Supertennis Awards 2019: un altro trionfo per Berrettini e Sinner

Una serata di gala degna della grande annata del tennis italiano. Questi sono stati i Supertennis Awards 2019, che quest’anno hanno scelto la splendida cornice della nuova sede di Lavazza, la “Nuvola Lavazza” di Torino. Gran cerimonieri della serata volti noti di Supertennis come Giorgio Spalluto ed Elena Ramognino, coadiuvati dagli interventi di Max Giusti, grande appassionato di tennis e consigliere federale.

La Nuvola Lavazza

Tanti ospiti d’eccezione, come i due “padroni di casa” Giuseppe Lavazza, vice presidente dell’azienda italiana, e Chiara Appendino, sindaco di Torino che ha contribuito assieme ad Andrea Abodi (presidente dell’istituto del credito sportivo e premiato per il suo contributo alla FIT), alle nuove ATP Finals torinesi. Presenti tutti gli alti gradi della FIT come il presidente Angelo Binaghi e le leggende del nostro tennis Lea Pericoli e Nicola Pietrangeli.

Tanta la soddisfazione espressa dalle due figure principali delle prossime Finals a Torino, Angelo Binaghi e Chiara Appendino. Il sindaco di Torino ha rimarcato l’eccitazione cittadina per il futuro evento di fine stagione: “Un appuntamento importante per il tennis nazionale e internazionale. Realizzeremo un evento diverso dalla capitale inglese, più accattivante ma altrettanto impattante. Mi sbilancio: non solo saremo all’altezza di Londra, ma faremo anche meglio. Il presidente della FIT, oltre ai complimenti agli atleti premiati (“Loro sanno che […] restiamo dietro le quinte perché vogliamo che il palcoscenico sia solo loro, il successo è il loro, delle loro famiglie e del loro staff”), ha sottolineato l’impegno della Federazione nell’organizzazione delle Finals, fiore all’occhiello del tennis italiano in questo momento: “Per le ATP Finals stanno facendo un lavoro incredibile. Siamo già al di là di ogni più rosea previsione.

Poche sorprese tra i premi principali, con Berrettini premiato come miglior azzurro del 2019 da Binaghi e Fognini per l’impresa dell’anno, l’indimenticabile Montecarlo 2019. Sinner coglie invece il riconoscimento come giocatore maggiormente migliorato della stagione passata. Più incerto l’esito del premio Next Gen maschile che era conteso tra Lorenzo Musetti, Giulio Zeppieri e Flavio Cobolli: si aggiudica il premio il vincitore degli Australian Open junior 2019 Musetti, grazie anche ad una semifinale e un quarto a livello Challenger nel 2019. Non a caso riceve il riconoscimento dalle mani di uno dei suoi allenatori e scopritori, Filippo Volandri. A Vincenzo Santopadre e Andrea Volpini sono andati infine i premi di coach e insegnante dell’anno, mentre Silviu Culea è il miglior atleta wheelchair.

Soddisfazione per i nostri tre portabandiera maschili. Se per Sinner la concentrazione è già verso l’inizio della prossima stagione (“Inizierò da Canberra e poi l’Australian Open. Ci saranno tante pressioni su di me, ma il primo mese posso andare tranquillo, devo difendere solo un punto), è immancabile la domanda a Fognini per la dolce attesa di Flavia Pennetta: “Manca poco, potrebbe chiamare Flavia, è alla 39esima settimana”. Matteo Berrettini ci tiene a ringraziare l’intero movimento tennistico italiano e la nostra generazione d’oro femminile: “Ci tengo a ringraziare tutti i giocatori italiani, uomini e donne, perché se siamo tutti qui a festeggiare il tennis è grazie al fatto che ci stiamo aiutando l’un l’altro. Le ragazze ci hanno aperto la strada, adesso siamo noi che stiamo tirando la cosiddetta carretta”.

Supertennis Awards 2019 (foto via Twitter, @SuperTennisTv)

Confermati i pronostici della vigilia anche per le donne, con Elisabetta Cocciaretto riceve dalle mani di Barazzutti il premio della Next Gen femminile, merito del suo balzo in avanti fino alla posizione 167 del ranking e dei suoi due titoli ITF nel finale di stagione. Jasmine Paolini quello della miglior giocatrice del 2019, un’annata che ha fruttato la 96esima posizione del ranking di fine stagione e l’ingresso in top 100 per la prima volta in carriera. Anche in questo caso il premio viene consegnato da un ex tennista italiana di livello, Rita Grande.

A livello di circoli, trionfo del TC Prato in ambito femminile dopo una combattutissima finale di A1 vinta grazie agli sforzi sul campo di Martina Trevisan e fuori dal campo dell’allenatore delle ragazze Gianluca Rossi e del direttore sportivo Fausto Fusi. È il sesto titolo per il team toscano. Filippo Baldi guida invee la fila assieme al suo direttore sportivo Alessio Masera per il Selva Alta Vigevano, campione della Serie A1 al doppio decisivo contro il CT Vela.

Tra i premi dirigenziali spiccano quelli del dirigente del TC Parioli Paolo Ceraldi, con il club romano che vince il trofeo FIT assegnato al miglior circolo per il nono anno consecutivo, e quello di miglior dirigente, assegnato al presidente della Federazione Internazionale del Padel Luigi Carraro. Menzione speciale al rapporto Sky – Supertennis nell’assegnazione del premio Oddo per il “giornalista dell’anno”, consegnato a Federico Ferri di Sky Sport da Diego Nargiso, oggi anche commentatore su Eurosport.

