La Serbia di Djokovic elimina la Francia dalla Davis e vola ai quarti
La situazione aggiornata dei gironi e il tabellone (con tutti i risultati)
I QUARTI DI FINALE
SERBIA-RUSSIA (venerdì ore 10:30)
CANADA-AUSTRALIA (giovedì ore 18)
GRAN BRETAGNA-GERMANIA (venerdì ore 10:30)
ARGENTINA-SPAGNA (venerdì ore 18)
da Madrid, il nostro inviato
Gruppo A: SERBIA-FRANCIA 2-1
F. Krajinovic (SRB) b. J.W. Tsonga (FRA) 7-5 7-6(5)
N. Djokovic (SRB) b. B. Paire (FRA) 6-3 6-3
P-H. Herbert/N. Mahut (FRA) b. V. Troicki/J. Tipsarevic (SRB) 6-4 6-4
Buona affluenza di pubblico per questo match decisivo del gruppo A. Partita giocata sul centrale della Caja Magica, con una presenza stimabile in almeno 8000 persone a occhio. Oltre ovviamente a francesi e serbi, nutrita la presenza di spettatori neutrali che approfittano della kermesse per andare a vedere anche altri match oltre a quelli della propria nazionale. Uno degli elementi positivi della manifestazione è sicuramente quello di concentrare l’attenzione di media e pubblico che nel vecchio formato andava più dispersa. Lo spareggio per il primo posto se lo aggiudica la Serbia di Djokovic grazie ai successi di Krajinovic e Djokovic e guadagna l’accesso ai quarti di finale dove affronterà la Russia.
TSONGA KO – Il match appare subito decisivo ai fini di questa sfida fra Francia e Serbia – dando per quasi scontate le vittorie nel doppio della coppia francese e nel singolare di Djokovic -, e forse anche ai fini dell’intera Davis, poiché una vittoria serba scaccerebbe il pericolo di incontrare subito la Spagna di Nadal. Primo confronto tra Tsonga e Krajinovic, due giocatori reduci da buoni risultati nella stagione indoor. Tsonga a Parigi-Bercy sembrava aver ritrovato lo smalto dei giorni migliori, dove è arrivato fino ai quarti di finale, sconfitto solo da Nadal. Il francese pare aver superato l’infortunio che lo ha condizionato e si presenta ai nastri di partenza un record di 22 vittorie e 9 sconfitte in Davis e come numero 29 della classifica ATP, miglior ranking da un anno e mezzo a questa parte. Dall’altra parte della rete, il 27enne di Sombor reduce dalla finale di Stoccolma persa da uno Shapovalov on fire, si presenta da n.40 in una stagione che lo ha visto sprofondare anche fuori dai top 100 (7-2 il suo record in Davis).
Partita che fila via nei primi giochi senza particolari scossoni, secondo schemi tattici abbastanza consolidati: Krajinovic cerca di inchiodare il francese sulla diagonale di dritto, mentre Tsonga cerca di uscire appena possibile dalla morsa con il diritto a sventaglio. Primo sussulto al settimo gioco, nel quale Krajinovic con soluzioni aggressive in risposta vola sullo 0-40, procurandosi tre palle break che però spreca banalmente con due errori. In queste prime battute è il serbo a dare una maggior impressione di controllo, soprattutto nei suoi turni di servizio. Copione che si ripete all’undicesimo gioco con Krajinovic nuovamente aggressivo in risposta che riesce a portarsi avanti 0-40 su servizio Tsonga. Il francese è bravo a cavarsi dai guai con due dritti e un servizio vincente. Game che si protrae ai vantaggi con il serbo che al settimo tentativo riesce finalmente a strappare il servizio al francese e a portare a casa il set, nel quale ha ceduto la miseria di due punti sulla propria battuta.
Secondo set che continua sulla falsariga del primo, con Tsonga, tatticamente e tecnicamente in confusione, che si aggrappa al servizio. Filip invece continua a martellare e a togliere il tempo a Jo, il quale con coraggio e fortuna salva altre tre palle break e rimane in linea di galleggiamento. Al quarto gioco per la prima volta si insinua qualche granello di sabbia nell’ingranaggio fin qui perfetto del serbo, che concede la prima palla break, annullata però nonostante una gran risposta aggressiva di Tsonga. Da ‘circoletto rosso’ il secondo punto del game con Tsonga che trova uno splendido passante di rovescio lungolinea a una mano, lui che è bimane. Da segnalare inoltre un gesto di sportività della panchina serba, che proprio sulla palla break per la Francia acconsente alla chiamata del falco che il giudice di sedia aveva negato.
