Wimbledon: Federer vola agli ottavi, Zverev ci dorme su e la risolve

da Londra, il nostro inviato

ROGER VOLA – Nel momento in cui Roger Federer alza la palla per servire il primo punto del suo terzo turno contro Jan-Lennard Struff l’orologio Rolex del Centre Court segna le 17.45 (o meglio le 5.45, perché gli anglosassoni riservano l’uso delle 24 ore solamente al gergo militare). Orario perfetto: finita l’ora del tè è passata, Francia-Uruguay dei Mondiali di calcio è finita e la maggior parte dell’Inghilterra si prepara a cominciare un grande weekend di sport (Wimbledon, quarti di finale dei Mondiali, Formula 1 a Silverstone). L’All England Club mantiene sempre quel suo spocchioso atteggiamento di superiorità in base al quale è il mondo a doversi adattare a Wimbledon e non viceversa; ma le televisioni di mezzo mondo, che versano nelle casse del club centinaia di milioni di dollari l’anno e che hanno input molto importanti sulla composizione dei programmi di giornata, la pensano in maniera abbastanza diversa, ed ecco che il giocatore più seguito del globo viene programmato nell’orario di massimo ascolto.

Il “vecchiaccio malefico” (Baldissera, 2017) appare totalmente a suo agio in quello che potrebbe essere quasi il giardino di casa sua, mentre il perticone (1.96) con il cappellino al contrario che gli sta dinanzi (Jan-Lennard Struff, n.64 ATP) cerca di stemperare la tensione tirando mazzate di servizio e di diritto, con risultati peraltro più che apprezzabili. Per ottenere il break nel primo set, Federer si attiva sul 30-30 del sesto game prima vincendo un lungo scambio da fondo con due colpi che spazzolano la riga, e poi si produce in un passante di rovescio che prenota istantaneamente il suo posto negli highlights della giornata. Bisogna aspettare più di tre quarti d’ora per vedere il primo game ai vantaggi, nel quale c’è l’unica palla break salvata da Struff, con un servizio vincente. Altro colpo di acceleratore di Federer sul 5-5 che, assistito da un doppio fallo del tedesco e con l’ausilio di due sinfonie di rovescio slice che planano sull’erba leggere e malefiche, chiude il parziale con una sequenza di sette punti consecutivi.

Mentre scoccano le 19 (o 7 che dir si voglia) ed in Russia inizia il secondo quarto di finale dei Mondiali, lo svizzero, sensibile com’è alle esigenze dello show business, si mette in corsia di sorpasso: al terzo game non bastano a Struff tre ace per tenere la battuta, anche perché sulla terza palla break la risposta di Federer muore sull’erba di metà campo e diventa ingiocabile. Sul 3-1 è il momento di una SABR e di un clamoroso rovescio lungolinea vincente, ma Struff continua a fare quello che sa fare, ovvero martellare con il servizio ed evita il tracollo. Solo per qualche minuto però, perché al turno successivo si inguaia sullo 0-40 e decide di tirare solo prime di servizio per provare a salvarsi: gli va bene con i primi due punti, ma sul terzo commette doppio fallo. Federer chiude in un’ora e 34 minuti con una delle sue specialità (il turno di servizio tenuto in 60 secondi) ed accede alla seconda settimana senza cedere un set ed affronterà agli ottavi Adrian Mannarino, contro il quale ha perso un solo set in cinque precedenti incontri.

IL RISVEGLIO DEL PRINCIPE – Dopo il grande spavento di ieri, Sascha Zverev rientra il campo col piglio giusto e centra la terza qualificazione di fila per il terzo turno a Wimbledon. Notte facile non deve essere stata per Fritz, che alla ripresa del gioco oggi non trova modi e tempi per prendere il comando della partita. Il quarto set dura solo 21 minuti, Taylor è rimasto in albergo, non centra mai il campo e perde due volte la battuta nel 6-1 che rimanda tutto al quinto. Jack Kramer – “finché non cedi il servizio non puoi perdere” – non sarebbe orgoglioso di lui. La magia di ieri è svanita e lo statunitense nel quinto set vede la carrozza trasformarsi definitivamente in zucca e i destrieri in topolini. Rischia subito il break e lo subisce nel terzo gioco perché scentra tre dritti prima di arrendersi con un molle rovescio in rete. Crolla poi definitivamente mettendo fuori di metri un altro comodo rovescio per il 2-5 che significa doccia. Sascha agli ottavi affronterà Gulbis e ci sarà da fare attenzione. Chiedere a Berdych (2012) su questi campi…

