Maximilian Marterer, il guastafeste che sta imparando a vincere

Tutti aspettavano l’ottavo di finale tra Rafael Nadal e Denis Shapovalov, e invece è arrivato Maximiliam Marterer a rovinare la festa alle ambizioni del Next Gen canadese. Classe 1995, il tedesco di Norimberga, attuale n. 70 del ranking ATP, sta vivendo forse il miglior momento della sua giovane carriera: dopo aver inanellato 14 sconfitte al primo turno nei tornei ATP fino alla fine dello scorso anno, in gennaio trova la prima vittoria niente meno che all’Australian Open, dove raggiunge addirittura il terzo turno; vince il suo sesto titolo Challenger a Cherbourg, poi si issa in semifinale al torneo di Monaco, perdendo dal connazionale Kohlschreiber, e completa il passaggio al tour principale. Ora si regala il terzo round anche al Roland Garros, sorprendendo tutti.

Maximilian ha cominciato a giocare a tennis a 5 anni e, oggi, come la maggior parte dei giovani tennisti del circuito, si ispira principalmente a Roger Federer. Predilige inoltre i tornei outdoor sul duro, sognando un giorno di vincere lo US Open. Mancino e dal rovescio bimane, è dotato di un top di dritto fastidioso per gli avversari e di un servizio molto solido. Attualmente risiede a Monaco ed è allenato da Michael Kohlmann. Nel match contro Shapovalov, dopo aver perso il primo set e con uno svantaggio di 3-0 nel secondo, Marterer è riuscito a trovare la chiave per inceppare i meccanismi del canadese grazie a top alti dritto su dritto dell’avversario, spingendolo lontano dalla linea di fondo e martellandolo con servizi potenti. Recupera lo svantaggio nella seconda frazione trascinandola al tie-break, per poi salire sempre più in cattedra e far suo il match in quattro set.

Ora Marterer sfiderà uno dei tanti lucky loser dell’edizione 2018 del major parigino, l’estone Jurgen Zopp (136 ATP), vittorioso in rimonta sul n.14 del seeding Jack Sock e ancora su Ruben Bemelmans in due match al quinto set. Insomma, un’altra grande occasione per un tennista che sta imparando a vincere.