Navratilova: “Il trionfo a Wimbledon può essere la svolta per Simona Halep”
Il netto successo con cui Simona Halep si è aggiudicata il torneo di Wimbledon battendo Serena Williams, è ancora sotto gli occhi di tutti. Un doppio 6-2, in meno di un’ora, è bastato infatti ad Halep per regolare l’ex numero 1 del mondo e ventitré volte campionessa Slam, senza lasciarle alcuna possibilità, sovvertendo un pronostico che la vedeva sfavorita. Un punteggio netto, accompagnato da una prestazione eccezionale, che ha permesso alla ventottenne tennista di Costanza di aggiudicarsi il secondo torneo dello Slam della carriera, dopo il Roland Garros 2018 e il titolo numero 19 su 36 finali disputate. Per la tennista rumena si tratta del secondo trionfo in carriera su erba, dopo quello ‘s-Hertogenbosch nel 2013, a dimostrazione della sua buona attitudine e adattabilità sul verde. Della vittoria e della grande prestazione di Simona Halep ha parlato l’ex campionessa Martina Navratilova nella sua rubrica sul sito WTA.
“Giocare un tennis quasi perfetto sul Campo Centrale di Wimbledon, in finale contro Serena Williams, è un evento che cambia la vita, molto di più rispetto al primo trionfo in un torneo dello Slam. Il risultato e il modo in cui ha giocato in finale dovrebbe darle una forte spinta di fiducia per i prossimi tornei sul cemento americano, per lo US Open e in generale per il resto della sua carriera tennistica. Il fatto di aver lasciato solo quattro game a Serena deve farle capire che il percorso che sta seguendo è quello giusto, così come il modo di gestire le emozioni e l’atteggiamento in campo. Indubbiamente Simona è una delle favorite per chiudere l’anno da numero 1 del mondo”.
Navratilova si è poi soffermata più nello specifico sull’andamento della partita e sulle chiavi tattiche dell’incontro. “Halep ha servito bene ed è stata brava a mescolare le carte variando molto il gioco. Ha eseguito perfettamente il suo piano. Non si è mai innervosita. Grazie alla sua velocità ha costretto Serena a correre durante tutto il match cosa che la maggior parte delle giocatrici non riesce a fare. Serena si trovava quindi spesso a colpire la palla in posizioni scomode non riuscendo a comandare il gioco come avrebbe desiderato. Quando si gioca con Serena è fondamentale tenere alto il livello di concentrazione. In un certo senso penso che ciò abbia aiutato molto Simona. Ha eseguito perfettamente il suo piano di gioco”.