PROVACI ANCORA SAM – Gael Monfils (44 ATP) risulta sempre indigesto a Sam Querrey (13 ATP). Questi due quasi-coetanei frequentano il circuito da più di dieci anni con risultati abbastanza simili, best rank di Gael n°6 nel 2016, n° 11 per Sam quest’anno. Il francese aveva sempre vinto e anche oggi la sua maggiore creatività in campo ha avuto ragione della potenza dello statunitense. Primo set in equilibrio fino al dodicesimo gioco quando Monfils paga a caro prezzo tre erroracci col dritto, compreso quello che decreta il 7-5. Alla pausa il francese chiama il fisioterapista per problemi al ginocchio sinistro, acuiti da uno scivolone, prima di scomparire nella pancia del Centre Court. Quando rientra in campo ogni traccia del malessere sembra scomparsa. Break al settimo gioco grazie a un passante incrociato con urlo e governo della battuta fino al pareggio. Brutta botta per Querrey, che risale da un pericoloso 15-40 con dritto e prima vincente, Gael è in controllo e sfrutta al meglio un game storto in battuta dello statunitense per rubargli il servizio con un tracciante lungolinea in corsa giocato dall’angolo estremo del campo. La vittoria nel terzo set esalta lui e deprime Sam, che raramente trova punti facili se si escludono gli acs. Gael non sbaglia mai e ogni punto Sam deve chiuderlo tre volte. Così, quando un passante di rovescio dell’avversario gli costa ancora il break all’alba del quarto, il suo match finisce. Ancora un bombardiere per Monfils agli ottavi. Affronterà Anderson con all’orizzonte un appetitoso quarto di finale contro Federer.

OCCHIO A KEVIN – La partita tra il trentaduenne Kevin Anderson (tds 8) e il trentaquattrenne Philip Kohlschreiber (25) è l’unico incontro tra teste di serie della giornata, a conferma del fatto che quest’anno il torneo di Wimbledon ha già fatto registrare diverse sorprese. Si tratta della loro prima sfida sull’erba, superficie che entrambi gradiscono, il sudafricano per l’efficacia del colpo d’avvio, il tedesco per l’adattabilità (ha vinto il torneo di Halle nel 2011). Nei precedenti Anderson conduce 3-0. Con la vittoria di oggi per tre set a zero il gigante Kevin non solo allunga nei confronti diretti ma conferma come l’elevato rendimento del suo servizio (oggi 22 ace) lo renda un pericoloso cliente per qualsiasi pretendente al trofeo. Il passaggio decisivo del primo set è già al secondo gioco, Kohlschreiber concede un’opportunità ad Anderson che rischia e si conquista il punto; da lì in avanti nessuna possibilità per l’avversario (zero palle break concesse dal sudafricano) e prima frazione vinta dal sudafricano in mezz’ora esatta. La svolta della seconda partita è tra il decimo e l’undicesimo gioco, quando Kohlschreiber ottiene due set point sul servizio di Anderson che vengono prontamente annullati. Poi è il tedesco alla battuta che concede una possibilità al gigante sudafricano che non si fa pregare: conquista il game e tiene il servizio successivo a zero per allungare ulteriormente sull’avversario, Ultimo set sulla falsariga dei precedenti, nei turni con il sudafricano al servizio non si gioca, quando è alla battuta Kohlschreiber si rimane in attesa di vedere quanto quest’ultimo potrà resistere all’arrembaggio. Il tedesco annulla una palla break nel quinto game, ma le due concesse nell’undicesimo game gli sono fatali ed il sudafricano chiude l’incontro con le solite quattro bombe. Adesso Kevin è atteso prima da un meritato riposo (la domenica a Wimbledon è sacra) prima degli ottavi di finale.

