Zverev, la crisi continua: fuori a Marrakech contro Munar

Con Lorenzo Sonego già
qualificato e che, contro Jo-Wilfried Tsonga, si giocherà
domani non prima delle 17.30 italiane le chance per la prima
semifinale della sua giovane carriera, nel tabellone del Grand Prix
Hassan II la giornata vede completarsi l’allineamento ai quarti di
finale, presentando una talpa alle prese con lo stomaco, un derby
francese, il campione uscente come spesso gli accade a suo agio in
Marocco e il gradito intruso, il numero 3 del mondo che tuttavia…

SASCHA OUT – Il numero 1 del seeding Alexander Zverev affronta il giovane spagnolo Jaume Munar, che peraltro è un suo coetaneo, e perde. Sascha offre una prestazione discontinua, con troppi gratuiti specialmente con il dritto, mentre l’allievo dell’accademia di Manacor batte il suo primo top 10, un risultato di prestigio che si potrà citare presentando i suoi prossimi incontri al posto della semifinale delle Next Gen Finals, torneo-esibizione dove ha vinto un match e ne ha persi quattro.
Da vero tennista, Sascha picchietta la mano sul piatto corde a controllarne la tensione perché non gli pare possibile che sia davvero lui a sbagliare (di) così tanto già dal secondo gioco, quando finisce con il cedere la battuta presentandosi a rete con in mano un mazzo di margherite. Litiga poi con l’arbitro che gli chiama un doppio rimbalzo (parso inesistente nel replay televisivo) e, quando Munar serve sul 5-3, si ricorda che un campione deve essere in grado di vincere anche nelle giornate storte; così, complice la tensione (dell’avversario, stavolta), annulla un set point e rientra in partita, salvo poi tentare nuovamente di regalarla con due doppi falli al dodicesimo game. Nel tie-break, però, il pacchetto con il regalo per lo spagnolo viene definitivamente infiocchettato e recapitato. Dopo un secondo parziale che veleggia velocemente verso il porto di Amburgo, ricominciano i problemi per Zverev; Jaume, invece, corre, si mantiene solido e si guadagna due break di vantaggio. Ceduto il primo al momento di chiudere com’era successo nel set iniziale, ci pensano due brutti errore a rete di Sascha (e un gran passante spagnolo) a mettere fine al match dopo due ore e mezza.
Certo, per un top player come Zverev, Marrakech è un teatro di provincia per affinare la commedia in vista di Broadway, ma i suoi risultati di questi primi tre mesi di stagione non sono incoraggianti. Per Munar, quarto di finale contro Benoit Paire, uscito vincitore dal derby bleus contro Pierre-Hugues Herbert, che già non è in uno splendido periodo di forma in singolare (ed è fermo in doppio), ma sulla terra battuta non ricava certo il meglio dal suo gioco.

ORA DI PRANZO – Sono le 13 in
Italia quando Juan Ignacio Londero, la “Talpa” che ha
fatto capolino dalla terra sudamericana di febbraio,
si piega in due dopo il primo punto del secondo parziale, si
avvicina al telone blu di fondocampo e inizia vomitare.

L’avversario, Jiri Vesely, assume un’espressione del tipo
“vabbè, finora non sei riuscito a spostarmi e ti ho quasi preso a
pallate, ma non stai giocando così male”. I microfoni continuano a
testimoniarci le condizioni di Londero, Lars Graff e Mohamed
Lahyani cercano di ricordare se a colazione hanno mangiato la sua
stessa roba,
arriva anche il fisioterapista, ma lo stoico Juan
Ignacio dice che si può continuare – dopo che un addetto (ai
campi, non al vomito) utilizza una scopa per coprire il prodotto
interno lordo argentino a mo’ di gatto. El Topo ce la mette
tutta per restare in partita, ma le sue condizioni lo costringono a
cercare soluzioni rischiose; inoltre, in questi giorni, il ceco
appare finalmente centrato, dopo una sola vittoria in stagione nei
tornei del circuito maggiore e risultati non particolarmente
incoraggianti neanche a livello Challenger. Il secondo turno di
servizio è ancora fatale a Londero che resta comunque in campo a
lottare, mentre Vesely, dopo cento minuti di buon tennis, alza le
braccia al cielo.

PABLO E KOHLI – Conferma suo
malgrado il ruolo di gran bel giocatore con qualche problema quando
si tratta di chiudere, Philipp Kohlschreiber: serve inutilmente
sul 5-3 del primo parziale contro il campione uscente Pablo Andujar,
per poi non sfruttare due set point consecutivi
nel successivo
tie-break, sul primo dei quali si spegne insieme all’orrida smorzata
di dritto (ne aveva messa a segno una ben più difficile un minuto
prima). Piacevole anche la seconda partita, con Kohli che manca
alcune occasioni per passare in vantaggio e si fa invece sorprendere
da Andujar che accelera improvvisamente nel decimo gioco e chiude
al primo match point.
Pablo, e non è una notizia, ha mostrato di
possedere ancora il tennis per tornare ai livelli del 2015 (raggiunse
il n. 32 ATP), prima dei problemi al gomito e conseguenti chirurgie,
e sarà importante per lui cercare di difendere più punti possibili
questa settimana; venerdì, prima sfida sulla terra con Vesely,
contro cui ha perso due volte sul duro.

Risultati:
J. Vesely b. J.I. Londero 6-3 6-4
P. Andujar b. [7] P. Kohlschreiber 7-6(6) 6-4
B. Paire b. [8] P-H. Hugues Herbert 6-4 6-2
J. Munar b. [1/WC] A. Zverev b. 7-6(1) 2-6 6-3