Jasmine Paolini: “Spero che la WTA ci aiuti. Non possiamo lamentarci, c’è gente meno fortunata”

8 marzo 2020: Jasmine Paolini è in California, nella sua camera di albergo, in attesa dell’esordio nel tabellone cadetto del WTA Premier Mandatory di Indian Wells, previsto per il giorno successivo. “Sembrava tutto regolare”, ci racconta l’azzurra. “Nel pomeriggio mi ero allenata e dopo aver firmato per le quali ero tornata in hotel in attesa della classica comunicazione che viene inviata ai giocatori via mail, che però non arrivava”. La mail che Jasmine attende è quella relativa al sorteggio del tabellone, quella che riceve annuncia invece che il torneo non si farà. È il punto di non ritorno della stagione tennistica 2020 e Indian Wells sarà solo il primo grande evento ad essere cancellato a causa dell’emergenza coronavirus. “Quando abbiamo visto la comunicazione siamo rimasti un po’ così… c’è stato un attimo di sorpresa. Avevamo firmato ed eravamo pronti per giocare. Se ce lo aspettavamo? Non proprio. Temevo più che altro per Miami, che si sarebbe dovuto giocare più avanti. Ma non Indian Wells, non avrei mai pensato che potessero cancellare Indian Wells.

Inizia così la nostra intervista telefonica a Jasmine Paolini, con il racconto di quelle ore convulse e di quanto accaduto nei giorni successivi. “Vi siete subito attivati per tornare in Italia?”, le chiediamo. “No, perché avrei dovuto giocare il WTA 125K di Guadalajara, in Messico (dal 16 al 21 marzo, ndr). Quindi sono rimasta alcuni giorni a Indian Wells e poi sono andata a Los Angeles. Ma ho preferito non prenotare subito il volo, ho deciso di aspettare un giorno in più, perché avevo paura che venisse cancellato anche quel torneo vista la situazione. E infatti la sera stessa abbiamo ricevuto la comunicazione che non si sarebbe giocato nemmeno a Guadalajara: non tanto per il virus, quanto per il problema relativo ai voli verso l’Europa. La WTA, secondo me giustamente, ha preferito non rischiare che alcune giocatrici rimanessero bloccate all’estero.

IL RIENTRO IN ITALIA E GLI ALLENAMENTI A CASA – Il viaggio di ritorno di Jasmine prevedeva tre voli: Los Angeles-Parigi, Parigi-Amsterdam, Amsterdam-Pisa. In realtà l’aereo in Toscana non è mai atterrato: “Ci hanno spostato su Roma, perché un passeggero a bordo, seduto due file dietro di me, si è sentito male e ha chiesto l’ossigeno. C’era il sospetto che fosse coronavirus e hanno deciso di farci atterrare a Roma: quando siamo arrivati i medici sono saliti sull’aereo, lo hanno visitato e hanno stabilito che non era coronavirus. Probabilmente si era trattato di un po’ di ansia, di agitazione per il volo. È stato un viaggio un po’ travagliato. I bagagli ovviamene non sono arrivati: ho ricevuto le racchette dopo dieci giorni e la valigia mi è arrivata l’8 aprile.

Da quando è tornata in Italia, Paolini ha trascorso l’isolamento a Lucca, la sua città natale (per la precisione è nata a Castelnuovo di Garfagnana, il 4 gennaio del 1996). E a casa, nei limiti di quanto consentito dalle disposizioni governative, si allena ogni giorno con l’obiettivo di farsi trovare pronta fisicamente nel momento in cui potrà tornare ad allenarsi sul campo. “Il programma di allenamento di solito è a giorni alterni. Un giorno faccio una seduta in casa, una cosa simile alla palestra e poi il pomeriggio corro, ovviamente nei 200 metri vicino a casa. Il giorno dopo, nella stradina privata accanto a casa, faccio scatti e andature. La racchetta non l’ho più toccata. Quando si ricomincerà e ci daranno la possibilità di giocare, sarà importante essere in forma quantomeno fisicamente”.

IL 2019 E LA TOP 100 – Nel ranking WTA del 27 maggio del 2019, Jasmine Paolini era numero 210 del mondo. Il giorno seguente avrebbe fatto il suo esordio assoluto nel tabellone principale di un torneo dello Slam, dopo aver superato con successo le qualificazioni. E proprio il Roland Garros, lo Slam che sogna di vincere (“Oppure lo US Open. Vincere Wimbledon sarebbe magico, ma l’erba non è che mi faccia proprio impazzire. Meglio la terra o il cemento di New York”) sarà il punto di svolta della sua stagione. Dopo essere stata sconfitta al primo turno per 6-2 6-3 da Daria Kasatkina, Jasmine ci aveva detto: “Devo ancora lavorare molto, limitando gli errori e diventando più consistente. Ora si torna a casa per lavorare su queste cose, sapendo che la strada è quella giusta. Il prossimo torneo dovrebbe essere il 60.000 dollari di Brescia. E da lì è iniziata la scalata al ranking della 24enne azzurra.

Jasmine Paolini – Roland Garros 2019 (foto Roberto Dell’Olivo)

Dopo il successo di Brescia sono arrivati due quarti di finale nel circuito WTA (a Palermo contro Kiki Bertens e a Guangzhou contro Sofia Kenin) e soprattutto un ottimo finale di stagione nel circuito ITF (un quarto, una semifinale e una finale) che l’ha finalmente portata a centrare l’obiettivo della top 100. “È stata una grande soddisfazione perché era l’obiettivo della stagione. Forse anche di quelle precedenti, ma non lo avevo mai raggiunto”. Jasmine è entrata per la prima volta nelle prime 100 WTA il 18 novembre (al numero 96): è stata la 18esima giocatrice a debuttare in top 100 nel 2019 e la prima italiana a riuscirci da Camila Giorgi (luglio 2012). E proprio a Camila, Paolini ha strappato lo scettro di numero 1 d’Italia, posizione che ha poi mantenuto fino al 9 marzo di quest’anno.

Essere numero 1 d’Italia non ha cambiato niente per me, è arrivato insieme alla top 100 e in quel momento era quella la cosa più importante. La top 100 era il mio obiettivo, non essere n.1 in Italia. Certo, ero contenta. Ma ero più contenta di essere entrata nelle prime 100”.

Segue a pagina 2: obiettivo top 50, la scelta del Roland Garros, Roma e il resto della stagione, l’impatto economico del lungo stop