Il ranking 2018 per superfici
Con la conclusione delle ATP Finals di Londra, il computer ha potuto stilare una versione del ranking destinata a non subire stravolgimenti fino alla prima settimana del 2019. La lista ordinata di tutti i professionisti della racchetta è facilmente reperibile e consultabile ed è il frutto di tutti i risultati ottenuti nel 2018 dai vari giocatori. Ma cosa succede se si scompongono i punti a seconda delle superfici sui quali sono stati ottenuti? Quali scenari si verrebbero a creare? Proviamo a scoprire insieme quali sarebbero le ipotetiche top 10.
Cemento outdoor – punti
1) Novak Djokovic 4290
2) Juan Martin del Potro 4040
3) Roger Federer 3750
4) Marin Cilic 2335
5) Rafael Nadal 2080
6) Alexander Zverev 2065
7) John Isner 1750
8) Kevin Anderson 1630
9) Borna Coric 1555
10) Hyeon Chung 1505
Il numero uno sui campi duri (outdoor) è lo stesso giocatore che ha chiuso l’annata tennistica al primo posto della classifica generale, ovvero Novak Djokovic. E dire che l’inizio di stagione del serbo non lasciava certo presagire un risultato del genere: 3 vittorie (tutte ottenute agli Australian Open) e 3 sconfitte, che includono le figuracce contro Taro Daniel e Benoit Paire a Indian Wells e Miami. Nel secondo semestre ecco che però arriva la svolta con i titoli a Cincinnati, New York e Shanghai (ben 4000 punti), che lo fanno balzare in testa alla classifica. Dietro di lui, staccato di 250 punti, c’è Juan Martin del Potro che nel 2018 vanta due trofei sul cemento all’aperto (Indian Wells e Acapulco) e altre quattro finali (US Open, Pechino, Auckland, Los Cabos).
Completa il podio Roger Federer, forte del successo a Melbourne e della finale di Indian Wells, persa al fotofinish proprio con del Potro. Sorprende (ma non troppo) vedere Rafael Nadal al quinto posto, visto e considerato quanto poco abbia giocato su questo tipo di superficie. In soli tre tornei però il maiorchino è riuscito a racimolare 2,080 punti (titolo a Toronto, quarti in Australia e semifinale a Flushing Meadows) più di altri che invece hanno frequentato il cemento con più continuità nel corso dell’anno.
Terra battuta – punti
1) Rafael Nadal 4680
2) Dominic Thiem 2760
3) Alexander Zverev 2570
4) Marco Cecchinato 1531
5) Fabio Fognini 1185
6) Diego Schwartzman 1175
7) Kei Nishikori 970
8) Marin Cilic 945
9) Juan Martin del Potro 900
10) Novak Djokovic 855
C’è poco da dire: sul mattone tritato domina sempre Rafael Nadal. Come ormai siamo abituati a vedere da quasi quindici anni a questa parte, quando c’è da sporcarsi i calzini è sempre lui a fare la voce grossa. Il tabellino del maiorchino riporta un impressionante saldo vittorie/sconfitte di 26-1 (unico inciampo contro Dominic Thiem a Madrid) e un bottino di 4680 punti frutto dei trionfi a Montecarlo, Barcellona, Roma e Parigi. Al secondo posto, a quasi 2000 punti di distanza, si attesta proprio Dominic Thiem, ormai erede designato del regno rosso di Nadal. L’austriaco è stato l’unico tennista in grado di sconfiggere Rafa sulla sua superficie prediletta negli ultimi due anni e quest’anno al Roland Garros ha raggiunto la sua prima finale Slam. Tuttavia ancora manca un titolo di alto livello.
A Madrid, tolto di mezzo Nadal, Thiem ha infatti finito per cedere in finale contro Alexander Zverev, il terzo miglior giocatore su terra del 2018. Il tedesco, oltre al già citato successo madrileno, conta anche una finale a Roma persa contro Nadal con il rimpianto di quella sospensione per pioggia che ha interrotto il suo momentum. Una lezione che sicuramente gli sarà utile per meglio gestire situazioni del genere in futuro. C’è anche tanta Italia in questa classifica. In quarta e quinta posizione troviamo infatti Marco Cecchinato (1531) e Fabio Fognini (1185). Il palermitano si è fatto conoscere al grande pubblico con la splendida cavalcata al Roland Garros cui si aggiungono i titoli di Budapest e Umago, mentre il ligure si è guadagnato la sua posizione grazie ai successi di San Paolo e Bastad.
Erba – punti
1) Novak Djokovic 2300
2) Kevin Anderson 1200
3) Roger Federer 910
4) Rafael Nadal 720
5) John Isner 720
6) Milos Raonic 555
7) Marin Cilic 545
8) Borna Coric 510
9) Adrian Mannarino 465
10) Jeremy Chardy 450
Ancora Djokovic in testa a tutti. Proprio sui prati è cominciata la risalita del serbo, prima con la finale al Queen’s (persa contro Cilic) e poi con il quarto successo a Wimbledon. La cortissima parentesi verde del tour ATP risente più delle altre superfici del peso dello Slam di riferimento (ovviamente Wimbledon in questo caso). Per cui troviamo in posizioni molto alte tennisti che hanno giocato solo a Church Road, ottenendo però un risultato importante. È il caso di Kevin Anderson (secondo in virtù dei 1200 punti della finale) o di Nadal e Isner (ex aequo al quarto posto con 720 punti derivanti dalla semifinale). Roger Federer si classifica terzo tra i giardinieri con 910 punti (titolo a Stoccarda, finale ad Halle e quarti a Wimbledon).
Scorrendo poi con gli occhi la top 10 non sorprendono i nomi di Raonic e Cilic, mentre un po’ più di stupore lo destano Borna Coric, Adrian Mannarino e Jeremy Chardy. Il croato ha costruito il suo bottino quasi esclusivamente sulla prestigiosa vittoria ad Halle, in finale su Federer, mentre i due francesi sommano molti buoni risultati in vari tornei.
Indoor – punti
1) Roger Federer 1760
2) Alexander Zverev 1705
3) Novak Djokovic 1600
4) Karen Khachanov 1590
5) Kevin Anderson 1330
6) Kei Nishikori 1260
7) Daniil Medvedev 990
8) Dominic Thiem 900
9) Gilles Simon 476
10) Marius Copil 470
La palma di miglior giocatore sul rapido indoor va a Roger Federer. Lo svizzero fa valere i titoli ottenuti a Rotterdam e nella natia Basilea, oltre alla splendida semifinale persa contro Djokovic a Bercy. Segue a soli 55 punti di distanza il campione delle Finals di Londra Alexander Zverev, mentre sul gradino più basso del podio invece troviamo Novak Djokovic forte delle finali di Bercy e Londra. Menzione d’onore per Karen Khachanov che sotto i tetti di Parigi si è guadagnato il primo Masters 1000 della carriera e il quarto posto di questa speciale classifica. Nota di merito anche per Marius Copil, che in autunno ha messo in mostra un tennis classico e potente di grande qualità.