Pagelle: Italia 8 volante, Nole torna padrone e l’ATP inventa

E così l’ATP una mattina si è scoperta brutta e cattiva: al povero Nick gli hanno dato sei mesi di sospensione, una bella multa, il divieto di bestemmiare, l’impossibilità di spaccare racchette, no a patatine e hotdog, niente sesso prima delle partite, cellulare sequestrato per dieci ore al giorno, due ore di pilates a settimana, PlayStation limitata al gioco del tennis ma con la possibilità di giocare solo nelle vesti di Carreno Busta, chierichetto la domenica mattina e obbligo di rifare il letto ogni giorno. Però, “se farai il bravo Nicolino, faremo finta che non sia successo nulla!”.

Insomma non si chiama ATP (3) per caso, Associazione del Tempo Perso. In fondo basta aver dato una lettura anche veloce a ‘Open’ per capire cosa è solita fare l’associazione dei giocatori di fronte alle marachelle dei suoi componenti. Vorrete che si rovini il giocattolo da sola? Un pagliaccio poi, in fondo, fa sempre comodo averlo nel circo.

Per fortuna però ci sono anche le persone serie, tipo quelli che sono deputati a far rispettare le regole in campo. “Firenze lo sai, non è riuscita a cambiarlo…” cantava Ivan Graziani e l’aria della Toscana deve in qualche modo aver suscitato i più bassi istinti all’arbitro Moscarella (0).

Se il tifo travestito da coaching per Sousa possiamo in qualche modo giustificarlo con un tentativo di emulazione del Re Lahyani, quello che è ne venuto dopo con gli apprezzamenti “calienti” alla malcapitata raccattapalle è degno (si fa per dire) di una novella di Boccaccio, giusto per restare in zona. Solo che qui da sorridere c’è davvero poco e anche se come dice il Direttore, Moscarella non ha ucciso nessuno e non è corretto definirlo il mostro di Firenze, va allontanato da questo mondo. Spiace soprattutto per la ragazza che con i suoi compagni era stata invitata a partecipare al torneo dagli organizzatori (solidarietà anche a loro) con il lodevole intento di avvicinare i ragazzi al tennis. Il problema purtroppo è stato avvicinare qualcun altro ai ragazzi.

Abbiamo finalmente rivisto con gioia Andy Murray (8) anche se a farne le spese è stato il nostro Matteo Berrettini (5), ancora in affanno nel post-US Open e ricacciato indietro da un buon Fabio Fognini (7) nella lotta al vertice del tennis azzurro. Per la corsa alle Finals i due nostri sono in ballo ma la sensazione è che sarà durissima.

Ah, è tornato a giocare Novak Djokovic (8), che doveva essere rotto e invece ha maciullato tutti gli altri candidandosi ad un rush finale da padrone.

Tra un Thiem (8) solido e convincente anche sul duro e una ritrovata Osaka (8), tanti applausi a Salvatore Caruso (8) che corona una splendida stagione fatta anche degli acuti negli Slam, con lo sbarco in top 100, dove troviamo per la prima volta otto italiani. Dopo tempi tanto cupi guai a chi si lamenta.