Indjokabile: Djokovic domina Nadal e vince il settimo Australian Open

[1] N. Djokovic b. [2] R. Nadal 6-3 6-2 6-3 (dal nostro inviato a Melbourne)

Novak Djokovic vince l’edizione 2019 dell’Australian Open. Con la sua settima affermazione qui a Melbourne stacca Federer e Roy Emerson, fermi a quota sei, diventando recordman in solitaria; nella classifica complessiva dei titoli Slam sale a quota quindici, stacca Sampras e guadagna la terza posizione a sole due lunghezze dal giocatore sconfitto in finale, Rafael Nadal. Per Djokovic è il terzo Slam consecutivo, che consolida la sua prima posizione in classifica e il suo attuale dominio.

La finale di oggi non ha mai avuto storia: Djokovic ha concesso la prima palla break – annullata – solo nel terzo set e ha perso soltanto tredici punti al servizio, dominando la contesta in ogni comparto del gioco. Ha chiuso l’incontro sul servizio del suo avversario al secondo match point, incassando un errore di rovescio di Nadal. Per lo spagnolo è la prima sconfitta per tre set a zero nella finale di uno Slam, la più pesante in termini di punteggio contro Djokovic in una sfida al meglio dei cinque.

LA PARTITA – Ci si aspettava una battaglia lunga ed equilibrata, come era già successo nella finale del 2012, ma purtroppo per tutti gli appassionati uno dei due protagonisti è stato troppo forte perché la partita potesse essere equilibrata, e tantomeno lunga. Solo 122 minuti per questa finale, quasi mezz’ora in meno della partita più corta giocata dai due (al Roland Garros nel 2015), nella quale Djokovic ha lustrato gli occhi dei suoi tifosi con una superlativa prestazione da 34 colpi vincenti e solamente 9 errori gratuiti. Nadal non è mai stato in partita: troppo corto il suo palleggio, troppo lento il suo servizio, troppo morbidi i suoi colpi da fondocampo. Ha lottato, da grande gladiatore quale è, ma nella giornata aveva ben poco da opporre a un avversario che è cresciuto in precisione e sicurezza man mano che la partita progrediva.

L’inizio del match è una sorpresa per tutti: Djokovic è centratissimo mentre Nadal è ancora negli spogliatoi. La sua palla non esce dalle corde, è molto difensiva, atterra corta, quasi come il Nadal timoroso e incerto di tre anni fa. Dopo aver tenuto 67 turni di battuta consecutivi nel torneo, lo spagnolo concede il turno di battuta a 15 e Djokovic scappa subito 3-0. Il maiorchino si aggrappa al suo secondo game di servizio annullando una pericolosa palla dello 0-4 rimanendo in scia di un avversario che però al servizio non sembra avvicinabile. Pare quasi di vedere il “fratello brocco” di Nadal in campo: i suoi colpi sono molto più lenti del solito, addirittura liscia una palla completamente di diritto e non sembra minimamente in grado di destabilizzare Djokovic negli scambi centrali. Solo quando serve in maniera molto angolata o apre il campo con incrociati stretti l’iberico sembra trovare il modo di penetrare il muro difensivo del serbo. Con un gratuito di diritto (uno dei soli tre commessi nel set) il serbo concede il primo punto sulla propria battuta sul 5-3, ma è solo un episodio isolato perché dopo 36 minuti il primo set va in archivio con un 6-3 per Djokovic che conquista quasi il doppio dei punti del suo avversario (29-15).

Sulla diagonale diritto mancino di Nadal-rovescio destrorso di Djokovic, il n.1 del mondo è clamorosamente in vantaggio e non sembra subire alcuna pressione. Rafa tiene come può con la battuta, ma in risposta è ancora notte fonda: nella prima ora di gioco il parziale per Nole sul suo servizio è di 28 punti a 2. Un paio di gratuiti da fondo campo e uno sfortunato scambio ravvicinato a rete costano a Nadal il break sul 2-2, Djokovic lo conferma subito dopo nel primo game lottato sulla sua battuta che gli dà la sicurezza di colpire anche i vincenti da fondocampo che prima tratteneva. Dopo altri 40 minuti finisce anche il secondo set, con Nadal ancora una volta doppiato sui punti (30-15).

Rafael Nadal – Australian Open 2019 (via Twitter, @AustralianOpen)

Il maiorchino di esce dal campo per andare negli spogliatoi, forse a cercare qualche risposta ai problemi che gli pone Djokovic, problemi che sembrano irrisolvibili. Prova ad appiattire il diritto per trovare più velocità, ma i suoi colpi iniziano a volare oltre la riga di fondo. Nole appare inscalfibile e al terzo game ottiene il break che sembra poter essere quello decisivo. Si sapeva che un game di servizio più complicato doveva arrivare per Djokovic, ed infatti puntualmente al sesto game c’è una palla per il 3-3 (grazie a tre gratuiti nel game, quasi la metà di quelli complessivi), ma un rovescio in rete delude le speranze dei 15.000 della Rod Laver Arena che speravano di riavere una partita. Nadal ci riprova due game più tardi, ma arriva solo a 40-40, e una volée di rovescio che beffardamente tocca il nastro e ricade nella metà campo dello spagnolo consente a Djokovic di arrivare a un game dal trionfo.

La fine arriva poco dopo, con un rovescio lungo di Nadal; Djokovic che può sfogare la sua gioia in mezzo al campo per la sua settima vittoria all’Australian Open, la sua quindicesima in un Major, e la terza consecutiva.

DICHIARAZIONI A CALDO – Durante la cerimonia di premiazione, il giocatore sconfitto è come da prassi il primo a prendere la parola. Queste le parole di Nadal: “Buonasera a tutti. Prima di tutto, congratulazioni a Novak e al suo team, gran livello di tennis. Grazie a tutti quelli che hanno reso possibile l’evento, grazie a Kia, a tutti. Grazie a tutte le persone di Tennis Australia, che organizzano un torneo che cresce di qualità ogni anno. E grazie per promuovere il nostro sport in generale. Per me sono state due settimane emozionanti, certo stasera non ho avuto una buona serata, non avevo giocato per molto tempo prima di questo torneo, il primo match è stato qui. Grazie ancora a tutte le persone che mi hanno aiutato in carriera. Continuerò a lottare per essere il giocatore migliore possibile, continuerò ad allenarmi e a mettercela tutta. Quando non gioco, la cosa che mi manca di più siete voi fan: ciao, e spero di rivedervi l’anno prossimo“.

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