Lo US Open cambia manto, si passa al Laykold
In assenza di tennis giocato, è la USTA a prendere lo scarno palcoscenico dell’informazione di giornata. In conclusione alla procedura di offerta che ha visto coinvolte diverse aziende leader del settore, l’organo di governo del tennis a stelle e strisce ha selezionato la ditta che avrà il compito di cambiare la superficie del prossimo US Open, per il momento ancora programmato a partire da lunedì 24 agosto, quando verrà inaugurato il tabellone delle qualificazioni.
No, non si passerà alla terra battuta per preparare il Roland Garros attualmente programmato per la fine di settembre, ma si virerà sul Laykold, un campo in resina acrilica su una base di asfalto o cemento all’assoluta avanguardia per ciò che concerne la resistenza agli agenti climatici esterni e prima di tutto all’umidità. La realizzazione del progetto è stato affidato all’Advanced Polymer Technology che, con il suo fiore all’occhiello, si propone di neutralizzare le variabili meteorologiche normalmente incidenti sulle performance dei campi e sulla velocità della palla.
“Avendo già sottoposto il Centro Nazionale dedicato a Billie Jean King a profonde modifiche, abbiamo anche pensato di studiare la soluzione migliore per far rendere al massimo i nostri court“, ha dichiarato Danny Zausner, il direttore operativo del tempio USTA. “Alla fine delle nostre analisi abbiamo avuto pochissimi dubbi: Laykold sarebbe stata la soluzione migliore tra tutte quelle in lizza“.
Detto che, almeno per il momento, nessun altro evento facente parte delle US Open Series ha adottato la medesima risoluzione, i parametri per osservare le prestazioni del Laykold nel tour ci sono e sono piuttosto nobili. Le variabili da torneo a torneo sono ovviamente enormi, ma la superficie è tuttora in uso presso il New York Open recentemente disputato a Long Island e al Masters 1000 di Miami: non indicazioni che necessariamente depongono a favore della sua rapidità, invero.