Toronto: Serena si prende la rivincita su Osaka, Halep si ritira
D’accordo, nonostante il fattaccio della finale degli US Open, Serena Williams e Naomi Osaka sono buone amiche. In una recente lettera di scuse, Serena si è detta “affranta” per l’accaduto, definendosi una “grande fan” della giapponese. Naomi ha fatto molto in fretta a passarci sopra e continua a considerare la 23 volte campionessa Slam il suo idolo. Tuttavia, siamo certi che a Williams sarebbe seccato non poco perdere il terzo match su altrettanti scontri diretti contro Osaka. Così non è andata e la 37enne di Saginaw nei quarti di finale del Premier di Montreal ha superato la nipponica con lo score di 6-3 6-4. Osaka, che in Canada ha mostrato timidi segnali di ripresa, può comunque gioire per la riconquista della prima posizione mondiale ai danni di Ashleigh Barty, grazie alla contemporanea sconfitta di Karolina Pliskova contro Bianca Andreescu.
IL MATCH – Il servizio è certamente tra le armi migliori di queste due tenniste. Lo si vede all’inizio del primo set, dove i giochi scorrono via veloci come il vento che spira implacabile sul campo centrale di Toronto. La prima ad insidiare la battuta dell’avversaria è Serena che al sesto gioco si procura un paio di palle break. Osaka riesce a portare a casa il game ma è costretta a capitolare nel successivo turno di servizio, mettendo l’americana in condizione di servire per il set sul 5 a 3. Serena non si fa pregare, incamerando il suo primo parziale contro la giapponese.
La più giovane e vincente delle sorelle Williams sembra averne di più e nel terzo gioco del secondo set va avanti 0-40 in risposta e piazza un altro break. Ormai alle corde, Osaka abbozza la reazione ma la statunitense è intoccabile e non le concede alcuna palla break. L’unico tentennamento per Serena arriva nel momento di chiudere la contesa sul 5 a 4 e servizio. Sale 40-0 ma poi si fa recuperare e portare ai vantaggi, sprecando tre match point. L’esito del match è solo rimandato con la 21enne nipponica che affossa un dritto in rete e Serena che chiude i conti con un ace dopo un’ora e 18 minuti di gioco. Le statistiche raccontano di un match più equilibrato di quello che si possa pensare, con Osaka che è finita vittima in fondo di un paio di passaggi a vuoto in entrambi i parziali.
“Oggi ho semplicemente giocato meglio”, ha dichiarato Williams a fine incontro, mettendo a confronto la sua prestazione con quella dell’anno scorso a Flushing Meadows. “Non ci siamo affrontate da New York. Quello era stato un gran match per lei. Volevo solo cercare di vincere almeno un set questa volta. Volevo dare il massimo. Conoscevo il suo gioco di più quindi è stato un po’ più facile per me”.
Nonostante la sconfitta, Osaka è sembrata comunque contenta della sua performance. “Non penso di essere stata discontinua”, ha affermato. “Il primo set è stato tutto giocato al servizio e io sono stata quella che ad un certo punto ha ceduto. Forse ho giocato troppe seconde e lei ha giocato come sa. Ma non sono arrabbiata. Nel complesso penso di aver giocato bene e lei è stata incredibile”. A rimarcare il grande affetto tra le due, nella parte di conferenza stampa in giapponese, la tennista di Osaka ha parlato di Serena come la sua “tennis mum”. E con quei sedici anni di differenza potrebbero proprio essere madre e figlia queste due.
RITIRO HALEP, SORPRESA BOUZKOVA – Contro ogni previsione, nella semifinale della parte bassa del torneo canadese, Serena affronterà la 21enne ceca Marie Bouzkova, n.91 del ranking, proveniente dalle qualificazioni. Dopo aver incamerato il primo set per 6-4, Bouzkova ha approfittato del ritiro della campionessa di Wimbledon Simona Halep per un problema al tendine di Achille. “Mi faceva male dal primo incontro che ho giocato qui. Oggi si è acutizzato e ho deciso di ritirarmi. Contro Serena sarebbe stata durissima in queste condizioni”, ha detto in proposito la campionessa rumena. Non di certo un buon viatico verso l’ultimo Slam della stagione per lei. Per la tennista boema, che quest’anno ha raggiunto la sua prima finale sul circuito maggiore a Guadalajara, si tratta ovviamente del miglior risultato della carriera, che la porterà a ridosso delle prime 50 al mondo.