La partita a questo punto comincia a decollare, dopo un primo set dominato di fatto da Krajinovic, con Tsonga che almeno prova a scalfire il muro serbo grazie a una maggiore aggressività sulla seconda di servizio e soluzioni di dritto che cominciano a essere finalmente ficcanti. Il dato che meglio spiega l’andamento del match fin qua è la percentuale di realizzazione sulla seconda palla di servizio. Mentre nel primo set Krajinovic viaggiava con il pilota automatico inserito e con una percentuale irreale dell’83%, nel secondo set tale dato è sceso al 50%. Tsonga invece tiene eroicamente botta, visto che sulla seconda il suo dato anche nel secondo parziale è di poco superiore al 20%, a testimonianza di un generale predominio del serbo negli scambi da fondo.
Su queste premesse si arriva così al tie-break, con il punteggio che sembra legato ad un elastico: non appena Krajinovic allunga, subito Tsonga ricuce. Si arriva così sul 6-5 e match point per Krajinovic: il serbo lo trasforma con un passante di dritto sulle stringhe di Tsonga che il francese non riesce a gestire. La Serbia indirizza quindi il confronto, in attesa del prossimo match, che a sorpresa vedrà scendere in campo per la Francia Benoit Paire al posto di Gael Monfils. Nella conferenza stampa di rito, Krajinovic ha raccontato di come fosse ben consapevole dell’importanza del match, che avrebbe potuto indirizzare in maniera decisiva l’esito del scontro con la Francia. Filip si è detto inoltre molto contento della conduzione della partita e di come sia riuscito ad impostarla tatticamente.
FACILE NOLE – Scendono così in campo Benoit Paire – in sostituzione di Gael Monfils – e Novak Djokovic. La sostituzione non ha cambiato gli equilibri della squadra, in quanto Paire da n.24 è comunque dotato di ranking superiore a quello di Tsonga (28) e pertanto si guadagna i galloni di numero 1 – il rapporto con la federazione sembra quindi ricucito – in quella che è appena la sua seconda partita in Davis: dovesse riuscire nell’impresa sarebbe celebrato come il salvatore della patria. Da notare infine che per i giochi di quozienti set, la Francia, nel momento in cui Paire scende in campo non ha alcuna possibilità di passare fra le migliori seconde e pertanto la sfida diventa subito da dentro e fuori per i transalpini. Viceversa, anche in caso di sconfitta di Djokovic e del doppio serbo i balcanici avrebbero comunque chance di qualificazione ma sarebbe costretti ad affrontare subito la Spagna.
Paire entra in campo centrato e voglioso di dare battaglia, e col senno di poi la partita si decide già nel primo game del primo set, un gioco infinito in cui Benoit cerca di applicare la massima pressione possibile al serbo, arrivando per tre volte ai vantaggi e due volte a palla break. Tutti gli sforzi vengono però vanificati dal nativo di Belgrado che mantiene dritta la barra e porta a casa questo primo game vitale. Dopo questa sfuriata iniziale il set rimane in equilibrio fino al 3-3 del primo set, quando Djokovic riesce a strappare il servizio al suo avversario e a portare a casa il set. Per il francese quasi l’80% di prime in campo e una percentuale di trasformazione sulle prime simile; Il problema come prevedibile sopraggiunge sulle seconde di servizio, sulle quali Paire porta a casa un misero 20% di trasformazione.
Nel secondo set Djokovic continua a manovrare bene con il dritto e cerca con il palleggio di non lasciare troppo spazio al rovescio di Paire, l’unica arma che possa realmente impensierirlo. Il primo è game molto combattuto come nel primo parziale ma questa volta a parti invertite, con Benoit che riesce a salvarsi. La nuova rottura è solo rimandata, perché Nole nel terzo game piazza la zampata decisiva e mette il pilota automatico sui propri turni di servizio, chiudendo poi in bellezza con un dritto vincente all’incrocio, come confermato dal falco. Alla fine del set saranno soltanto due i punti persi dal serbo sulla propria seconda nel parziale, a testimonianza di una tranquilla vittoria mai in discussione. Il doppio – per la cronaca vinto da Herbert/Mahut con doppio 6-4 – diventa ininfluente e la Serbia vola ai quarti, dove Nole si prepara a sfidare – salvo sorprese – il numero uno russo Karen Khachanov.