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Il Premio “Guido Oddo” consegnato a Ubaldo Scanagatta nel 2008

Nota del direttore: Non so quali organi di stampa, quali testate, quali giornalisti, siano stati invitati a presenziare alla serata della Federtennis nella bellissima, stupefacente Nuvola Lavazza. Ubitennis e i suoi collaboratori non erano fra questi e il fatto non è certo sorprendente. Soprattutto dopo quanto accaduto in occasione degli ultimi Internazionali d’Italia e l’increscioso, vergognoso, pretestuoso ritiro del mio accredito seguito dall’incredibile pedinamento del giorno successivo da parte di vari agenti della “security”. Non c’è stata associazione giornalisti, italiana e straniera, che non abbia reagito scrivendo alla FIT e “bacchettandola” come si meritava ed era inevitabile. Tantissime erano stata anche le manifestazioni di solidarietà di voi lettori. Leggendo del conferimento del tradizionale “premio Oddo” al giornalista dell’anno, il direttore di SKY Federico Ferri che è sì appassionato di tennis ma non al punto finora da avere inciso seriamente su programmazione, contenuti e spazio dedicato al tennis, mi è venuto in mente quando, 11 anni fa, la FIT e Binaghi premiarono quale giornalista dell’anno nel 2008 proprio il sottoscritto. Poi però già nello stesso anno e in quelli immediatamente successivi avvenne la vicenda Bolelli, poi quelle legate a Seppi e Fognini, sempre in occasioni di incontri di Coppa Davis, ma soprattutto fu organizzata a fine novembre quell’assemblea federale che, a fine mattinata, per alzata di mano approvò modifiche tali allo statuto che grazie a quelle Binaghi è rimasto sul trono del tennis per 20 anni – contraddicendo tutto quel che aveva detto nella sua prima campagna elettorale (“Mai più nessun presidente federale dovrebbe restare in carica per più di due mandati quadriennali”) – di fatto rendendo quasi impossibile la presentazione di altre candidature alla presidenza da parte di candidati che non avessero ingenti forze economiche e disponibilità di tempo pazzesche: avrebbero dovuto garantirsi, prima di poter presentare la propria candidatura, l’adesione di 300 circoli di tennis appartenenti a più di 5 regioni italiane. Quale sarebbe stato il circolo così coraggioso da esporsi nel corso di una legislatura federale corrente, rischiando di inimicarsela pesantemente in caso di sconfitta elettorale del candidato alternativo?
Lungi da me l’idea di volermi vestire dei panni dell’eroe della corretta informazione: più semplicemente a quasi tutti gli altri giornalisti non interessava dar peso alla vicenda statutaria, perchè effettivamente di scarso interesse per l’opinione pubblica. Fatto sta che da quel momento sono diventato il nemico pubblico n.1 della federtennis. Che ha tentato, vedi vicenda accredito e non solo (querela per post scritti da alcuni lettori etcetera, per fortuna respinta – con loro perdite – dal tribunale). di farmela scontare in tutti i modi. Ubitennis in tutti questi anni ha però continuato a promuovere lo sport che tutti amiamo e anche se ha sottolineato fin dall’inizio che era soltanto frutto di ignoranza in materia e quindi superficialità promettere di raggiungere con Supertennis il break even economico in 3 anni, perchè ciò significava o non avere una minima idea dei costi di una tv e dei diritti tv per acquisire le immagini dei tornei in diretta oppure avere altri obiettivi (tipo quello di offrire una passerella tv a amici degli amici, dirigenti di circoli elettori, del Coni, dirigenti di altre federazioni, politici). Che poi agli appassionati l’avvento di un canale gratuito abbia fatto piacere è tutt’altro paio di maniche. Chi non sarebbe contento di vedere gratis ciò che altrimenti dovrebbe pagare? Il probelma, dal mio discutibilissimo punto di vista, è sempre stato un’altro. Era quella la prima priotità di spesa da affrontare oppure un altra, maggiormente incentrata sul fattore tecnico?

Quali che fossero le mie ragioni, sia che io avessi torto oppure ragione, queste non hanno minimamente influenzato il nostro desiderio prioritario. Prima di tutto viene l’informazioni per i lettoir. E i lettori di Ubitennis, filofederali e non, dovranno darci atto del fatto che Ubitennis ha dato regolarmente spazio a Supertennis, alla sua programmazione, così come a tutte le notizie federali di pubblico interesse. Senza ovviamente attendersi che la FIT in qualche modo gliene fosse riconoscente. Eppure questo sito ha superato nel 2019 20 milioni di visite (e 40 milioni di pagine visualizzate secondo Google Analytics), quindi di promozione al tennis e, sì signori, anche a Supertennis, ne abbiamo fatta parecchia, non poca. Forse più efficace di quella stessa fatta dal sito federale, perchè esso si rivolge a una fetta di pubblico già acquisita. Il nostro è più open a tutte le ideologie. Lo abbiamo fatto primariamente per spirito di servizio ai lettori, certo. Ma all’atto pratico è la sostanza che conta. E se certe trasmissioni di Supertennis hanno avuto un certo tipo di ascolti, credo di poter rivendicare che un pochino almeno è dovuto anche a Ubitennis, Chissà se un giorno a qualcuno scapperà, per sbaglio magari, un minimo riconoscimento. Non leggasi ringraziamento.E quanto al premio Oddo…beh, ne sono già stato insignito, grazie. Saluti a tutti, con tanti auguri di Buone Feste per tutti coloro che non dovessero più frequantare questo sito prima di Natale (perchè allora non mancheranno altri Auguri)
Ubaldo Scanagatta

Giorgio Di Maio