US Open, junior: Musetti agli ottavi. “Ma questo caldo ti ammazza dentro”
dal nostro inviato a New York
L.Musetti(ITA) b. A.Cazaux(FRA) 6-0 3-6 6-3
Gioca davvero bene, Lorenzo Musetti. Ha tutti i colpi, un gran bel rovescio a una mano (“Ci abbiamo lavorato tanto sul rovescio, e ora si vedono i frutti“), la palla gli esce facile, va spesso e con profitto a rete. Dopo aver vinto questa primavera il torneo giovanile Città di Firenze qui la video-intervista del Direttore Ubaldo(), ha fatto quarti di finale a Wimbledon, sconfitto al terzo set, e ora, dopo aver battuto il francese classe 2002 Arthur Cazaux, il sedicenne azzurro si presenta agli ottavi allo US Open.
Partita non facile soprattutto per le condizioni di estrema calura che attanagliano Flushing Meadows, Lorenzo vince bene 6-0 il primo set, poi va in difficoltà nel secondo, perso 6-3. “Non riesco a respirare“, lo sentiamo lamentarsi dalla tribuna, e ne ha francamente ben donde, anche l’avversario è quasi piegato in due a tratti, cercando di recuperare il fiato. Il caldo arriva a un livello tale che, per la prima volta qui a New York, vengono sospesi dagli organizzatori tutti i match degli junior, ovvero tutti quelli che si giocano sui campi esterni, i più esposti al sole. Continuano solo i “grandi” (come Sloane Stephens, che boccheggiando cede a Sevastova sul centrale, mentre sull’Armstrong è in corso di svolgimento il doppio poi vinto da Mladenovic/Babos su Hradecka/Makarova), e la scelta degli organizzatori è comprensibile, i professionisti sono più preparati fisicamente, se a un ragazzino venisse un colpo di calore serio, che è una vicenda anche rischiosa, la responsabilità sarebbe alla fine loro.
Il match di Musetti si ferma per due ore, sul 4-3 del terzo set per lui, al rientro in campo Lorenzo è bravissimo a chiuderla subito, brekkando e infine chiudendo senza problemi, da ammirare un gran passante di rovescio incrociato che lo ha portato al match-point. “Sì, quel rovescio mi ha fatto fincere la partita, in effetti“, conferma l’azzurro. Bravissimo, simpatico e gradevole a parlarci, ascoltate l’audio qui sotto, in cui mi racconta anche cosa si prova, da tennisti, a dover competere in condizioni tanto estreme. E se dice certe cose un 16enne, forse si può capire meglio come un giocatore di 21 anni più anziano possa aver avuto i suoi problemi ieri sera.