Sabalenka di forza. La regina a Wuhan è lei
A. Sabalenka b. A. Kontaveit 6-3 6-3
Aryna Sabalenka è la regina dell’edizione 2018 del WTA Premier Mandatory di Wuhan. La bielorussa si impone con un doppio 6-3 contro Anett Kontaveit in un match condotto con autorità dall’inizio alla fine. Il divario fisico (182 cm e 80 kg contro i 174 cm e 65 kg dell’estone) si è fatto sentire e ha costretto l’estone ha rincorrere per tutta la partita, salvandosi spesso con soluzioni pregevoli ma estemporanee. Per la bielorussa si tratta del terzo titolo WTA (il secondo del 2018 d0po l’affermazione a New Haven contro Suarez Navarro), che le frutta la 16esima posizione in classifica (best ranking) e l’undicesima piazza nella Race to Singapore, anche se l’ottavo posto di Karolina Pliskova dista più di 600 punti. Kontaveit invece perde la terza finale su quattro (unico successo a ‘s-Hertogenbosch nel 2017), ma si consola con il best ranking di numero 21.
La cronaca del match
Kontaveit prova a mettere pressione a Sabalenka con la risposta fin dai primissimi game, senza però arrivare a palla break. È allora la bielorussa a mettere a segno il primo strappo della partita. Sabalenka approfitta di un doppio fallo di Kontaveit per poi giocare uno scambio molto intelligente e atipico per lei: ricorre ad altissime palle liftate per far indietreggiare l’avversaria e punirla poi con il drop shot. La maggior potenza di Sabalenka si fa sentire e l’intervento del falco le concede un’altra chance di break, ben cancellata col rovescio da Kontaveit. L’estone si mantiene a galla grazie al dritto che le regala un discreto numero di punti. Molti di questi però derivano da disperate soluzioni strette in corsa, sintomo evidente che non è lei a tenere in pugno le sorti dello scambio.
Il servizio di Sabalenka non scricchiola mai e il primo set si conclude in 39 minuti con il punteggio di 6-3.
In avvio di secondo set la musica non cambia. Sabalenka ha infatti due consecutive palle break che potrebbero mettere in ghiaccio la partita, ma paga l’eccessiva irruenza. Il campo però lascia presagire che sia solo questione di tempo. Sabalenka gioca a braccio libero e addirittura prova spesso a verticalizzare il gioco, affacciandosi a rete con risultati alterni. Il bombardamento prosegue implacabile e a nulla vale la pur buona fase difensiva di Kontaveit. Il break arriva, a zero, nel settimo gioco, e la partita finisce qui. L’estone infatti raccoglie tre punti nei successivi due giochi, cede nuovamente la battuta e, insieme ad essa, anche il match.