Miami, doppio maschile: i gemelli Bryan trionfano ancora e Tsitsipas ci prende gusto
Di nuovo insieme, di nuovo vincenti. Con il titolo a Delray Beach, il primo dopo il lungo stop di Bob per l’operazione all’anca, i fratelli Bryan avevano fatto capire che sarebbero tornati ad essere subito competitivi. Al Masters 1000 di Miami, la coppia più vincente della storia del doppio ha confermato di essere intenzionata a riprendersi il proprio posto al vertice, battendo in finale il duo formato dal n.8 del mondo Stefanos Tsitsipas e dallo specialista olandese Wesley Koolhof per 7-6 7-5, difendendo così con successo il titolo. Si tratta del sesto successo per i due campioni statunitensi in Florida, dove risiedono peraltro, il 39esimo in un Masters 1000 e il 118esimo in totale sul circuito. Meglio di Federer insomma.
Non è stata però una passeggiata questo torneo per i gemelli Bryan. Onorati della terza testa di serie, hanno rischiato l’eliminazione in ben due occasioni. Al secondo turno, contro il cileno Nicolas Jarry e il croato Franko Skugor, sono dovuti ricorrere al super tie-break per vincere. In semifinale, opposti agli specialisti Lukasz Kubot e Marcelo Melo, finalisti ad Indian Wells, sono usciti vincitori da un match estremamente equilibrato, in cui hanno dovuto annullare ben quattro match point. La finale, disputata sabato, è stata un po’ meno dura. Nel primo set Bob e Mike non hanno concesso nulla al servizio e hanno messo spesso in difficoltà Tsitsipas e Koolhof nel loro turno di battuta fino al break decisivo sul 5 pari. Dopo aver salvato diverse palle break nel sesto gioco, i Bryan sono riusciti ad approdare al tie-break del secondo parziale, dove hanno prevalso per 10 punti a 8.
“Bob ha passato un sacco di tempo sul divano. Averlo di nuovo qua in forma vicino a me e vincere a Miami, a casa nostra, con tutti gli amici e la nostra famiglia che ci guardano è stupendo”, ha dichiarato a fine partita Mike. “Questo è un evento speciale per noi ed essere riusciti a confermarsi campioni è incredibile”. Da parte sua, Bob ha messo l’accento sul calvario che ha dovuto passare lo scorso anno. “Otto mesi fa un medico mi apriva il corpo e non ero sicuro se sarei mai tornato in campo”, ha sottolineato. “Vincere questo titolo è un sogno e non sapevo se sarebbe stato possibile solo otto mesi fa. È veramente importante per noi”.
Per il ritorno al successo dei gemelli Bryan è stato sicuramente decisivo l’apporto dello storico coach David Macpherson, che segue i doppisti statunitensi dal lontano 2005 e dal 2016 ha iniziato anche a lavorare con John Isner (assieme a Gimelstob). Come sottolineato dal capitano del team di Davis USA Mardy Fish, i numeri di Macpherson nelle ultime due edizioni del torneo di Miami sono strabilianti: col doppio successo dei Bryan e la doppietta sfiorata da Isner, il coach ha in pratica vinto 21 partite su 22 disputate.
TSITSI CI PRENDE GUSTO – Ma ci sono anche buone notizie per gli sconfitti e in particolare per Koolhof. Prima di questo torneo, il 29enne specialista olandese, professionista da 11 anni e vincitore quest’anno a Brisbane del suo quarto titolo in carriera insieme all’australiano Marcus Daniell, non aveva mai vinto una partita a livello 1000. Grazie alla finale a Miami, ha raggiunto la 39esima posizione nella classifica di specialità e ottenuto il suo best ranking. Inoltre, Tsitsipas, con il quale aveva già fatto coppia ad Indian Wells perdendo al primo turno, ha confermato che giocherà insieme a lui tutti i restanti Masters 1000 della stagione. Quando si dice che chi trova un amico trova un tesoro.