Shapovalov schianta ‘gli Tsitsipas’ in avvio di ATP Cup. Vince l’Australia

ATP Cup: la situazione aggiornata dei gironi e tutti i risultati

Da competizione a squadre a competizione a squadre, così si è concretizzata la transizione tra 2019 e 2020. Da Davis Cup ad ATP Cup, quindi da ITF ad ATP – con tutte le tensioni che ne conseguono – con il Canada dei supergiovani a fare da punto fermo. Shapovalov aveva perso l’ultimo 15 ufficiale della scorsa stagione, quello che ha consegnato il match a Nadal e la Davis alla Spagna, e sempre Shapovalov ha vinto uno dei primi del 2020, nell’attesa sfida contro Stefanos Tsitsipas.

Dopo la facile vittoria di Auger-Aliassime su Pervolarakis, a malapena compreso in top 500, Denis ha messo in cassaforte il risultato domando in due tie-break il vincitore delle ultime ATP Finals. È stata una partita di buon livello, già ‘season‘ e molto poco ‘pre-season‘, che – strano a dirsi – il canadese ha vinto per aver mostrato una migliore attitudine, oltre che piedi più reattivi e braccio più sciolto. Tsitsipas si è congedato dai due tie-break sbagliando due rovesci, il primo poco perdonabile e l’altro decisamente più ammissibile, con l’avversario in costante pressione. Il greco ha accettato troppo spesso il gioco del ‘chi tira più forte’, dove l’esplosività di Shapovalov ha fatto la differenza. In doppio, a risultato compromesso, la Grecia ha schierato l’altro Tsitsipas, Petros, assieme a Pervolarakis. Netto 3-0 complessivo e Canada lanciato al primo posto del girone.

Un girone che ha già una fisionomia piuttosto definita grazie alla vittoria dell’Australia ai danni della Germania. Motivatissimo dalla prospettiva di donare 200 dollari per ogni ace alle vittime degli incendi australiani, Kyrgios ne ha messi a segno ben venti senza offrire alcuna chance a Struff, che lo aveva battuto a Madrid nel 2019 (in quell’occasione Nick si era presentato in campo senza borsone, munito soltanto di uno zainetto rosso). Il resto lo ha fatto la tenacia di Alex de Minaur nella sfida tra numeri uno con Zverev. Il tedesco era avanti di set e break, ma ha dilapidato il vantaggio finendo per uscire dal match ed evitare di un soffio il bagel nel terzo parziale, vinto con il punteggio di 6-2 dal demone australiano. A giudicare da quello che si è visto tra secondo e terzo set, Sascha non è rimasto troppo contento della sua gestione del punteggio.

GRUPPO C – Ad aprire il 2020 è stato però l’incontro del gruppo C tra Darcis e il moldavo Cozbinov, numero 818 del mondo, che pure è riuscito a estorcere un set al vecchio squalo belga. Goffin ha poi battuto Albot con un comodo 6-4 6-1 e in doppio il Belgio – schierando Gille e Vliegen – ha ottenuto anche il terzo punto della sfida, pur costretto a una complicata rimonta.

GRUPPO D – Dal girone dell’Italia è arrivata l’unica grande sorpresa di giornata, ovvero la sconfitta degli Stati Uniti contro la Norvegia. Nonostante la nazione scandinava possa contare su Casper Ruud – numero 54 – come unico giocatore in top 300, e nonostante Fritz abbia lasciato appena quattro game al secondo singolarista norvegese, Durasovic, il tradimento è arrivato per mano di John Isner. Lo statunitense ha seppellito Ruud di ace (33 a 4) ma non è mai riuscito a breakkarlo, fallendo l’unica palla break a metà del secondo set. Questo non gli ha impedito di raggiungere due match point nel tie-break del secondo set, nonché altrettante occasioni di 2-0 USA (e vittoria). Fallite anche queste, il parziale è andato al norvegese che non ha mai prestato il fianco nel terzo set e ha portato la contesa al doppio decisivo con due passanti di rovescio, dopo che Isner aveva ciccato maldestramente un rovescio in apertura di game. Il 10-5 al super tie-break decisivo (in campo Krajicek e Ram per gli Stati Uniti) ha suggellato l’inaspettata vittoria di Durasovic e Ruud.