A contatto con un positivo. Paura per Djokovic in Serbia (Cocchi). Napolitano: “Mi sogno la Davis” (Bertellino). US Open, un passo verso il sì (Semeraro)
A contatto con un positivo. Paura per Djokovic in Serbia (Federica Cocchi, Gazzetta dello Sport)
Il contrappasso di Nole passa da Belgrado, dalla sua amata terra serba, dove nel fine settimana ha festeggiato tra campo e discoteca il suo ritorno al tennis (non ufficiale). La prima tappa dell’Adria Cup a Belgrado, il circuito di esibizioni da lui organizzato, è stato un successo ma dietro l’angolo, adesso, spunta la paura. Perché il giorno prima di giocare Nole è entrato in contatto con un portatore asintomatico di coronavirus. Proprio lui, che aveva fatto notizia dicendosi contrario al vaccino obbligatorio contro il Covid, ora potrebbe trovarsi a tu per tu con il virus che ha stravolto il mondo. Il positivo che potrebbe aver contagiato il numero 1 al mondo è Nikola Jankovic, 26enne ala grande del Partizan di Belgrado. Il contatto è avvenuto venerdì scorso, quando Djokovic ha partecipato a un evento della squadra per l’addio dell’ex giocatore e tecnico Dejan Milojevic. […] Giocatori e ospiti d’onore si sono salutati, senza mascherine e distanziamento, quindi potrebbero aver contratto il virus. Jankovic, poi, assieme al resto della squadra allenata dal nostro Andrea Trinchieri, avrebbe assistito anche alla sfida di calcio Partizan-Stella Rossa, discusso derby giocato a porte aperte. Il giocatore era asintomatico, e la positività è stata scoperta in un esame precauzionale mentre si apprestava a partire per le vacanze. Tutta la squadra è stata messa in isolamento, e adesso anche Djokovic potrebbe vedersi costretto a fare il test sierologico e il tampone. Per non parlare dei colleghi Zverev, Thiem e Dimitrov, con lui in questi giorni in campo ma anche fuori a cena, e poi a una festa scatenata in un locale di Belgrado, il Lafayette, dove si sono esibiti in canti, danze, gare di limbo. Il tutto senza la minima precauzione antivirus. […] Nei giorni scorsi poi, a Belgrado, il numero 1 non si è attenuto a nessuna delle misure di sicurezza più comuni. Dall’arrivo dei giocatori è stato tutto un baci, abbracci, strette di mano e pacche sulle spalle. Niente mascherine, niente distanziamento. E spalti pieni che avevano attirato non poche polemiche: «Potete anche criticarci e dirci che è pericoloso — aveva detto in proposito —, ma non spetta certo a me determinare cosa sia giusto o sbagliato per la salute. Stiamo facendo ciò che ci dice il governo serbo». Speriamo sia stato sufficiente.
Napolitano: “Mi sogno la Davis” (Roberto Bertellino, Tuttosport)
L’operazione al gomito destro, subita il 3 febbraio scorso a Milano, e il lockdown non hanno fermato Stefano Napolitano che nell’ultima settimana di maggio ha ripreso gradualmente ad allenarsi, con la racchetta, presso il Piatti Tennis Center di Bordighera: «Inizialmente per tre volte nell’arco dei sette giorni con sedute di circa mezz’ora e rimanendo a metà campo – racconta il biellese classe 1995 – ora provando anche a servire, con le giuste cautele e giocando da fondo senza forzare. Un processo graduale che segue il lungo passaggio della rieducazione cui mi sono sottoposto nel periodo dello stop assoluto». Per Stefano un “doppio” isolamento trascorso a Massa Carrara poiché li c’è lo studio del fisioterapista che lo ha seguito, Claudio Ceccarelli: «Ho trascorso due mesi e mezzo a Massa. Lontano da tutti, famiglia, ragazza, amici, che sentivo via skype o mediante video telefonate. Una quarantena da un lato difficile, dall’altro fortificante, durante la quale ho lavorato molto con l’obiettivo primario e unico di risolvere il problema al gomito che mi ha impedito di rendere al meglio a partire dall’inizio della stagione sull’erba 2019. Dopo la sconfitta in qualificazione a Melbourne, a inizio 2020, ho parlato con il mio team ed abbiamo deciso di optare per l’operazione, effettuata a Milano dal Don. Paolo Arrigoni. Un intervento in artroscopia e pertanto meno invasivo di quelli solitamente rivolti a risolvere questo tipo di problematica. Nel dolore posso dire di essere stato abbastanza fortunato. I tempi previsti sono stati rispettati e il recupero, in forza e mobilità, è andato bene. […]». L’enigma generale è quello di una ripresa anticipata oppure ponderata: «A mio parere sarebbe meglio aspettare anche un mese in più ma riprendere nelle condizioni di maggior sicurezza possibile, anche per rispetto nei confronti delle molte persone che durante la pandemia sono state in prima linea a lottare per gli altri e non chiusi tra le mura domestiche. Capisco che alcune organizzazioni spingano per un ritorno a breve del circuito, vedremo». […] I traguardi da tagliare sono ambiziosi: «Il mio obiettivo – sottolinea Napolitano – è arrivare a poter competere con i migliori. Non parlo tanto di classifica, top 100 o altro, perché se sei 99 ma ti rendi conto di essere molto distante da certi giocatori il valore numerico è relativo. Quanto proprio di poterci provare». […] Chiudiamo con un auspicio di Napolitano: «Mi piacerebbe lavorare e crescere ancora per riuscire a difendere i colori azzurri in Coppa Davis. Un sogno che mi ha aiutato nei momenti difficili. Sono consapevole dei molti compagni che mi sono attualmente davanti in classifica ma anche questo è uno sprone a far bene e sempre meglio».
US Open, un passo verso il sì. Assoluti di Todi, oggi entry list (Stefano Semeraro, Corriere dello Sport)
L’annuncio atteso per ieri non è arrivato, ma la federtennis americana è sempre più convinta gli Us Open 2020 si giocheranno: a porte chiuse (o con pubblico ‘razionato’) e con molte limitazioni, ma nella data prevista, cioè dal 31 agosto al 13 settembre. «Stiamo seguendo ogni passo nelle procedure nella grande speranza di poter annunciare, in un futuro molto vicino, che gli Us Open 2020 si giocheranno nel periodo in cui erano in programma», ha dichiarato alla Espn il direttore della comunicazione dell’Usta, Chris Widmaier. L’ufficialità potrebbe/dovrebbe arrivare fra giovedì e sabato, e la bozza di calendario più credibile comprende una ripresa negli Usa con il torneo di Washington (solo maschile) dal 17 agosto, poi il Masters 1000 di Cincinnati (traslocato) e gli Us Open rispettivamente il 24 e il 31 agosto nella stesse sede-‘bolla’ di Flushing Meadows, con le stesse restrizioni che piacciono così poco al n.1 del mondo Novak Djokovic, protagonista nei giorni scorsi a Belgrado di un’Adria Tour senza distanziamento sociale (con serata in discoteca annessa) […]