Berrettini: “Non ho fatto male, è stato Djokovic che prendeva tutto”

da Londra, il nostro inviato

Matteo è deluso ma sereno dopo la netta sconfitta subita da Novak Djokovic, convinto che l’esperienza delle Finals gli porterà grande esperienza a prescindere dai risultati. Il suo giudizio sulla superficie: “Il campo è molto veloce, un bene per il mio servizio, un male nello scambio perché non ho il tempo per dare rotazione alla palla”. Spende parole di ammirazione per Sinner per la velocità con cui sta crescendo e invita la stampa a non mettergli troppa pressione addosso.

Non ti capita mai di perdere 5 battute di fila, ti sei sentito come contro Federer a Wimbledon (stesso punteggio nei primi due set con Roger, ndr)?
Lui è forse la miglior risposta del mondo, avevo messo in conto di subire break ed è stato non perché ho servito male ma perché lui è stato eccellente. Mi sono sentito come in un flipper perché la palla viaggiava forte e spesso non riuscivo a stare dietro Nole. Contro Federer a Wimbledon non ho avuto le stesse sensazioni, lì proprio non ero io, qui invece sono riuscito a fare il gioco che volevo, a volte mi è riuscito a volte no. 

La formula del torneo ti permette di perdere il match e poi riposare, ma il giorno di pausa è un vantaggio perchè ti permetterà di pensare ai prossimi match o è quasi un peso perché ripenserai alla sconfitta?
Perdere con Djokovic non è qualcosa che mi butterà giù (ride), voglio essere al massimo della forma per martedì. 

L’esperienza completa delle Finals, la BBC che ti intervista, il giro in battello con gli altri giocatori, come ti è sembrata?
Sono colpito dal fatto che mi ritrovo a parlare con familiarità con Roger e Rafa della mia programmazione mi sembra al contempo bellissimo ma molto strano. I primi 3 sono tuttora i miei idoli. Sono convinto che crescerò tantissimo indipendentemente dai risultati.

Il tennis italiano sta tornando alla ribalta. Non so se hai visto qualcosa del torneo che fatto Sinner, che ne pensi?
Mi riempie d’orgoglio che il tennis azzurro torni ad alti livelli, anche perchè sto contribuendo anch’io a questo. Quanto a Sinner, ma la cosa che è davvero impressionante in lui non è aver vinto le Next Gen, ma la velocità e la costanza con cui sta crescendo. Dicono a me che sono veloce a crescere, cosa si dovrebbe dire allora di lui? 

Pensi che un Sinner così sotto i riflettori, nell’ambito di un tennis italiano in grande crescita, ti tolga un po’ di pressione, non avendo tutti gli occhi su di te, o per te la questione è indifferente?
Non vorrei essere male interpretato, ma Sinner è appena entrato nei primi 100 e io sono 8 del mondo. Lo dico perché non vorrei che si metta a lui troppa pressione. Ciò cui sono sottoposto io a questi livelli lui lo proverà nei prossimi anni, proprio per questo è fondamentale che ora venga lasciato tranquillo.  

Matteo, com’è stato affrontare Novak? Come pensi sia andata oggi rispetto a quando hai giocato con Rafa e Roger?
[Djokovic] Ha risposto in maniera fantastica. Si è mosso bene sul campo e ha giocato molto bene in generale. Come ho detto per Rafa e Roger, loro tre sono i migliori di sempre nella storia del tennis, quindi sicuramente mi aspettavo una partita difficile. Ho imparato tanto dalle partite con Federer e Nadal, e penso che imparerò molto anche da questa. Non so, ho provato a variare ma lui ha iniziato colpendo forte e in generale si muoveva e giocava meglio di me. Penso comunque di aver giocato una buona partita e mi sento in fiducia.

Matteo, è stata la tua prima esperienza al Masters ed eri molto nervoso durante la partita.
Ero nervoso (ride). La prima volta alle Finals dopo una grande annata. Quindi si, ero nervoso ma non in maniera negativa. Quando entri in campo e non ti senti nervoso vuol dire che c’è qualcosa che non va, per giocare bene ho bisogno di sentirmi nervoso. Penso di aver iniziato bene la partita, ma lui è stato semplicemente meglio. Sto cercando di elaborare la sconfitta per presentarmi ancora più motivato domani.

Quali sono le tue sensazioni sulla velocità della superficie?
Penso che il campo sia molto veloce, la palla non rimbalza troppo e infatti come ho detto prima ho provato a variare, specialmente sul dritto, che penso sia più pericoloso quando ho più tempo e più spin. Ma questo è il campo e infatti penso mi avvantaggi per il servizio, ma Novak è stato troppo per me oggi, specialmente in risposta dove ha giocato benissimo.

Dato che è la tua prima volta qua, parlami delle tue sensazioni nel giocare qui e dell’esperienza che stai vivendo in generale.
Lo stadio è bellissimo. L’anno scorso ero stato qui per le ATP University, quindi una cosa completamente differente (ride). Mi piace che il campo sia tutto nero e in generale adoro l’atmosfera e l’ambiente di questo posto. Mi sto divertendo e sono orgoglioso di essere qui, e penso che imparerò molto da queste partite.

(Ha collaborato Giorgio di Maio)