Coco Gauff batte Venus Williams: “Voglio essere la più grande”
Cori Gauff ha sconfitto in due set Venus Williams, ha vinto il match di giornata e conquistato il pubblico del Court 1 in una volta sola, in un crescendo di emozioni a dispetto del punteggio molto lineare 6-4, 6-4.
Nessuna delle due protagoniste è testa di serie, eppure sul Court 1 va in scena una partita attesissima. È il match dei record tra due giocatrici da record: Venus 39 anni, cinque Champioships vinti e nessuna intenzione di smettere, visto che “il tennis continua a divertirmi”. Gauff 15 anni, la più giovane tennista dell’era Open ad avere raggiunto il tabellone principale di WImbledon passando dalle qualificazioni. E 24 anni di differenza fra di loro.
Agli opposti per età eppure simili fisicamente, e nell’interpretazione del tennis: una somiglianza evidente a colpo d’occhio, a partire dal modo di camminare, con i piedi un po’ trascinati. Gauff si presenta per la prima volta nel tabellone principale di Wimbledon e lo fa con la scomoda etichetta di predestinata: è da almeno un paio d’anni che ha attratto l’interesse di tecnici e sponsor, e già firmato contratti milionari come quello recente con Barilla.
Difficile dire per chi parteggi il pubblico all’avvio. Certo, Venus è una leggenda, ma questo non significa che sia facile “tifare contro” una ragazzina così giovane. Dopo i game iniziali abbiamo la prima notizia: la partita è equilibrata e Cori non sembra soffrire di particolari timori reverenziali.
Fino al quinto game nessuno scossone. Poi, con Williams al servizio sul 30 pari, quattro corvi si affacciano sul campo, inseguendosi fra loro. Venus è obbligata a fermarsi e il tutto si trasforma in un segno premonitore, visto che perderà i due successivi quindici e di conseguenza anche il game: 3-2 Gauff e servizio. Che consolida sul 4-2, tenendo il proprio turno di battuta addirittura a zero. Cori ha preso il comando del punteggio e anche quello dell’applausometro: il Court 1 ha scelto di sostenere lei.
Prima di salire 5-3 Gauff riceve una piccola lezione di esperienza: la sua avversaria scivola durante uno scambio, e allora si limita ad appoggiare la palla di là, convinta di avere chiuso il punto. Invece Venus si rialza, recupera la palla e tiene vivo il palleggio. Occorrerà un altro colpo a Gauff per vincere il quindici: mai dare troppo presto per vinto qualsiasi punto.
Il set si chiude senza sorprese, visto che Gauff non trema al momento di chiudere il parziale: 6-4 in 33 minuti.
La cosa più bella di Gauff? A mio parere il fantastico atletismo quando scende bassa di gambe per spingere con il rovescio: comunica un dinamismo straordinario. Sembra di vedere la Venus dei bei tempi…
Secondo set. Venus prova ad aumentare la pesantezza della sua palla, e qualche volta Gauff deve concedere campo. Ma anche da una posizione più arretrata riesce a controbattere senza farsi mettere sotto. Esattamente come nel primo set, al quinto gioco arriva il bresk: è un passaggio a vuoto di Williams, che sbaglia davvero troppo, suggellando il tutto con un doppio fallo. 2-3. Gauff consolida e sale 4-2.
Ma vincere a tennis non è mai facile, soprattutto se ci si ritrova per la prima volta a Wimbledon davanti a uno stadio di 12mila persone praticamente pieno. La piccola flessione di Cori arriva nell’ottavo gioco: comincia il game con un doppio fallo e lo conclude con un altro doppio fallo. Venus risale in parità sul 4-4.
Gli ultimi due game sono la parte più intensa del match. Due game prolungati ai vantaggi, con Venus che perde nuovamente la battuta malgrado l’aiuto di un nastro imprendibile sul 30-30. Il credito con la sorte di Gauff viene quasi subito ripagato da una risposta steccata che si trasforma in un vincente. Due volèe mal gestite da Venus procurano il break.
Sul 6-4, 5-4 va in scena il game più lungo del match: a Cori non bastano tre match point per chiudere; anzi concede una palla break, salvata con una soluzione al limite della follia: una seconda servita a 108 miglia orarie, non controllata da Venus. Il match point buono è il quarto, quando Venus conclude lo scambio con un dritto in rete. 6-4 in 46 minuti (79 minuti totali).
Naturalmente il tema che questo match ci propone è: dove può arrivare in futuro Cori Gauff? Abbiamo assistito alla nascita di una campionessa?
In queste occasioni è facile lanciarsi in previsioni mirabolanti, tanto poi è raro che qualcuno le ricordi in caso si rivelino sbagliate. E dopo una vittoria che ha scaldato 12 mila persone è ancora più difficile non farsi prendere dall’entusiasmo. Allora ricordo un paio di aspetti contrari. Primo: oggi Venus è scesa al numero 44 del ranking, e anche se sull’erba sicuramente vale una posizione più alta, non è più la miglior Venus. Per esempio quella dei tempi d’oro avrebbe coperto più rapidamente la rete, difficilmente sbagliando le due volèe che le sono costate punti decisivi per l’ultimo break.
Secondo aspetto: la maggior parte delle fuoriclasse sono state precoci, ma non tutte le giocatrici precoci si sono rivelate fuoriclasse.
Insomma, solo più avanti scopriremo il valore di Gauff e allora sapremo se la stretta di mano a fine match con Williams è stato un semplice saluto o anche un passaggio di testimone.
In sala interviste si è presentata una raggiante Gauff: ” Per la mia prestazione di oggi mi darei il massimo dei voti. Sono super-scioccata di avere vinto, ma anche super-grata con gli organizzatori per avermi dato una wild card per le qualificazioni”
“Quali sono gli obiettivi nella mia mente? A breve termine vincere il torneo, a lungo termine diventare la più grande. Mio padre quando avevo 8 anni mi disse che avrei potuto farcela.
Al momento della stretta di mano con Venus non mi sono scusata, l’ho ringraziata per tutto quanto ha fatto per il nostro sport.
Serena dice che le ricordo sua sorella Venus? Lo so, è vero: siamo tutte e due alte, ci assomigliamo fisicamente e anche nel modo di giocare. Ma poi quando sono in campo sono solo me stessa.