Tennis e Barilla: Federer ne celebrerà le nozze all’US Open
La festa del tennis andata in scena a Chicago in occasione della Laver Cup ha visto anche un’importante presenza italiana, se non in campo, almeno nel villaggio degli sponsor allestito nel parcheggio VIP dello United Center. Forte della rappresentanza del suo Global Ambassador Roger Federer, il celebre produttore di pasta Barilla ha portato nella “Windy City”, che si trova a poco più di mezz’ora dal proprio quartier generale nordamericano, uno spazio espositivo per far assaggiare il più iconico dei prodotti culinari italiani ai tifosi americani e non accorsi alla Laver Cup. “Il nostro punto di attivazione è equipaggiato di tutto e completamente autosufficente – ci spiega Prita Wadhwani, direttore marketing della Barilla per il continente americano – abbiamo una cucina professionale, alimentata dal nostro generatore e dalle nostre taniche d’acqua, per preparare fino a 3.000 porzioni di pasta al giorno per i visitatori”.
Con uno sforzo che ha impegnato la divisione America per quasi sette mesi, la Barilla ha inaugurato in grande stile la propria presenza ai grandi appuntamenti tennistici negli Stati Uniti, dopo aver già sponsorizzato gli Australian Open, la Rogers Cup in Canada, e lo Shanghai Rolex Masters in Cina, e ci è stato fatto capire che si è trattato solamente del primo passo e che l’obiettivo finale degli US Open potrebbe non essere troppo lontano. “L’idea di diventare partner della Laver Cup è nata il marzo scorso. Ci piace molto il concetto di ‘sportsmanship’, i giocatori che si supportano l’un l’altro, lo spirito di cameratismo nonostante il massimo impegno nella competizione”.
Che tipo di ruolo ha avuto il vostro Ambasciatore Globale Roger Federer nella scelta di essere presenti alla Laver Cup?
Noi di Barilla abbiamo un grande rispetto per Roger e per tutto quello che ha saputo realizzare in campo, e siamo convinti di condividere con lui il livello di eccellenza raggiunto nei nostri rispettivi campi: così come lui ha raggiunto la vetta nel suo sport, Barilla ha raggiunto l’eccellenza nell’arte culinaria. Inoltre Federer affronta la sua vita con grande semplicità, ed il nostro prodotto base è anch’esso semplice, ottenuto mescolando farina ed acqua.
Vi abbiamo visto in Australia, a Montreal, eravate anche agli US Open a New York?
No, non quest’anno…
Non quest’anno? Novità in vista per il 2019? Vedo che sorride, per cui credo che abbiamo la nostra risposta. In ogni modo, che differenza c’è tra preparare il punto di attivazione per un torneo che dura due settimane e attira fino a 700.000 persone ed approntarlo per una manifestazione breve come questa dove tutto si consuma in tre giorni?
Non c’è una grande differenza in realtà. Si tratta sostanzialmente di allestire lo stand e di fare in modo che la nostro staff culinario abbia tutto ciò di chi ha bisogno. Il nostro executive chef, Lorenzo Boni, ha una lista di chef in tutti gli Stati Uniti che sono già stati selezionati e addestrati a cucinare la pasta “alla maniera di Barilla” e vengono reclutati a seconda delle necessità.
Laver Cup a parte, qual è la percezione del marchio Barilla sul mercato americano?
Pietro Barilla, il padre di Guido, Luca e Paolo Barilla che rappresentano la generazione attuale alla guida dell’azienda, aveva un motto: “Andare avanti con coraggio”. Questo concetto è radicato nella nostra cultura, la voglia di innovare è alla base della filosofia Barilla. Inoltre secondo Barilla: “Ciò che è buono per noi deve essere buono anche per il pianeta”. Prestiamo molta attenzione alla sostenibilità degli ingredienti che mettiamo nei nostri cibi. Questi sono i principi che hanno ispirato la nostra crescita. Ho avuto la fortuna di lavorare in questa azienda per oltre vent’anni, e ricordo che quando ero all’inizio del mio percorso Barilla aveva una quota di mercato di solamente il 9% negli Stati Uniti, mentre ora abbiamo oltre un terzo del mercato. Il nostro successo è strettamente legato all’innovazione che ci impegniamo a mantenere costantemente, dai prodotti che vendiamo alla maniera nella quale comunichiamo con i nostri consumatori. Cerchiamo sempre di dare ai nostri clienti ciò che vogliono: abbiamo recentemente introdotto una gamma di pasta interamente preparata con legumi, cercando di non sacrificare il gusto ed il piacere di mangiare cibo di qualità e creando un prodotto buono per noi e per il pianeta.
Quali sono le difficoltà più comuni che dovete affrontare negli USA per educare il consumatore americano a preparare la pasta nella maniera appropriata?
È sicuramente un percorso lungo e pieno di difficoltà. Durante i miei primi mesi a Barilla sondammo i consumatori nei punti vendita e ci rendemmo conto che gli unici tipi di pasta conosciuti erano gli spaghetti e i gobetti, quelli usati per ‘maccaroni and cheese’. Ora il consumatore medio è molto più educato sui vari tipi di pasta. Inoltre abbiamo effettuato alcuni studi approfonditi attraverso i dati NHANES (National Health and Nutrition Survey), che sono quelli più affidabili a livello nazionale, ed abbiamo scoperto che le persone che consumano pasta nella maniera mediterranea, quella che proponiamo noi, ricca di olio d’oliva, verdure e proteine magre, hanno in media parametri antropometrici che rivelano uno stato di salute migliore rispetto a chi consuma pasta con condimenti più “lussuriosi”, come la ‘salsa alfredo’ o le polpette. Nei nostri punti promozionali distribuiamo dei raccoglitori di ricette per promuovere un consumo salutare ed al contempo divertente della pasta. Una porzione è due once, ovvero circa 60 grammi, da combinare con verdure e proteine magre per creare un pasto sotto le 500 calorie che consenta comunque di nutrirsi a sazietà.
Com’è il mercato delle salse?
Gli americani sono abituati a consumare la pasta con la salsa rossa, per cui al momento stiamo provando ad introdurre la ‘pasta al pesto’. La noia è uno dei nemici principali della frequenza con la quale si consuma la pasta, quindi è fondamentale offrire alternative che a volte sono ancora ignote al pubblico americano e come tali necessitano di un periodo di educazione più lungo. L’americano medio è abituato ad utilizzare un vasetto di sugo per ogni piatto di pasta: il pesto ovviamente è diverso, e consente di aggiungere sapore alla pasta senza l’aggiunta di troppe calorie.
Quali altri eventi vedono Barilla impegnata in attività promozionali?
I festival gastronomici ed enologici sono molto popolari negli USA, per cui la nostra attività si focalizza principalmente su quelli. Il nostro programma per il 2019 è ancora in via di definizione, e contiamo di essere presenti a molti più eventi tennistici il prossimo anno.