I dolori del ‘vecchio’ Federer: “Non riuscivo a respirare. Senza energia”
Per Roger Federer il sogno di replicare un successo a New York, a dieci anni di distanza dall’ultimo, è sfumato. Antagonista nella storia dello svizzero ed eroe della propria è stato John Millman, australiano numero 55 del mondo (anche se con questa vittoria raggiungerà la piazza numero 37) che ha trovato un valido alleato anche nel clima estremamente caldo e umido di questi giorni.
Lo stesso Roger, in conferenza stampa, ha parlato delle difficoltà affrontate durante il match. “Penso solo che sia stato molto caldo stanotte. Mi sono sentito senza aria, non riuscivo a respirare. È una delle prime volte che mi capita. È fastidioso, continuavo a sudare e sudare, sempre di più. Perdi energia col passare del tempo. John ha affrontato tutto meglio, forse perché viene da uno dei posti più umidi della Terra, Brisbane. Sapevo che sarebbe stata dura. Quando ti senti così, inizi a sprecare occasioni. Sono solo contento che il match sia finito”. A chi gli domanda come mai al suo servizio sia mancata la solita efficacia, ripete ridendo: “Era caldo”. Poi corregge leggermente il tiro, ampliando il discorso: “Mi sono allenato in condizioni peggiori, ho giocato di giorno a quasi 40 gradi. Oggi semplicemente il mio corpo non è riuscito ad affrontare tutto questo”.
Il campione svizzero non può esimersi anche dal parlare anche del suo avversario, cui riserva una generosa dose di complimenti. “Adoro la sua grinta. Mi ricorda David Ferrer e quegli altri ragazzi che ammiro tantissimo quando li vedo allenare, quando vedo la loro passione per il gioco. Ha un ottimo comportamento sia fuori che dentro al campo. Penso che abbia un ottimo rovescio e riesce a giocarlo bene sia incrociato che lungolinea. Se sbagli ad attaccare ti punisce ogni volta. Se le condizioni sono più lente, ha più possibilità di rispondere. Contro Novak dovrà cercare di fare come oggi, tentare di impensierirlo e magari sperare in un’altra giornata calda”.
Ora che anche l’ultimo Slam dell’anno è terminato per lui, c’è chi prova a strappare allo svizzero un bilancio degli ultimi tre tornei giocati (Wimbledon, Cincinnati e US Open, ndr). “Non credo che abbiamo abbastanza tempo”. Questa è la prima risposta di Roger, che torna però immediatamente sui suoi passi: “Di Wimbledon ho già parlato. Cincinnati è stato un buon torneo in condizioni molto veloci dove è stato difficile trovare ritmo. Nonostante questo, ho raggiunto una finale al primo torneo post Wimbledon. Non è stata una buona finale da parte mia, ma sono cose che capitano e c’era pur sempre Novak dall’altra parte della rete”.
L’appuntamento con la prossima apparizione in campo di Federer è previsto per la seconda edizione della Laver Cup (20-22 settembre a Chicago), in attesa di vedere come il campione di Basilea si districherà tra la tournée asiatica e i palazzetti indoor europei. “Sono felice di potermi prendere un po’ di riposo. Tornerò per la Laver Cup, con la speranza di finire bene la stagione”.