocare al quarto turno”. E Giorgi, che potrebbe affrontarla al secondo? Ubaldo: “È un mistero, non sappiamo nemmeno se è a New York!” 

27:10Gauff ha deluso questa settimana, ma il suo primo turno con Sevastova promette scintille, e sarebbe interessante se incrociasse Osaka al terzo…”

27:59Kvitova è una outsider che può giocare meglio delle favorite!”. Steve concorda: “Un quarto di finale fra lei e Osaka sarebbe la miglior partita possibile”.

28:24“Steve, tante europee sono rimaste a casa, quindi ci sono ancora più americane del solito – chi sarà la migliore?”. “Di solito direi Serena in automatico, ma non ne sono più così sicuro. Fra le meno note credo che Brady e Riske potrebbero fare bene. Townsend gioca benissimo in serve-and-volley ma i suoi colpi da fondo si perdono come i tuoi negli anni Settanta!”

30:33 – Per finire si parla un po’ del libro di Steve, ‘Pete Sampras. Greatness Revisited’, disponibile su Amazon da martedì: “È un viaggio nella carriera di Pete, si passa da quello che i suoi contemporanei dicono di lui a quello che lui pensa di sé stesso”.

32:30“Sampras ha vinto 14 finali Slam su 18, anche se gli è sempre rimasto il tallone d’Achille del Roland Garros e più in generale della terra battuta. La sua ultima vittoria, allo US Open del 2002, è arrivata quando nessuno pensava che fosse ancora competitivo. In particolare, Greg Ruseski disse: ‘Mi ha battuto ma non è più il vero Sampras’. Ho chiesto al britannico cosa pensi oggi di quelle dichiarazioni e mi ha detto che probabilmente non le ripeterebbe, ma ritiene di aver avuto un ruolo fondamentale nella vittoria finale di Sampras, perché facendogli giocare un match tanto equilibrato all’inizio gli ha permesso di trovare la condizione per il resto del torneo, e infatti da lì in avanti è stato quasi ingiocabile”.

35:13“Ivan Lendl ha detto che Sampras è stato sfortunato a essere seguito dai Big Three, perché le persone si sono dimenticate di quanto forte fosse, e di quanto incredibile fosse il record dei 14 Slam. Sei d’accordo, Steve?” “Decisamente, ed è il motivo principale per cui ho scritto questo libro. Allo stesso tempo, però, non sono d’accordo con chi pensa che Pete non sarebbe stato in grado di eccellere in quest’epoca, anzi!”.