La prima apparizione post-coronavirus di Djokovic è alle “Piramidi bosniache”

Prima apparizione pubblica per Novak Djokovic dopo la fine della quarantena e in un luogo molto particolare. Il campione serbo è andato infatti a visitare le cosiddette “Piramidi del Sole“, un complesso collinare a natura piramidale della zona di Visoko, in Bosnia. Le due colline sono oggetto di dibattito da anni.

Il loro ‘scopritore’, il bosniaco Semir Osmanagic, sostiene che le due colline siano in realtà il prodotto di un’antica civiltà illirica, che 12.000 anni fa ha lavorato queste colline in due piramidi. Osmanagic ha condotto degli scavi (pur non essendo un vero archeologo, ndr) e ha dichiarato di aver trovato dell’antica “pavimentazione stradale” e delle iscrizioni all’interno delle piramidi.

La “pavimentazione stradale”

La comunità scientifica ha rifiutato tutte le ipotesi di Osmanagic, affermando come in realtà le formazioni siano di natura naturale. Secondo alcuni scienziati le iscrizioni sono state aggiunte successivamente dallo stesso Osmanagic, che è stato anche accusato anche di aver tagliato il terreno per dare l’impressione che ci fossero lastre di pavimentazione stradale. Secondo le principali ricostruzione storiche, le uniche popolazioni vissute nella zona erano composte da cacciatori e raccoglitori, dunque difficilmente abili alla costruzione di un’opera tanto maestosa.

Osmanagic, inoltre, sostiene che le Piramidi siano dei ‘conduttori di energia cosmica’. Il suo obiettivo iniziale era di scavarle entro il 2012, per “rompere la barriera di energia negativa, permettendo alla terra di ricevere energia cosmica dal centro della galassia“. Scorrendo l’home page del suo sito il suo pensiero è chiaro sin da subito grazie al tagline “Il luogo dove la scienza incontra la spiritualità“.

In qualche modo, insomma, le teorie di Osmanagic sembrano abbastanza lontane da fondamenti scientifici come quelle portate avanti da Chervin Jafarieh, con cui Djokovic ha fatto una diretta Instagram che ha fatto parecchio discutere.

Chiaramente la visita del campione serbo non implica che Djokovic condivida le teorie di Osmanagic, ma è un indizio sufficiente per alimentare un sospetto che aumenterebbe i dubbi su alcune posizioni poco chiare sostenute dal numero uno del mondo.