Conferenza ATP Cup. Becker-Muster-Safin in coro: “Non vediamo l’ora di cominciare”

ATP Cup al completo: la Norvegia con l’Italia, Bulgaria al posto della Svizzera

da Londra, il nostro inviato

Sono passati 24 anni dalla finale di Montecarlo vinta da Thomas Muster contro Boris Becker ma, evidentemente, certe cose non si scordano se ancora oggi i due hanno bisogno di essere divisi da un collega: Marat Safin. Ci riferiamo scherzosamente alla disposizione dei posti occupati dai tre ex numeri uno del mondo sopra citati, protagonisti di una conferenza stampa presso la O2 Arena relativa alla prima edizione della ATP Cup, della quale oggi è stata comunicata la composizione definitiva dei gironi. Dal prossimo 3 gennaio, i tre ex campioni indosseranno i panni di capitani delle rispettive squadre nazionali. La conferenza è stata introdotta da Chris Kermode, presidente uscente dell’ATP che ha voluto sottolinearne ancora una volta la grandissima valenza sportiva e di immagine.

Il primo a prendere la parola è stato il capitano della squadra austriaca. Muster ha dichiarato che a suo parere “come ha già detto Chris (Kermode, ndr) sarà una grandissima manifestazione potenzialmente in grado di avere presenti i migliori giocatori del mondo. Il timing di inizio anno è perfetto così come l’ambientazione ed è il modo migliore per iniziare la stagione”.

Becker (ancora costretto all’uso delle stampelle a causa di un’operazione all’anca) ha detto di “ essere onorato di essere stato scelto da Sacha Zverev per indossare i panni di capitano della Germania. Sono impegnato anche come capitano della squadra di Davis e la prossima settimana avremo la finale. Ma sono due cose diverse. Condivido l’opinione di Muster sul fatto che la scelta di giocare questa manifestazione in Australia a inizio anno sia perfetta e credo che tutti non vedano l’ora di cominciare”.

Ultimo a prendere la parola un elegantissimo Marat Safin: “Come avrei potuto non esserci? Ringrazio Daniil Medvedev che mi ha scelto come capitano. Spero che sapremo assestare dei bei calcioni nel sedere a tutti quanti (risate generali). Siamo tutti su di giri e non vedo l’ora di iniziare”.

Alle dichiarazioni hanno fatto seguito le domande dei giornalisti. Ecco quelle a nostro avviso più interessanti.

Thomas quale è la ragione per la quale in Australia amano così tanto il tennis? (Muster divide la sua vita tra Austria e Australia da più di 20 anni, ndr)
L’Australia ha un interesse naturale, istintivo per lo sport. Qualunque sport. Tennis, Cricket, Rugby. Non importa quale, basta che sia sport. Per questo ho detto che è la sede ideale per la ATP Cup e che si disputerà nel periodo dell’anno più opportuno, dopo la sosta invernale. È importante che i giocatori possano disputare qualche incontro prima degli Australian Open, soprattutto quelli al rientro da infortuni. Io sarò a Sidney con la squadra austriaca. Sono grato a Thiem per avermi scelto come capitano. Sono convinto che il fatto che ci siano in palio dei punti oltre a dei soldi sia un fattore positivo e che vedremo delle grandi partite.

Thomas Muster

Marat quale è la ragione per la quale hai sempre giocato bene agli Australian Open? (sino a vincerne uno nel 2005)
Per qualche ragione mi ci sono spesso trovato a mio agio. Prima di tutto è un posto magnifico dove la gente ama e capisce lo sport. Io poi mi trovavo particolarmente bene su quella superficie e credo che adesso il tetto aiuti ulteriormente i giocatori.

Pensi che la ATP Cup possa costituire una buona preparazione per gli Australian Open?
Assolutamente sì. Molti sono già in Australia in quel periodo e, quindi, possono trarre da questa competizione un ottima preparazione allo Slam. Credo proprio che la collocazione temporale di questo evento sia perfetta.

Boris, Sacha Zverev ha ovviamente scelto te come capitano ma, al tempo stesso, la prossima settimana non rappresenterà la Germania nella Davis Cup. Da tifoso della Germania, quanto ti dispiace questo fatto anche considerando che in quei giorni sarà impegnato in alcune esibizioni in giro per il mondo con Roger Federer?
È abbastanza grande per decidere da solo. Lui e altri giocatori scelsero di non prendere parte alla Davis quando fu deciso di fare disputare questa competizione in un arco di tempo di una settimana cambiandone la formula. Ha quindi deciso tempo fa insieme ad altri colleghi ed io rispetto la sua scelta. Peraltro quando l’ho convocato lui si è sempre reso disponibile come nel primo turno contro l’Ungheria nel quale ha giocato e vinto. Ora non vede l’ora di disputare la ATP Cup, è un adulto e ciò che sceglie di fare del suo tempo libero tra la fine delle ATP Finals e l’inizio della ATP Cup è solo affare suo.

Marat sei ancora membro del Parlamento russo?
No. Mi sono ritirato due anni fa.

Quindi non sei più impegnato politicamente?
Per ora no. Forse più avanti. Chissà (ride)

Boris, un tuo giudizio sul ritorno all’attività di Andy Murray. Secondo te a che punto è attualmente. Pensi che sarà ancora in grado di essere competitivo in un torneo dello Slam?
Condivido la gioia di tutti di riaverlo con noi, è una cosa fantastica. Quando dopo il primo turno degli Australian Open 2019 l’ho visto emozionarsi durante l’intervista in campo e non riuscire a finire il discorso ho davvero sperato che non si fosse trattato del suo ultimo match. Per un atleta ritirarsi a causa di un infortunio è una cosa terribile. Speravo ce la facesse e così è andata. Ha fatto l’operazione all’anca; poi la riabilitazione e infine i tornei. Recentemente ne ha vinto uno e credo sia stata un’impresa stupenda. Credo che il mondo del tennis debba essergli grato per il fatto di essere tornato. Dove poi possa giungere è una domanda alla quale nessuno può rispondere.