Lo US Open è un po’ più vicino: gli USA consentiranno l’ingresso dei tennisti stranieri

Con i provvedimenti 9984, 9992, 9993 e 9996 il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha di fatto vietato l’ingresso nel paese a coloro che nei 14 giorni precedenti all’arrivo negli USA abbiano soggiornato in Cina, Unione Europea, Regno Unito e Iran. Questi provvedimenti erano stati divulgati con la possibilità di prevedere delle eccezioni, da stabilire in seguito e in base alle circostanze. Una delle eccezioni è stata comunicata da Chad Wolf, Segretario pro-tempore per la Sicurezza Nazionale, e riguarda proprio gli sportivi professionisti e i rispettivi staff: gli atleti aderenti ad alcune leghe e associazioni professionistiche stabilite da un comunicato, tra le quali compaiono ATP e WTA, potranno dunque entrare nel paese e prendere parte alle manifestazioni qualora venissero organizzate.

Gli eventi sportivi professionistici sortiscono effetti positivi sull’economia nazionale, nonostante le limitazioni per il pubblico”, ha dichiarato Wolf. “Le organizzazioni sportive che gestiscono le leghe professionistiche sanno di dover agire come un unico corpo per gestire i movimenti degli atleti e la programmazione degli eventi, e potranno adottare altre misure che riterranno necessarie per garantire la sicurezza di atleti, staff e tifosi. Gli americani hanno bisogno di sport, è tempo di riaprire l’economia ed è tempo di rimettere al lavoro i nostri atleti professionisti“.

Il messaggio è chiaro e in alcuni passaggi del comunicato fa inoltre riferimento ai valori di orgoglio e identità nazionale, di cui lo sport sa essere vettore.

Le implicazioni per il tennis sono evidenti: viene meno uno dei possibili ostacoli – ma ne restano altri – allo svolgimento dei grandi tornei dell’estate statunitense, a partire dall’ATP 500 di Washington (il primo dei tornei che si svolgerebbe se la ripresa avvenisse ad agosto) fino ad arrivare allo US Open, in programma dal 31 agosto. Le sorti del torneo newyorchese, la cui ipotesi di spostamento sembra più remota, rimangono comunque collegate al parere della commissione medica che verrà emesso a giugno.