L’ATP avrebbe deciso che oltre i 37.8 di temperatura corporea scatterà l’isolamento
Iniziano a trapelare le prime informazioni sull’atteggiamento degli organi governativi del tennis nei confronti di eventuali casi sospetti di coronavirus. Stando a quanto scrive Marca, il limite è stato posto a 37.8 di febbre per ogni individuo coinvolto in un torneo, dai giocatori agli allenatori, dagli arbitri ad altri membri del personale in situ.
Oltre quella temperatura scatterà automaticamente l’isolamento. I giocatori sarebbero già stati informati dei vari protocolli in seguito all’annuncio della ripresa dei tour di questo mercoledì (a Palermo per la WTA, a Washington per l’ATP).
I giocatori verranno testati prima dell’inizio del torneo (oltre alla misurazione della temperatura, verranno eseguiti anche dei tamponi) e ogni quattro giorni dal momento del primo test – l’ATP ha caldamente consigliato di eseguire il test anche prima di partire. Se qualcuno dovesse risultare positivo, però, verrebbe testato tutti i giorni, mentre tutte le persone entrate in contatto con lui (o con lei, presumendo che la WTA adotti misure simili) verrebbero testate ogni 48 ore e la loro temperatura verrebbe misurata quotidianamente.
Per evitare assembramenti non verranno serviti i pasti nel ristorante riservato ai giocatori. Gli stessi atleti potranno essere accompagnati in campo da un massimo di due persone, e l’accesso al terreno di gioco sarà permesso solo al personale essenziale per lo svolgimento del torneo, ai dipendenti ATP, e al personale anti-doping e anti-corruzione.