Wimbledon, Alizé Cornet: “Serena testa di serie? Sono contraria”
Da Wimbledon, la nostra inviata
Passa per una delle giocatrici più “toste” e spigolose in campo, soprattutto per i suoi frequenti psicodrammi e lamentele. È vero. Eppure, Alizé Cornet, udite udite, fuori dal campo sa dimostrarsi simpatica, rilassata e sorridente, anche dopo una sconfitta al primo turno di un torneo dello slam. La francese infatti ha parlato a lungo con i giornalisti presenti, scherzando e commentando anche con autocritica e autoironia i suoi mancati successi negli slam per ora ( “sono al massimo arrivata agli ottavi negli slam e, nonostante lavori davvero sodo, per ora mi manca un vero grande risultato. Non sono più tanto giovane ma, chissà, forse a 30 anni riuscirò a fare qualcosa in più! (ride)”. Cornet ha 28 anni e si tratta per lei della sua 47esima partecipazione di fila a un major.
Martedì la nizzarda è stata fermata da un’altra che non scherza affatto in quanto a caratterino, Dominika Cibulkova. La slovacca, che ha dunque liquidato Alizé per 7-6 6-1, è stata particolarmente penalizzata dall’assegnazione della testa di serie a Serena Williams poiché sarebbe stata n. 32 del seeding se non avessero inserito all’ultimo momento la Williams (tds n. 25). E Dominika, come di consueto, non ha avuto peli sulla lingua esprimendo tutto il suo disappunto. Ottiene inoltre la solidarietà della stessa Cornet che, nell’incontro con la stampa dopo il match, non ha nascosto tutto il suo dissenso sulla vicenda:
“Sono totalmente contraria a queste scelte. Capisco bene che si tratta di Serena e ho il massimo rispetto per tutto quello che ha realizzato, ma con queste scelte a volte ci rimettono le altre; penalizzare una giocatrice come la Cibulkova che gioca tutto l’anno, che lavora duramente e riesce a conquistare una testa di serie in un major, non è giusto. Serena è talmente forte che sarebbe comunque riuscita a farsi strada in tabellone. Avete visto al Roland Garros, è comunque giunta agli ottavi di finale. Capisco anche che Williams senza testa di serie è una ‘mina’ vagante nei primi turni ma fa parte del gioco e, ripeto, i più forti riescono sempre ad andare avanti“.