La rivoluzione di Wuhan non risparmia nessuno. E Wang non si ferma
Che lo swing asiatico e in particolare Wuhan potesse essere foriero di sorprese lo avevamo annusato dodici mesi fa, con il titolo a sorpresa di Garcia, la semifinale di una qualificata – Sakkari – e tre sole teste di serie sopravvissute ai quarti di finale. L’edizione 2018 ha deciso che si poteva fare meglio: ai quarti ci arriva una sola teste di serie, Ashleigh Barty, in compagnia delle qualificate Puig e Siniakova e di una wild card locale, Qiang Wang, che quest’anno non perde praticamente mai quando si gioca in estremo Oriente. È al quinto torneo asiatico nel 2018 e il suo bilancio è di sedici vittorie e due sconfitte, con due titoli vinti. A Tashkent la sfida ‘millenial’ tra Potapova e Danilovic viene vinta dalla russa, che si prende la rivincita della recente finale del torneo di Mosca.
I TONFI INASPETTATI… – Completamente meritato il successo di Pavlyuchenkova ai danni di Kvitova, già due volte campionessa qui a Wuhan (2014 e 2016). Di solito, quando si affrontano due tenniste il cui piano di gioco non è troppo dissimile, il favore dei pronostici va a chi può vantare più esperienza e talento; la russa è stata bravissima ad adottare una tattica molto aggressiva, soprattutto in risposta, per rimontare un set di svantaggio e cogliere il quarto successo nei confronti diretti. Kvitova è stata pienamente in partita sino al 3-3 del set decisivo, ha annullato un match point sul 5-3 con un delizioso tocco a rete ma non le è riuscito di più.
C’è invece il solito profumo olimpico attorno alle vittorie di Monica Puig, uno dei migliori rovesci del circuito che dopo le delizie di Rio 2016 non è quasi mai riuscita a ripetersi. La portoricana ha estromesso dal torneo Caroline Wozniacki sconfiggendola per la seconda volta quest’anno. Puig, proveniente dalle qualificazioni, ha indirizzato il match dalla sua parte grazie a un folle tie-break da ventidue punti che pure aveva tentato di perdere in tutti i modi. L’eliminazione della danese lascia il torneo privo di top 10.
…E QUELLI PIÙ PREVEDIBILI – Sorprendono fino a un certo punto le sconfitte di Kerber, terza testa di serie, e Kasatkina, tredicesima teste di serie. La tedesca è già in una fase di carriera in cui sembra riservare i maggiori sforzi ai tornei più importanti; in più si è trovata di fronte una giocatrice, Barty, il cui difetto di personalità le permette di emergere soprattutto quando la pressione dei tornei si abbassa. In Asia, dove molte big arrivano col fiatone e gli stadi non sono pienissimi, il tennis brillante dell’australiana può esprimersi senza grossi impedimenti: è assolutamente possibile che possa ripetere la finale di un anno fa, quando giunse a un passo dal battere Garcia. La sconfitta di Kasatkina è parimenti figlia dell’ottimo momento di Cibulkova, che dopo aver sfondato le resistenze di Halep – aiutata dagli acciacchi della rumena – ha riservato il medesimo trattamento alla russa, tanto talentuosa quanto a volte pigra nel mettere in pratica quello che avrebbe le potenzialità per fare. Anche oggi Dasha ha annullato match point (quattro) ma alla fine ha capitolato, vedendo così allontanarsi la prospettiva delle Finals: l’ottavo posto di Pliskova è distante circa 700 punti e ci sono quattro avversarie da superare.
Discorso a parte va fatto per Garbine Muguruza, ormai risucchiata dalle sue stesse insicurezze. Non è tanto la sconfitta di oggi a preoccupare, giunta contro un’ottima Katerina Siniakova, ma in generale la sensazione che se domattina comparisse sulla terra un alieno, per puro caso appassionato di tennis, gli riuscirebbe impossibile immaginare che la spagnola abbia vinto due Slam. Nei momenti importanti è sempre lei a perdere per prima il controllo dello scambio, come se non riuscisse a domare la sua cilindrata. La sua confusione tattica è ben dimostrata dalla trentina di discese a rete, molte delle quali approssimative e mal condotte. Siniakova fa invece il pieno di fiducia e affronterà ai quarti Anett Kontaveit.
LE UNDERDOG – La sensazione è che Aryna Sabalenka, continuando su questa strada, smetterà ben presto di essere considerata una mina vagante. Il suo tennis e la sua personalità sono troppo debordanti rispetto ai soli vent’anni indicati dalla carta d’identità. Nelle ultime settimane sembra addirittura che la bielorussa si stia avvicinando alla nobile arte dei colpi interlocutori, implementazione tanto più utile per chi ha già un gioco offensivo devastante. In sintesi: già adesso quando Sabalenka va a tutta è difficilmente arginabile, se impara a dosare acceleratore e freno rischia di essere presto competitiva per i grandi tornei. Intanto si sbarazza senza troppa fatica della statunitense Kenin, troppo leggera per impensierirla, e si prepara ad affrontare Cibulkova.
Ancora più inaspettata è la cavalcata di Qiang Wang, capace di battere Gavrilova dopo aver sorpreso Karolina Pliskova al secondo turno. La wild card cinese è totalmente a suo agio nei tornei casalinghi ma in questo momento sembra non sia soltanto il fattore ambientale a indirizzare le sue vittorie. Il suo tennis è molto equilibrato e poggia su un grande reattività di piedi che le permette di coprire il campo con grande efficacia, tanto in verticale quanto in orizzontale. La grande occasione di issarsi in semifinale è a portata di mano: domani affronterà Puig e non lo farà da sfavorita.
A.S.
Premier 5 Wuhan – Risultati:
[16] A. Barty b. [3] A. Kerber 7-5 6-1
A. Pavlyuchenkova b. [5] P. Kvitova 3-6 6-3 6-3
[WC] Q. Wang b. D. Gavrilova 7-5 6-2
A. Sabalenka b. [Q] S. Kenin 6-3 6-3
D. Cibulkova b. [13] D. Kasatkina 6-3 7-6(3)
A. Kontaveit b. S. Zhang 6-4 4-6 6-1
[Q] M. Puig b. [2] C. Wozniacki 7-6(10) 7-5
[Q] K. Siniakova b. [14] G. Muguruza 7-6(3) 7-6(1)
International Tashkent – Risultati
M. Gasparyan b. T. Maria 6-2 3-6 7-6(2)
A. Potapova b. O. Danilovic 6-3 6-3
[2] V. Lapko b. I. Jorovic 6-2 6-4
D. Jakupovic b. A. Rus 6-1 7-6(6)
F. Stollar b. [WC] V. Zvonareva 7-6(2) 6-4
Kat. Kozlova b. F. Ferro 7-5 6-4
M. Barthel b. E. Rodina 7-5 4-6 6-4
A. K. Schmiedlova b. N. Hibino 7-6(5) 6-4