Bresnik: “Senza di me Thiem sarebbe un giocatore da Futures”
Affermatosi come uno dei coach di maggior successo degli ultimi decenni, l’austriaco Guenther Bresnik, 58 anni, può vantare tra i giocatori che hanno fatto parte della sua “scuderia” campioni del calibro di Boris Becker, Henri Leconte, Horst Skoff, Patrick McEnroe e Ernst Gulbis. La sua ultima creatura è Dominic Thiem, n. 3 della classifica ATP, che Bresnik ha plasmato da quando aveva otto anni con durissimi allenamenti dal punto di vista fisico, ma che da più di un anno a questa parte ha concluso il rapporto con il suo mentore, prima in qualità di allenatore, sostituendolo con il cileno Massu, e poi come manager, rimpiazzandolo con Herwig Straka.
In una recente dichiarazione al sito austriaco Spox.com Bresnik ha fatto chiaramente capire di non aver per nulla gradito il ben servito ricevuto da Thiem: “Credo di aver capito cos’è successo. Ci sono alcune cose che davvero sono incomprensibili. Onestà, lealtà… davvero non sembrano essere valori che hanno avuto un ruolo in quella decisione – ha detto il coach austriaco – Non che la cosa mi disturbi, mi dà solo fastidio essere stato preso in giro. Quando si deve tutto a una persona, non si può trattarla [nel modo in cui sono stato trattato]. Senza di me [Wolfgang] Thiem sarebbe un maestro di club a Seebenstein e Dominic sarebbe un giocatore da Futures”.
Al momento Bresnik lavora nel centro tecnico di Sudstadt, insieme ad altri due collaboratori, e le cose gli vanno a gonfie vele, con il contratto che gli è stato rinnovato per altri 12 anni. Però non esclude la possibilità di tornare ad allenare sul tour: “Se arriva un’occasione che mi stimoli abbastanza sono pronto. Bisogna che tutto si incastri ottimamente con i miei impegni e la famiglia, ma sono disposto anche ad essere in viaggio per 25 settimane l’anno o più”.