Fognini compie 33 anni: “Sono cresciuto come padre e come marito. Mi manca competere”
Oggi è grande festa per Fabio Fognini, che compie 33 anni. Ma si tratta di un compleanno particolare e diverso dal solito a causa dell’emergenza sanitaria che da più di due mesi ha bloccato il mondo intero. Il ligure, infatti, avrebbe dovuto spegnere le 33 candeline a Parigi poiché, in condizioni normali, questa domenica avrebbe dovuto prendere il via il Roland Garros. Fabio invece si trova ad Arma di Taggia, dove ha trascorso il lockdown con Flavia e i due bimbi (Federico, 3 anni da pochi giorni, e Farah, nata lo scorso dicembre) e dove ha ricominciato ad allenarsi nell’attesa di riprendere le gare.
Per l’occasione, è stato intervistato da Federica Cocchi de La Gazzetta dello Sport, alla quale il n. 11 del mondo ha confermato che questo compleanno ha “il sapore dolce della famiglia. In questo periodo così difficile ho potuto almeno godere al massimo di una vita che non ero abituato a fare. Ho avuto modo di stare tantissimo coi bambini. Farah è nata il 23 dicembre, la sto vedendo crescere. Federico è il ‘grande’, ci divertiamo a fare tante cose insieme, andiamo a cavallo, al golf, giochiamo tanto”. In attesa di ricalcare i campi del circuito, il campione di Montecarlo 2019 è felice di sentirsi “cresciuto come padre e come marito. Ora ho anche una cultura sconfinata di cartoni animati. Ogni sera io e Federico ci mettiamo sul lettone a vedere Tom e Jerry. È un appuntamento fisso, dovrebbe aiutarlo a fare la nanna. Ma il primo a crollare sono io”.
Non solo amore paterno, però. Come diversi altri suoi colleghi durante l’isoalemnto, tra cui Murray (con Kyrgios e Nadal) e Wawrinka (assieme a Paire), anche Fognini si è dilettato in cimentato in una diretta Instagram con il coetaneo e amico di lunga data Novak Djokovic (Nole ha festeggiato il compleanno due giorni fa, e noi con lui): “È vero, ci dividono 48 ore. Con Nole ci siamo fatti una bella chiacchierata. Gli ho pure chiesto qualcosa sulla meditazione, magari potrebbe tornarmi utile. Ci conosciamo da quando avevamo 14 anni. Eravamo poco più che bambini, e già si capiva che lui avrebbe fatto grandi cose, aveva un carattere di ferro già allora. Ci sentiamo spesso, mi ha chiesto qualche consiglio sull’organizzazione dei suoi tornei. Mi ha invitato, ma non credo potrò andarci. La sicurezza prima di tutto“.
Per Fabio, Nole sembra destinato a infrangere tutti i record, soprattutto i 20 slam di Federer: “Credo che tra i “Big 3” sia quello che potrà vincere più di tutti. Per la testa, per il fisico, per la fame che ha. Poi è ovvio che se mi chiedete chi è il più bello da veder giocare a tennis devo dire Federer”.
Per la competizione ci vorrà ancora un po’ di tempo e intanto l’azzurro sta riassaporando le sensazioni del campo : “Mi manca competere. Mi sto allenando ma un’oretta o due al giorno, non di più. È molto difficile concentrarsi senza obiettivi, senza sapere se e quando tornerai, o su quale superficie. Giocare con il guanto? Sapendo che potrebbe diventare obbligatorio ho voluto provare. La sensibilità un po’ cambia, ma tra allenamento e partita c’è una bella differenza”.
I NUMERI DI FOGNINI – Una carriera luminosa quella di Fabio, attuale n. 11 del mondo ma ex n. 9, così come sono 9 i trofei vinti (otto sul rosso e uno sul cemento) tra i quali il più prestigioso è quello sollevato a Montecarlo l’anno scorso. Nell’attesa di ricominciare a gareggiare, Fognini non ha dubbi su cosa ci abbia insegnato questo isolamento forzato: “Mai come ora noi umani pensavamo di essere invincibili, i padroni del mondo, e invece di fronte alla natura non siamo nulla. L’Universo si è preso il suo tempo. E davanti agli scogli dove sono cresciuto ora sono tornati a giocare i delfini”.
Il calore della famiglia, un po’ di tennis e il mare dell’infanzia. Gli ingredienti perfetti per un compleanno indimenticabile. Auguri Fabio!