Pliskova dopo la sconfitta: “Ero stanchissima. Il suo slice è difficile da gestire”
Karolina Pliskova ha mancato ancora l’appuntamento con un trofeo di prestigio. La tennista ceca, n. 7 del mondo, nella sua prima finale in un Premier Mandatory non è riuscita a contrastare il gioco vario e “affilato” di Ashleigh Barty. Con lo score di 7-6 6-3, l’australiana ha infatti vinto – finora – il titolo più importante della sua giovane carriera. Pliskova si è espressa così in conferenza stampa, rendendo soprattutto merito alla sua avversaria.
Cosa è andato storto nel match?
Lei ha giocato bene. È un peccato che io non abbia mantenuto il servizio più a lungo perché ero in vantaggio di un break e lei ha commesso diversi errori all’inizio, errori che poi ha ridotto. Ero stanca, stanchissima. E poi le condizioni erano molto diverse rispetto ai match disputati nella sessione serale. Così, ovviamente, non ho prodotto il mio miglior tennis e non ho servito al meglio. Sì, lei ha giocato bene, io non del tutto male, ma posso fare meglio. Nel tie-break ha messo a segno bei colpi e io mi sono sentita molto stanca per quattro, cinque giochi. È stato difficile poi lottare nel secondo set; lei invece è migliorata strada facendo.
La tua avversaria ha fatto qualcosa di diverso rispetto ai match precedenti contro di te? O è stata soprattutto la tua stanchezza a condizionare l’esito dell’incontro?
No, lei ha fatto il suo solito gioco, nulla che non mi aspettassi. È dipeso soprattutto da me, così come dalle condizioni qui, ne abbiamo già parlato, la superficie è più lenta ed è meglio per lei, perché ha il tempo di giocare lo slice e di posizionarsi sul dritto. Quando si è stanche, si fa fatica a giocare con tutte le giocatrici, non solo con lei. Lo slice è un po’ più difficile da gestire rispetto al dritto e rovescio canonici. Lei ha un gioco insidioso, con il back di rovescio riesce a metterti pressione.
Il fatto che abbia servito così bene ti ha sorpreso, visto che non è una giocatrice molto alta? Oggi ha messo a segno diversi ace e si parla molto del suo servizio.
No, non sono sorpresa e oggi ha servito particolarmente bene. Ha una battuta potente e una buona mano e quindi non ci sono ragioni per cui non debba servire bene.
Per ora i grandi titoli sul duro di quest’anno sono stati vinti da due giocatrici molto giovani, non oltre i 22 anni. Da tennista veterana, cosa ne pensi?
Stanno giocando un buon tennis e stanno facendo progressi, non hanno la pressione che forse sentono invece le altre giocatrici. A volte influisce anche un po’ di fortuna perché molti match sono stati molto lottati, non solo le finali. Ma sono brave, sono già sulla ribalta da tempo, soprattutto Ashleigh. Sta migliorando progressivamente, è molto solida; non è una sorpresa. Per me non sono poi così giovani. Certo Andreescu lo è, ma Ashleigh ha già una certa esperienza per poter disputare questi match.
Come ti preparerai adesso per la stagione sulla terra?
Ora mi riposerò alcuni giorni. Poi andrò un po’ a casa, ma non in Repubblica Ceca; a Monaco o a Barcellona perché Conchita (Martinez) si trova lì. Devo ancora stilare un programma perché ci sono tre settimane prima di Stoccarda e non giocherò in Fed Cup. Avrò il tempo per prepararmi e cambiare alcune cose.
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