Comincia bene il Roland Garros di Giorgi e Cecchinato
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da Parigi, i nostri inviati Antonio Garofalo e Ruggero Canevazzi
GRANITO CECCHINATO – Per rimontare due set a un Marcus Copil fino a quel momento pressoché ingiocabile (in particolare nei momenti decisivi), con tutte le giustificazioni per scoraggiarsi, ci voleva un grandissimo temperamento, unitamente alla capacità di resistere alle bordate al servizio dell’avversario per farlo muovere, con tutta la pazienza del mondo. Marco Cecchinato ci è riuscito, strappando dopo 3 ore e 35 minuti la battuta sull’8 pari del quinto set. Al secondo turno sfiderà Marco Trungelliti, ma già da ora il suo Roland Garros può considerarsi molto buono.
Pronti via e dopo appena 15 minuti Copil è già avanti 4-0. Marco fatica a entrare in partita mentre al di là dal net c’era un ossesso che serviva alla perfezione e rispondeva anche meglio: “Guarda che seconda, una skikcata tremenda!” esclamava l’onnipresente Barazzutti. Nel secondo parziale l’italiano cresceva al servizio e il match diventa finalmente equilibrato, ma il n.94 del mondo giocava come un top-20 continuando a vele spiegate quasi senza errori. L’unico rimpianto si rivelava sull’1-0 15-40, con Cecchinato che sparacchiava in rete un tranquillo rovescio, venendo puntualmente punito da un gran servizio subito dopo. “È la legge della purga” sentenziava un insolitamente spietato Barazza, che poco dopo avrebbe regalato un’altra perla. Su un drop-shot fallito del venticinquenne palermitano, Corrado – che da tempo auspicava pazienza e la necessità di far muovere e giocare un avversario da fermo ingiocabile – se ne usciva così: “Che fretta ha? Ha un appuntamento?” Il Direttore la pensi come vuole, ma oggi il Capitano non sbagliava una sillaba. Sul 5 pari l’azzurro era però bravo, dopo 5 palle break fallite (era stato 4-3 0-40, ma anche lì il ventisettenne di Arad si confermava chirurgico), ad annullare l’unica a sfavore con un’eccellente difesa, approdando al tie-break. Avrebbe ceduto ora qualcosa Marius? Neanche per sogno, una gran risposta in avvio, due ace e due combinazioni servizio-dritto, per un 7-3 senza discussioni.
Sotto 2 set a zero, senza il barlume di una possibilità di rimonta, stavamo per lasciare l’arroventato campo 16, quando a sorpresa, accanto a Barazzutti, si accomodava il Presidente Binaghi. Come d’incanto, l’arsura si faceva da parte mentre le nuvole federali coprivano il sole, lasciando spazio a una tenue e rinfrescante brezza. Infinita era a quel punto la generosità del Sovrano, che permetteva di godere del vitale rinfrescamento anche al nemico scrivente, inopinatamente autodenunciatosi come Ubitennis a causa del famigerato cappellino verde…
Intanto in campo il nostro n.72 ATP non voleva arrendersi, trovando il break sul 5 pari e difendendolo subito dopo con un ace sulla seconda alla seconda palla-break annullata. Nel quarto parziale Marco prendeva il largo, mentre il rumeno cercava di ricaricare le batterie mentali per giocarsi tutto al quinto e decisivo set. Lì l’ex n.73 del mondo si aggrappava al servizio, perché non appena lo scambio superava i 4 colpi diventava di dominio italiano. Marco falliva due break-point sul 7 pari 15-40, ma due giochi più tardi un regalo avversario e un grande lavoro ai fianchi gli concedeva il meritato break, poi confermato con una bella combinazione servizio-dritto al primo match-point. Chapeu!
CAMILA SENZA PROBLEMI – È sempre un piacere vedere e sentire da una distanza di due metri come Camila Giorgi riesca a colpire la palla, specie in una partita come quella odierna contro Grace Min che non le ha procurato alcuna apprensione. L’azzurra ha disposto serenamente della sua avversaria, 24 anni, numero 197 del mondo (capace di eliminare la nostra Trevisan nell’ultimo turno di qualificazione) e sempre sconfitta nelle sue precedenti cinque apparizioni negli slam, con un 6-3 6-2 che non lascia dubbi di sorta. Sull’assolato campo numero 5 c’è spazio per i ripetuti “Vai Nena” di papà Sergio e l’unica nota di un certo rilievo è l’apparizione del Presidente Binaghi sul 4-2 del primo set, a suggellare l’avvenuta riappacificazione tra la nostra numero uno e la Federazione: “Sono felice che i problemi si siano risolti, lo scorso anno è stato duro soprattutto a causa degli infortuni”.
Camila appare disinvolta e concentrata, con l’unica ombra di due doppi falli sui primi due set point del primo set. Ma la differenza di caratura e classe con la sua modesta avversaria è talmente elevata che neppure qualche errore di troppo a campo aperto dell’azzurra, ha potuto riaprire il match. Come detto, la partita di oggi può fornire poche indicazioni, ma si intravedono i progressi già mostrati da inizio stagione, con il tentativo di giocare un tennis più ragionato e con l’aggiunta di qualche interessante variazione. “Sto avendo più continuità, gioco in maniera più ordinata e sento di essere migliorata al servizio. Ho fatto qualche errore di troppo ma in questo giorno di riposo cercherò di lavorare per migliorare ancora”. Il prossimo turno, nel quale Camila attende la vincente tra Sevastova e Duque Marino (nessun precedente con la prima, vittoria in quali proprio al Roland Garros nel 2012 con la seconda), dirà di più.
(in aggiornamento)
I risultati degli italiani:
M. Cecchinato b. M. Copil 2-6 6-7(4) 7-5 6-2 10-8
A. Seppi vs [27] R. Gasquet
M. Ebden vs T. Fabbiano
[1] R. Nadal vs [LL] S. Bolelli
C. Giorgi b. [Q] A. Min 6-3 6-2
B. Bencic vs [Q] D. Chiesa