Le sette vite di Nadal, l’orgoglio di Thiem
Hanno dato vita alla partita più emozionante del torneo, trascinandosi ben oltre le due della notte di New York. In conferenza stampa, Rafa Nadal e Dominic Thiem non si sono dilungati, carichi ancora dell’adrenalina di quasi cinque ore di battaglia. “Dopo l’anomalia del primo set, difficilissimo per me – l’analisi dello spagnolo – la partita si è messa su binari più normali. Non c’erano scuse a cui attaccarmi per quel brutto inizio (risponde a chi gli chiede sulla tensione delle corde, ndr), semplicemente ho guardato dentro di me trovando la chiave per mettermi alle spalle l’approccio negativo e rientrare in partita. Quando ero sotto 4-0, il mio pensiero già si proiettava al secondo set. Alla fine ho vinto contro un grande avversario, che è anche un ottimo ragazzo. Nel finale un pizzico di fortuna ha girato dalla mia parte, adesso posso recuperare energie in vista della semifinale in programma tra due giorni“.
GIOIE MATURE – A Rafa è stato chiesto un parere sul teorema Williams. Ha ragione Serena quando dice che le vittorie nella fase matura della carriera hanno un significato ancor più profondo? “Proprio così, il tennis non è per sempre“, conferma lo spagnolo. “Quando si giocano partite di questo tipo, in ogni caso, è importante sapere di aver dato tutto. A Wimbledon ho perso un match molto simile (la semifinale contro Djokovic, ndr), ma allo stesso modo non potevo rimproverarmi nulla. Sono soddisfatto di aver raggiunto almeno i quarti in tutti gli Slam del 2018, a questo punto della carriera non è un risultato scontato. In passato sono stati spesso gli infortuni a danneggiarmi in vista degli appuntamenti importanti. Con del Potro per me sarà chiaramente più complicato giocare sul cemento che non sulla terra, come al Roland Garros. Dovrò mantenere sempre alto il livello per avere la meglio”.
ORGOGLIO DOMI – “Questa partita rimarrà sempre nella mia mente, nessuno dei due meritava di perderla“. Pur con il dispiacere della sconfitta, Dominic Thiem si mostra comunque (giustamente) orgoglioso della sua prestazione. “Arrivati al tie break del quinto le probabilità di vincere erano perfettamente alla pari, poi Nadal ha fatto un punto più di me. Nel primo set ho messo in atto il mio piano partita, quello di partire forte, ma onestamente Rafa non mi sembrava al meglio perché uno come lui 6-0 non lo prende da nessuno. Dal secondo set in poi, la partita è stata più che mai aperta. Non avevo mai giocato un match così romanzesco in uno Slam – prosegue l’austriaco nella sua analisi a caldo – dispiace aver perso ma tra qualche giorno realizzerò di essere stato protagonista di una grande notte di tennis sull’Arthur Ashe. Tra me e Rafa ci sono sempre grandi partite e sono convinto che anche in futuro sarà così, ora gli auguro chiaramente di vincere il titolo. Per la prima volta ci siamo trovati contro su un campo in cemento ma qui la superficie è abbastanza lenta e mi ci sono trovato bene“. Non vale da alibi neanche l’innegabile problema climatico. “L’unico vero guaio è il sudore: nel quarto set non potevo più correre perché le scarpe erano completamente bagnate. Anche i cambi di maglia hanno poco senso perché l’effetto benefico dura solo qualche minuto. Ma ci siamo abituati, non succede solo in questo torneo“.