Federer vuole rimborsare i tifosi o riprogrammare l’esibizione di Bogotà
Come avevamo scritto qualche giorno fa, la terza tappa del tour sudamericano di Federer e Zverev è stata cancellata per motivi di ordine pubblico a seguito dei disordini che hanno insanguinato Bogotà (almeno tre morti e centinaia di feriti). Il sindaco della capitale colombiana aveva imposto un coprifuoco a partire dalle ore 20 e questo ha portato gli organizzatori ad annullare l’esibizione, mandando comunque Federer e Zverev in campo ad accompagnare l’annuncio dell’infelice notizia ai tifosi già presenti alla Movistat Arena.
La notizia ancora peggiore per i possessori del biglietto, comparsa nei giorni successivi sulle pagine di El Tiempo, riguarda il rifiuto da parte degli organizzatori di rimborsare i biglietti venduti. L’imprenditore sportivo Manuel Mate, ex direttore dell’ormai scomparso ATP 250 di Bogotà e codirettore di quello di Quito, parimenti cancellato dal calendario maschile lo scorso anno, è il responsabile dell’organizzazione dell’esibizione colombiana e ha spiegato così la decisione. “Siamo molto dispiaciuti, ma siamo anche in una situazione finanziaria molto difficile. Le spese sono rimaste le stesse ma diversi introiti sono scomparsi. Alcuni sponsor ci hanno supportato ugualmente, ma non tutti. Il motivo per cui non si è potuto disputare il match rientra tra le cause di forza maggiore“.
A tentare di risolvere la situazione spinosa, che ha generato comprensibili proteste e malumori tra i tifosi, sono intervenuti lo stesso Roger Federer e il suo manager Tony Godsick. In un’intervista rilasciata al giornale svizzero Tages Anzeiger, Godsick si è fatto portavoce delle intenzioni del tennista svizzero di ricompensare i tifosi riprogrammando l’esibizione annullata. “Questa bella storia non deve finire con una cancellazione, è chiaro” ha dichiarato il manager. “L’obiettivo è quello di proporre una data sostitutiva, per la quale i biglietti già acquistati rimangono validi, entro metà dicembre. L’ideale sarebbe un periodo in cui Roger è già in zona, ad esempio nei dintorni del torneo di Miami a marzo 2020. Se questo non sarà possibile, Roger restituirà il suo compenso e si assicurerà che i tifosi recuperino i loro soldi“.
Federer era stato raggiunto da alcune critiche per la sua scelta di accettare la data colombiana, ma ad onore di cronaca le tensioni sono sfociate in scontri armati nel paese sudamericano solo a partire dal 21 novembre, il giorno precedente alla data prevista per l’esibizione. Quanto all’eventualità che possa essere riprogrammata, sembra difficile che la data possa essere inserita a marzo, poiché il back-to-back Indian Wells-Miami occupa il mese quasi per intero; la finale del Miami Open è in programma domenica 5 aprile ed è quindi più verosimile che l’eventuale esibizione venga programmata in quel mese, tanto più che Federer ha dichiarato di non voler infittire troppo il suo calendario prima del Roland Garros, dove ha già confermato la sua partecipazione.
Intanto Federer ha concluso la sua tournée a Quito cinque giorni fa ed è pronto a entrare in off-season, con un pizzico di ritardo rispetto ai suoi rivali. Il tempo comunque non gli manca, poiché lo svizzero ha rinunciato all’ATP Cup e tornerà in campo direttamente per l’Australian Open al via il 20 gennaio.