US Open, day 2: parole, parole, parole. Djokovic: “Nudo nella vasca del ghiaccio, fantastico!”
da New York, la nostra inviata
Novak Djokovic: “Essere nudo nella vasca del ghiaccio durante l’heat break è stata una sensazione fantastica, battagliare con un avversario per due ore e mezza e poi trovarsi negli spogliatoi con ancora la partita da finire ed essere nudi nella vasca del ghiaccio”.
Novak Djokovic (2): “Ovviamente non eravamo entrambi nella stessa vasca da bagno (sorride). L’ho detto chiaramente. Erano due vasche del ghiaccio, una accanto all’altra!”.
Alexander Zverev: “Certo che l’ATP ha una policy sulle giornate calde. Ma si parla di condizioni estreme. A Washington abbiamo giocato con una temperatura percepita sul campo di 60 gradi. Non dovremmo giocare quando fa così caldo. Dovremmo giocare nella tarda serata”.
Fabio Fognini: “Hai visto che il pubblico tifava per me? Avevo un completino da Apollo Creed!”.
Kiki Bertens: “Fino a oggi a New York mi sono solo allenata. Ho fatto alcune passeggiate, preso qualche caffè e poi sono tornata in hotel. Ho fatto yoga per rilassarmi e ritrovare la calma”.
Novak Djokovic (3): “Se penso che il clima si sia riscaldando sempre di più? Non sono il ragazzo del meteo, sono un giocatore di tennis. Lascio ad altri l’analisi del cambiamento climatico. Certo l’inquinamento e tutto ciò che stiamo facendo alla natura non aiuta. Allo stesso tempo il nostro è uno sport all’aperto e dobbiamo accettare questo”.
Alexander Zverev (2): “Come ho già detto in passato, mia madre è stata la prima a insegnarmi la tecnica quando ero molto giovane. È stata una sorta di allenatrice fino a quando ho compiuto 12, 13 anni”.
Novak Djokovic (4): “Ringrazio gli US Open per averci dato quei 10 minuti di riposo dopo il terzo set, ma non potevo parlare con il coach, così con il mio fisioterapista a due metri ci facevamo soltanto l’occhiolino” (risate).
Marin Cilic: “Sicuramente uno dei giorni più brutali che abbiamo avuto quest’anno da quando sono arrivato a New York. Ho notato che anche gli spettatori cercavano l’ombra”.