Nadal si complimenta con Khachanov, Stan ci mette la firma
Serata di super lavoro per Rafa Nadal. Per superare il giovane bombardiere russo Karen Khachanov e approdare agli ottavi di finale, il n.1 del mondo ha dovuto dare fondo a tutte le sue energie. Quattro set, tutti equilibrati, tutti intensi, gli ultimi due finiti al tiebreak, per un totale di quattro ore e mezza di tennis estremamente probanti, anche per uno come Rafa, che si esalta in questo genere di battaglie. “Per me è stato un incontro dispendioso dal punto fisico e mentale”, ha ammesso il 17 volte vincitore Major in conferenza stampa, “ma è quello per il quale mi alleno tutti i giorni. Per giocare questi incontri, in questa atmosfera di fronte ad un pubblico fantastico. Sono molto contento di esserne venuto a capo e di aver passato il turno”.
Rafa ha anche sottolineato che dal punto di vista tecnico questo “non è stato di certo il suo miglior match”. Ma ci sono anche aspetti della sua performance che lo hanno soddisfatto. “La determinazione era quella giusta”, ha rimarcato il fenomeno di Manacor. “Ho giocato bene nei momenti chiave e ho mantenuto lo spirito giusto”. Se Nadal è rimasto in campo così a lungo e non è riuscito ad esprimere il suo miglior tennis, il merito è anche del 22enne Khachanov, n.26 del ranking ATP. Il moscovita ha dimostrato ancora una volta di essere un’autentica forza della natura, capace di scagliare colpi pesanti come macigni. Ma è stato anche bravo a reggere la sfida di nervi e tenere l’incontro in bilico fino alla fine. “Devo congratularmi con Karen”, ha detto Rafa, “ha mantenuto una grande attitudine nel corso del match, giocando aggressivo per 4 ore e mezza. Certo ha fatto qualche errore nei momenti decisivi ma non si è mai scomposto. Questo è un bene per lui e per il tennis. Con questo spirito avrà molto successo”. E se lo dice lui.
Dal canto suo, Khachanov è uscito altrettanto stanco ma sconfitto. L’unica cosa che lo consola è aver portato al limite una leggenda vivente. “Ho dato tutto quel che avevo”, ha spiegato il russo. “Sono orgoglioso di me. Ho lottato fino alla fine. Bastava che qualche punto girasse a mio favore e sarebbe andata in maniera diversa. Ma è per questo che lui è n.1 del mondo. È un lottatore incredibile. Io sono contento della mia performance”. E fa bene ad esserlo.
Ma nella nottata non si è giocato solo Nadal-Khachanov. Il finalista dello scorso anno Kevin Anderson ha pure avuto le sue gatte da pelare contro un altro giovane rampante, il canadese Denis Shapovalov. Alla fine Anderson è riuscito a prevalere al quinto set, facendo leva sulla sua maggior esperienza. “Ma l’ho dovuta usare proprio tutta stasera!”, ha scherzato il sudafricano. Per portare a casa l’incontro, Anderson non ha dovuto passare dal tiebreak in nessuno dei cinque parziali. Tuttavia è il giocatore che più ne ha vinti in termini assoluti dall’inizio dell’anno. Il gigante di Johannesburg ha svelato la sua ricetta per vincere un tiebreak. “Primo: essere mentalmente pronto in ogni singolo punto. Soprattutto quando si serve bisogna essere concentrati più che in un game normale perché tutto si gioca in pochi punti. Secondo: stare aggrappati. Anche se si è sotto di un minibreak, la situazione si può capovolgere”. Avete preso nota?
Ma Anderson non va preso ad esempio per come gioca i punti decisivi. Ma anche per la sua sportività in campo. E a sottolinearlo è lo stesso Shapovalov, contento della sua prestazione e della sua stagione nonostante l’uscita di scena. “Colgo l’occasione per dire una cosa che ho apprezzato di lui”, ha detto la giovane stella del tennis mondiale. “Nel primo set quando ha avuto un calo voleva chiamare il fisioterapista. Ma invece di farlo quando io servivo per 5 a 4 ha aspettato la fine del set. Non tutti lo farebbero. È bello vedere questo tipo di atteggiamento”. Shapo è stato molto meno lusinghiero invece nei confronti del nuovo formato della Davis, sancito dal voto della ormai celebre riunione della ITF di Orlando. “È brutto che si sia arrivati a questo punto. Non si potrà più giocare la Coppa Davis in casa. Era un tipo di atmosfera unica, diversa da tutti gli altri tornei”, ha detto il 19enne. Insomma la riforma doveva portare la Davis nel futuro. Ma il futuro sta bocciando la riforma.
A proposito di futuro, c’è chi fino a qualche settimana fa non sembrava sperarci più. E invece ora ci crede di nuovo. Si tratta del 3 volte vincitore Slam Stan Wawrinka, reduce da un pesante infortunio e da un inizio di stagione molto travagliato. Sul cemento nordamericano, lo svizzero ha saputo ritrovarsi vincendo buone partite prima a Toronto, poi a Cincinnati e infine a New York. Nella notte è stato fatto fuori in tre set da Raonic. Ma la sua estate rimane comunque molto incoraggiante. “Penso che questo tour in America sia stato molto positivo”, ha affermato Wawrinka. “Dopo Wimbledon ci avrei messo la firma ad essere qua dove sono ora, a parlare del mio livello, del mio tennis e della mia forma fisica. Sta andando tutto a bene. Dopo un anno mi sento finalmente a mio agio sul campo da tennis. Devo continuare a lavorare in questa direzione”. Bentornato Stan the Man!