Roland Garros: Zverev sul vellutto, primo successo per Berrettini
da Parigi, i nostri inviati Antonio Garofalo, Ruggero Canevazzi e Ilvio Vidovich
BERRETTINI (B)OTTE E CAREZZE – Accede al primo secondo turno Slam della carriera un ottimo Matteo Berrettini, che dopo due set molto lottati conduce d’autorità terzo e quarto parziale, facendo più del suo dovere di battere un giocatore molto dietro di lui nel ranking (n.96 contro n.157 ATP). Il campione del Challenger di Bergamo, infatti, dopo aver perso il primo set ha saputo soffrire contro un avversario, il lucky loser tedesco Oscar Otte, che ha sbagliava pochissimo e serviva bene, mettendo in campo oltre al servizio un ottimo gioco di volo e una mano spesso pregevole, con drop-shot specie col dritto di grande qualità.
Sin dalle prime battute, s’intuiva che sarebbe stato un match equilibrato, con entrambi i giocatori che fanno del servizio e del dritto i colpi migliori. L’italiano aveva bisogno di tempo per entrare in partita – non lo si vedeva tanto dai due break-point falliti nel game d’apertura quanto dai numerosi dritti sparacchiati in rete. Nel sesto gioco Matteo perdeva il servizio con due errori evitabili e lo pagava col set, che Otte si aggiudicava lasciando l’avversario al massimo a 30 nei suoi turni di battuta, per la gioia dei tifosi tedeschi, presenti nel piccolo campo 6 non quanto gli italiani ma in misura superiore alle attese (sotto una canicola davvero impegnativa, intervallata fortunatamente da sante nuvole che coprivano il sole). Nel secondo set l’azzurro saliva di livello, ma il tedesco non scendeva, così inevitabilmente dominavano i servizi fino a quando Berrettini otteneva due set-point con un chop vincente di dritto da urlo (5-4 15-40), poi una terza, ma il venticinquenne di Colonia serviva bene e si supera nel colpo in uscita dalla battuta, come sottolineava lo stesso azzurro a pochi metri da noi: “Impressionante, come cavolo colpisce!“. Due file sotto il nostro seggiolino, coach Umberto Rianna e Tathiana Garbin continuavano a incitare l’italiano quasi ad ogni scambio, mentre l’altro coach Vincenzo Santopadre e Corrado Barazzutti seguivano silenti (ci sarebbe molto piaciuto origliare qualcosa ma i tre simpatici supporter teutonici dietro di noi blateravano continuamente, neanche fossero a seguire Herta Berlino – Bayer Leverkusen…). Due giochi più tardi, però, sul 30 pari un gran vincente in avanzamento all’incrocio delle righe e un doppio fallo lo portavano un set pari. Il match si chiudeva praticamente qui, perché a quel punto Berrettini si liberava delle scorie mentali che lo attanagliavano, non sbagliando quasi più nulla e portando all’errore un Otte già di suo più falloso. Il ventiduenne romano chiudeva in bellezza con l’ennesimo colpo al bacio, una smorzata di dritto che lasciava immobile l’avversario. Al secondo turno sfiderà il vincente di Muller-Gulbis. Complimenti, Matteo.
DIMITROV SUDA UN PO’ – Sul Philippe Chatrier ci si aspettava la rivincita del match vinto da Viktor Troicki al quinto su Grigor Dimitrov nel 2016, invece all’ultimo minuto è arrivata la notizia del forfait del tennista serbo. Anche se Troicki non è più il giocatore capace di arrivare alla soglia della top (n. 12 nel 2011), il bulgaro n. 4 del seeding avrà comunque tirato un piccolo sospiro di sollievo. E magari avrà gradito finalmente un po’ di aiuto del fato, dopo aver affrontato al primo turno dei Masters 1000 di Madrid e Roma gente come Raonic e Nishikori e aver rimediato due sconfitte al terzo. Il sostituto del serbo, l’egiziano Mohamed Safwat (“L’ho saputo un’ora prima di scendere in campo” dirà in conferenza stampa), ha comunque tenuto impegnato per un paio d’ore il n. 5 del mondo nella calda e afosa mattinata parigina, soprattutto a partire dalla seconda metà del secondo set, quando trovatosi sotto 6-1 4-1 si è scrollato di dosso l’emozione per l’esordio nel tabellone principale e sul campo centrale di uno Slam (“Non ci avevo mai messo piede prima sullo Chatrier, l’avevo visto solo da fuori” ha rivelato sorridendo a fine match). Sebbene il suo tennis fosse troppo leggero per impensierire seriamente Dimitrov (“Mi ricordavo che avevamo giocato contro a livello juniores” dirà dopo il match Grigor), il tennista egiziano ha avuto il merito di “costringere” il 27enne di Haskovo a tirare fuori in alcune occasioni il meglio del suo repertorio (e anche di più, come ad esempio, una curiosa volée di dritto dopo il nastro fortunoso colpito dal suo avversario) per evitare di complicarsi la vita e chiudere in tre set, l’ultimo al tie-break (vinto nettamente, 7-1). Safwat saluta Parigi comunque soddisfatto: oltre infatti ad aver esordito all’età di 27 anni in un tabellone dello Slam, torna in Austria, dove si allena, con bel gruzzoletto, sommando ai 21.000 euro vinti per aver perso al terzo turno delle quali la metà dei 40.000 euro spettanti agli eliminati al primo turno. L’equivalente di quanto aveva vinto finora in stagione. Dimitrov, apparso molto sereno e rilassato in conferenza stampa (“Ho qui i miei familiari, è sicuramente un supporto in più avere le persone care vicino a te in un torneo importante come questo. Quest’anno poi sono anche tra le prime quattro teste di serie, un onore”) affronterà invece ora lo statunitense Jared Donaldson, n. 57 ATP, che ha battuto il cileno Jarry al quinto set dopo quasi tre ore di gioco.
(in aggiornamento)
Risultati:
[26] D. Dzumhur b. [Q] D. Kudla 6-4 6-2 6-2
R. Albot b. [WC] G. Barrere 4-6 0-6 7-5 6-1 6-2
[4] G. Dimitrov b. [LL] M. Safwat 6-1 6-4 7-6(1)
[32] G. Monfils vs [WC] E. Benchetrit
[10] P. Carreno Busta b. [Q] J. Kovalik 4-6 6-1 7-5 7-6(5)
[19] K. Nishikori b. [WC] M. Janvier 7-6(0) 6-4 6-3
L. Djere vs M. Klizan
J. Donaldson vs N. Jarry
[30] F. Verdasco vs Y. Nishioka
T. Fritz vs [Q] G. Andreozzi
[WC] C. Moutet b. I. Karlovic 7-6(7) 6-2 7-6(5)
[15] L. Pouille b. D. Medvedev 6-2 6-3 6-4
M. Berrettini b. [LL] O. Otte 3-6 7-5 6-2 6-1
[8] D. Goffin vs R. Haase
F. Delbonis vs T. Bellucci
[2] A. Zverev b. R. Berankis 6-1 6-1 6-2