Djokovic:”Subire quattro break di fila? Mai successo!”

Hai spiegato, dopo la partita, di
aver commesso alcuni errori gratuiti, ma c’è qualche cosa di positivo che puoi
portare a casa, considerando il modo in cui sei risalito partendo da una
situazione difficile?

NOVAK DJOKOVIC: Beh, la cosa positiva di oggi, sai, è stata il modo in cui ho tenuto duro lottando e rimanendo attaccato alla partita, cercando di tenere il mio servizio e garantendomi un break in apertura del terzo set. Ho perso il servizio penso quattro volte di fila nel secondo set, e penso che non mi sia mai successo. Non sono un big server, ma ad ogni modo è parecchio [frustrante].
Sai, ho avuto alti e bassi e in qualche modo mi sono sentito un po’ arrugginito, in campo. Sicuramente ho avuto un avversario non facile. Philipp mi ha battuto a Indian Wells, poco meno di un mese fa, è stato comunque un pensiero che mi ha condizionato.
Ho pensato che avrei dovuto alzare un po’ il ritmo e giocare più aggressivo nel secondo set, ma devo dargli credito di aver variato molto il suo passo, e di aver giocato bene.
Devo prendere questa vittoria [per quello che è]. Sperabilmente, giocherò meglio nel prossimo round, poiché devo necessariamente alzare il mio livello di gioco, se voglio andare in fondo a questo torneo.

Hai avuto un sorteggio difficile
in questo torneo, in teoria, se tutti i match dovessero andare come ci si
aspetta. Pensi che sia meglio affinare le tue armi fin dall’inizio contro
questa tipologia di giocatori di alto livello, oppure avresti preferito un
tabellone più morbido all’inizio? Cosa è meglio per te?

NOVAK DJOKOVIC: Sai, in un certo senso è meglio aver dovuto battagliare per due ore e mezzo in campo nel primo match della stagione su terra rossa. È una superficie che richiede parecchio dispendio fisico. Anche dal punto di vista tecnico devi costruire il punto [in maniera diversa], essere più paziente, colpire usando più spin, il che non mi viene molto naturale, soprattutto sul lato del rovescio. Preferisco colpire la pala in anticipo, magari senza darle rotazione.
Quindi, queste sono le cose su cui devo lavorare. Il mio servizio non ha funzionato, oggi. Sai,
campo pesante: penso di averle viste un po’ tutte durante la partita, oggi.
Pensando al lato positivo, è buono aver sopportato un match del genere, visto
che ho giocato parecchi set di allenamento, ma una partita ufficiale è sempre
un’altra storia.

Giusto per essere sicuri, abbiamo
notato che a un certo punto la velocità della tua seconda di servizio è stata
molto inferiore a quella della prima… senti dolore? Non stiamo parlando di un
infortunio?

NOVAK
DJOKOVIC: No, il sensore di velocità è rotto [sorridendo]. No, non sento
dolore, per fortuna. Diciamo che oggi non mi sentivo a mio agio con il
servizio, mettiamola così.

Quanto sei soddisfatto,
attualmente, del tuo livello di gioco?

NOVAK DJOKOVIC: Beh devo per forza essere soddisfatto del modo in cui sto giocando. Devo accettarlo, e cercare di migliorarlo.
Penso che questo sia il miglior gioco che io abbia espresso sulla terra battuta? No, molto lontano da quel livello. Allo stesso modo, diciamo che sia ok. È un processo in divenire, e devo aver fiducia nel tragitto che mi porterà ad arrivare al livello di gioco desiderato. Che questo accada durante questa settimana oppure no, non è dato sapere. Ci proverò. Un passo, un giorno alla volta. Non ho nessun match domani. [Non ho] Cose su cui lavorare. Spero di poter esprimere più dinamismo nel prossimo round, e di alzare il livello.

Manca un
mese a Parigi. Quanto ti ha colpito il disastro di Notre Dame? Ne hai parlato
con altri giocatori?

NOVAK DJOKOVIC: L’ho visto la notte scorsa, non ho avuto il tempo di discuterne con nessuno che non fosse del mio team o i miei conoscenti più stretti. Non ho parlato con nessun francese, al riguardo. Si tratta di una delle costruzioni, delle infrastrutture più iconiche presenti in Europa. È stato scioccante vedere quanto è successo.
Mi sembra che nello stesso momento un Moschea stesse bruciando a Gerusalemme. Non so se i due fatti siano connessi, ma è stato molto triste vedere due luoghi di culto cadere a quel modo. Estendo le mie preghiere e i miei migliori auguri ai parigini, a tutta la Francia. Spero che Notre Dame possa risorgere ancora.

Traduzione a cura di Michele Brusadelli