Andreescu, che grinta (Cocchi). Marchese fu l’inventore del Villaggio Vip (Clerici). Addio a Cino Marchese (Semeraro)
Andreescu, che grinta. La ragazzina terribile trionfa a Indian Wells, (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)
Chissà se durante la meditazione di ieri mattina, avrà visualizzato l’ultima palla a terra, o il momento in cui sollevava il trofeo. Chissà se ha visualizzato la rimonta quando sembrava spacciata […]. A 18 anni, la stellina di tennis Canada nata in Romania, ha conquistato il torneo di Indian Wells entrando nella storia come prima wild card a riuscirci. EROICA Non c’è stata fortuna, non ci sono stati ritiri a spianarle la strada, l’unico ingrediente è stata la spavalderia dei 18 anni, il gioco vario e destabilizzante per il metronomo tedesco alla 29esima finale in carriera: […]. E che battaglia è stata quella di ieri quando, dopo un primo set dominato, è crollata nel secondo, sfinita e dolorante. Nel terzo è stato ancora duello all’ultimo sangue con la Andreescu in calo e data per spacciata, ma rivitalizzata da un coaching illuminante: «Vai, combatti, a te piace la lotta». E da lì è ripartita, portandosi avanti tra break e controbreak e arrivando sul 5-4 e servizio a sprecare 3 match point che hanno rimesso in corsa una Kerber mai doma, arresasi solo nel game successivo. FILOTTO Nessuno potrà togliere a Bianca il ricordo di questa settimana incredibile in cui ha messo in fila Begu, poi Cibulkova, Voegele, Qiang Wang, quindi nei quarti ha concesso solo un game alla Muguruza e in semifinale si è sbarazzata della Svitolina: «È incredibile, uno dei miei obiettivi da quando gioco a tennis è scrivere la storia e l’ho già fatto», diceva la ragazzina dopo il match di venerdì. E dire che a gennaio navigava intorno al numero 150 del ranking: «Non riuscivo a dominare il mio tennis, a fare il mio gioco — raccontava —, ero in una brutta situazione e perdevo un sacco di match. Ma poi ho cambiato passo e ho fatto tesoro delle esperienze. Le visualizzazioni creative che faccio ogni mattina mi aiutano molto e anche la respirazione, mi aiuta a calmarmi e concentrarmi». Tra un respiro e l’altro intanto oggi Bianca diventa numero 24 al mondo. Baby boom.
Cino Marchese fu l’inventore del Villaggio Vip (Gianni Clerici, La Repubblica)
Cino mi aveva telefonato un paio di settimane fa, contento che mi ricordassi che la formula di un torneo australiano fosse stata inventata da lui, trent’anni addietro, a Milano. Si trattava di una vicenda a punti, ma tra le sue molte invenzioni, dai tempi di Martina Navratilova e di Monica Seles, la più importante era certo stata il Villaggio al Foro Italico. […]. il Villaggio è il luogo dove confluisce la pubblicità, si possono vedere da vicino i campioni, gli spettatori importanti. […]. Il primo Villaggio fu quello di Roma, fino ai tempi in cui Adriano Panatta dirigeva gli Internazionali. Nato a Valenza Po a fine 1937 da una famiglia di orafi, Cino si era avvicinato al tennis nell’epoca di dominio australiano, rivestendo quei campioni (negli anni Sessanta per la International Management Group di Mark Mc Cormack) per una ventina di anni e poi occupandosi di altre star extra tennis, come Tomba, Baggio, Deborah Compagnoni, dopo essersi allontanato dal mondo dei court.
Addio a Cino Marchese, manager dalle idee d’oro (Stefano Semeraro, La Stampa)
Cino Marchese, il manager che più di tutti ha saputo coniugare con genialità sport e marketing in Italia, se ne è andato ieri mattina a Roma, a 81 anni. Con la sua scomparsa si chiude un’epoca d’oro, inaugurata a cavallo fra anni ’70 e `80 con l’organizzazione di grandi eventi tennistici, dal torneo Atp di Milano, […] , agli Internazionali di Sicilia, che Cino aveva lanciato nel ’79 e portato avanti per un quarto di secolo. Nato a Valenza Po nel 1937, per vent’anni Marchese è stato anima e corpo della IMG in Italia. Nel 1985 ha organizzato i Mondiali di Sci di Bormio, nel tennis ha saputo importare dagli States i formati vincenti dello Shoot Out e del villaggio vip al Foro Italico, contribuendo a rilanciare gli Internazionali d’Italia. I campioni che l’hanno avuto a fianco come manager e amico sono tantissimi: da Adriano Panatta a Roberto Baggio, da Alberto Tomba a Deborah Compagnoni, da John Newcombe a Bjorn Borg, da Ion Tiriac a Martina Hingis, Monica Seles, Simona Halep. […]. Lo sport è stato il suo mestiere e la sua grande passione. Lo seguiva con avidità e competenza, spargendo ironia e decibel, con quella voce che sapeva raggiungerti da una parte all’altra di un palazzetto. Ieri si era alzato presto per vedere il Gran Premio di F.1, ed è una piccola consolazione sapere che ha salutato tutti, per prima l’amatissima moglie Lella, occupandosi ancora una volta di sport.