Verso la finale di Miami (ore 19): Federer contro Isner, sette anni dopo
Rivedendo la sintesi della finale di Indian Wells 2012 tra Roger Federer e John Isner, ad un certo punto compare in tribuna una piccola gemella Federer (diteci voi quale delle due!) di appena tre anni assieme a mamma Mirka. Basterebbe questo particolare per rendersi conto di quante cose sono cambiate in questi sette anni. Mila e Charlene ora hanno l’età per capire quanto sia famoso il loro papà, che dopo quella finale ha vinto contro pronostico altri quattro Slam e festeggiato la nascita di altri due gemelli. Anche Big John ha messo su famiglia, dopo aver sposato Madison McKinley nel 2017, e l’anno scorso a Miami ha celebrato non solo il primo titolo Masters, ma soprattutto la nascita di sua figlia Hunter Grace.
Sette anni fa Federer vinse 7-6 6-3 domando, oltre al giovane spilungone del North Carolina, il fortissimo vento che condizionò la fase finale del torneo. Isner arrivava dal primo grande exploit della sua carriera avendo eliminato con merito il numero uno del mondo Djokovic in semifinale, assicurandosi anche il debutto nella top 10. Tuttavia, quell’anno, aveva già fatto lo sgambetto a Federer. Qualche settimana prima (sulla terra indoor di Friburgo) la squadra di Davis degli Stati Uniti aveva spazzato via la Svizzera e nel 5-0 finale fu cruciale la vittoria per tre set a uno di Isner sul fenomeno di Basilea, nella prima giornata di incontri. Per questi motivi alla vigilia della finale di Indian Wells Roger era certamente il grande favorito, ma anche lo statunitense aveva grosse chance di vincere il titolo. A spezzare l’equilibrio della finale fu un pallonetto vincente sul 7-7 del tie-break nel primo set da parte dello svizzero, che poi sfruttò il calo al servizio dell’americano nel secondo chiudendo il match in due set.
I PRECEDENTI – Sette stagioni più tardi Isner e Federer sono pronti a contendersi un altro Masters 1000, il primo del nuovo corso del torneo di Miami, che per la prima volta quest’anno si è svolto all’interno dello stadio dei Miami Dolphins, l’Hard Rock Stadium. Sarà il loro ottavo confronto diretto (5-2 per lo svizzero i precedenti), il quarto su cemento all’aperto (tutti e quattro favorevoli a Roger), ma anche il primo da Bercy 2015, quando Isner la spuntò al tie-break del terzo set. Più recente invece la sfida spettacolare (non ufficiale) giocata a Chicago durante la Laver Cup 2018, vinta da Federer al super tie-break dopo aver annullato match point.
A proposito di tie-break: considerando i due giocati a Chicago, Federer e Isner ne hanno giocati otto spartendoseli in modo equo (il super tie-break sarebbe il punto del 5-4 per Federer); lo svizzero e lo statunitense sono anche i primi due nella classifica dei tie-break vinti in carriera, entrambi sopra i 400: il bilancio di Federer è 439-238, quello di Isner 411-260. Per quanto attiene al 2019, Federer ne ha vinti quattro e persi due, Isner ne ha giocati ben ventisei vincendone sedici, nove dei quali qui a Miami (su nove disputati).
ROGER, ALTRO RECORD- Grazie alla vittoria su Denis Shapovalov, il tre volte campione in Florida (2005, 2006 e 2017) è diventato il primo giocatore della storia a raggiungere 50 finali nei Masters 1000 (Isner giocherà la quinta), una in più di Nadal e Djokovic fermi a 49. Il record attuale (27 vittorie e 22 sconfitte, l’ultima due settimane fa contro Thiem a Indian Wells) evidenza però l’alta percentuale di finali ‘Mille’ perse da Federer. Delle ultime cinque disputate ne ha vinto solo una, a Shanghai contro Nadal nel 2017, e in buona parte di queste partiva con i favori del pronostico. E così sarà anche stavolta. Come accaduto a Indian Wells, Roger approda in finale con grande fiducia nei suoi colpi e una forma fisica eccellente, fattori che gli hanno permesso di mettere insieme una serie di vittorie convincenti in due set (escludiamo l’esordio difficile con Albot), ultima delle quali la lezione di tennis impartita a Shapovalov. Oltre al solito spettacolo offerto in fase offensiva, la risposta dello svizzero ha funzionato bene durante tutto il torneo (resta sempre insufficiente la conversione delle palle break, soddisfacente solo contro Medvedev). Contro il servizio di Isner dovrà fare ancora di più la differenza.
MIAMI VICE – Il solito Federer da un lato, e il solito Isner dall’altro. Il percorso di Long John è stato fedele come non mai al suo stile di gioco. A differenza del suo prossimo avversario non ha ancora ceduto un set, ma dei dieci fin’ora disputati, nove li ha vinti al tie-break (!) e uno con il punteggio di 7-5. Non sembra che il cambio di location da Key Biscyane all’Hard Rock Stadium abbia influenzato più di tanto lo statunitense, che è in striscia positiva da ben undici partite a Miami dopo il trionfo di dodici mesi fa contro Alexander Zverev, anche l’ultima partita nella quale abbia perso un tie-break a Miami. Grazie alla vittoria in semifinale su Auger-Aliassime, Isner ha messo al sicuro la permanenza nella top 10, risultato per nulla scontato alla vigilia del torneo. Ora arriva la sfida più ardua. È passata una vita da quel 18 marzo del 2012, ma il gigante del North Carolina ha la possibilità di vendicarsi. Di sicuro la fame di vittoria di Re Roger non sarà inferiore dopo la sconfitta di Indian Wells contro Thiem, ne ha dato conferma lui stesso in conferenza stampa: “Il vero obiettivo è vincere i tornei”. Questo qui sarebbe il 101esimo dopo la tripla cifra firmata a Dubai, torneo a partire dal quale lo svizzero ha disputato tre finali consecutive. Si spera trionfi lo spettacolo al Miami Open, nella nuova cornice dello stadio dei ‘Delfini’.