A DOMANI, MILOS – Nel secondo quarto di finale della parte alta di tabellone sono in rotta di collisione i due big server John Isner e Milos Ronic. Mentre il primo ha staccato piuttosto agevolmente il pass per gli ottavi di finale, il match tra il canadese e Dennis Novak è stato interrotto per oscurità alle 21 locali e si concluderà nella giornata di domani. Curioso il fatto che dieci anni fa in quell’orario Rafael Nadal e Roger Federer giocavano le fasi più epiche di un quinto set entrato nella storia del tennis, terminato alle 21.15. Ma, tornando all’edizione 2018, Raonic e Novak hanno scelto di interrompere la contesa sul 7-6 4-6 6-5 in favore del canadese, senza nemmeno completare il terzo set. Novak (171 ATP) ha -per ora- tenuto testa alla tredicesima testa di serie, vincendo gran parte degli scambi prolungati, soprattutto sulla diagonale del rovescio. Il qualificato austriaco si era infatti portato avanti 4-1 nella prima frazione, prima di subire il ritorno di Raonic, e 4-1 nel tie-break. L’allievo di Goran Ivanisevic ha scagliato quattro servizi vincenti di fila e un dritto vincente gli ha permesso di portare l’inerzia dalla sua parte e conquistare il gioco decisivo. La prima di servizio non ha dato una mano a Milos in apertura di secondo set: Novak ha piazzato un break nel terzo gioco, ma stavolta è stato abile nel respingere il contrattacco di un buon Raonic in risposta, ma spesso impreciso nei momenti decisivi. Sbavature che gli costano il secondo set, vinto meritatamente dall’austriaco al decimo gioco. Dopo aver salvato una pericolosa palla break in apertura di terzo parziale, il canadese è parso essere in controllo del match, ma Novak ha continuato a dimostrare una maggior solidità, negando il break all’avversario. Servirà una buona dose di cinismo a Raonic per raggiungere Mackenzie McDonald al quarto turno.

FLASH JOHN – A sfidare Stefanos Tsitsipas, giustiziere di Thomas Fabbiano nel pomeriggio, sarà John Isner (t.d.s. 9), che dopo aver corso enormi rischi contro Ruben Bemelmans ventiquattro ore fa, non ha avuto problemi a sbarazzarsi di Radu Albot, sconfitto in tre set in 96 minuti. Il primo set si è cristallizzato dopo pochi punti, con Isner capace di rompere l’equilibrio già nel primo gioco e sovrastare il giocatore moldavo anche nel palleggio da fondo. C’è stata più lotta nel secondo e nel terzo parziale, ma il servizio dell’americano ha rispedito al mittente ogni atto belligerante di Albot, che con qualche non forzato di troppo (soprattutto col dritto) nei suoi turni ha spianato la strada a Big John, capace di brekkare chirurgicamente sul 4-3 nel secondo e sul 4-4 nel terzo. Giocherà col giovane ragazzo dell’Ellade il suo primo ottavo di finale all’All England Club.

hanno collaborato Raffaello Esposito, Andrea Franchino e Antonio Ortu

Risultati:

3° turno

[8] K. Anderson b. [25] P. Kohlschreiber 6-3 7-5 7-5
G. Monfils b. [11] S. Querrey b. 5-7 6-4 6-4 6-2
[22] A. Mannarino b. D. Medvedev 6-4 6-3 4-6 5-7 6-3
M. McDonald b. G. Pella 6-4 6-4 7-6(6)
[9] J. Isner b. R. Albot 6-3 6-3 6-4
[31] S. Tsitsipas b. [Q] T. Fabbiano 6-2 6-1 6-4
[Q] D. Novak vs [13] M. Raonic 6-7(5) 6-4 5-6 sospesa per oscurità
[1] R. Federer b. J.L. Struff 6-3 7-5 6-2

2° turno

[4] A. Zverev b. T. Fritz 6-4 5-7 6-7(0) 6-1 6-2

Il tabellone maschile